Revif debutta con il singolo “Naufrago”


Revif debutta con il singolo “Naufrago”: il musicista romano Alessandro Cavarra lancia il suo nuovo progetto da solista

Revif debutta con il singolo "Naufrago"

Revif è Alessandro Cavarra, musicista e cantante di Roma, formatosi sui dischi indie rock, new wave e britpop. Dopo due singoli con i Khloe, nel 2016 pubblica con gli Egeeo un Ep omonimo, co-prodotto con la Costello’s Records e dalle sonorità dream pop e post punk. Revif, spiega la Dire Giovani (www.diregiovani.it), è il suo progetto da solista e prende il nome dalla parola francese per rinascita. Naufrago è il suo primo singolo.

Scritta di getto in una notte invernale, la canzone che lancia il nuovo progetto di Alessandro Cavarra fa confluire influenze dream pop e new wave in un sound dal gusto indie pop, nel solco di Phoenix, DIIV, Craft Spells o dei grandi classici di Tears for Fears e New Order.

Registrata insieme a Fabio Grande (I Quartieri) e Pietro Paroletti (Mai Stato Altrove), Naufrago mostra lo spirito introspettivo e naif dell’artista romano e traduce in musica un approccio libero da sovrastrutture e attento al dettaglio, dove il riverbero delle chitarre può essere sostituito da un poetico synth o viceversa. Il brano è stato scritto con la chitarra, prima di essere reinterpretato con i sintetizzatori in fase di arrangiamento.

Il testo di Naufrago delinea un percorso emotivo che tocca i temi dell’amore, della solitudine e dell’incomunicabilità e auspica il desiderio di non distruggere più, di superare le incomprensioni e le distanze e di ritrovarsi di nuovo sinceri, di nuovo vicini.

Così Revif racconta il messaggio del brano: «Non possiamo pretendere di essere sempre consonanti con gli altri, anche con le persone che amiamo. Come facciamo quindi a liberarci dei nostri istinti distruttori, figli delle incomprensioni?  Convivere con quelle parti di noi che riconducono la vita a un assoluto sublime e gelido e che mettono le realtà sotto una teca di vetro diventa sempre più difficile. Più che una terra unita sembriamo scomposti in un arcipelago di isole che vivono per conto loro, contraddicendosi continuamente. Siamo quindi costretti, come un naufrago, a cominciare la nostra odissea emotiva».