Appello degli animalisti: sbloccare le adozioni


Le associazioni animaliste scrivono al Presidente del consiglio Conte: il Governo sblocchi le adozioni di cani e gatti

Le associazioni animaliste scrivono al Presidente del consiglio Conte: il Governo sblocchi le adozioni di cani e gatti

In una lettera indirizzata al Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte, al Ministro della Salute Roberto Speranza e al Direttore Generale della Sanità Animale dello stesso Ministero, Silvio Borrello, le Associazioni Animalisti Italiani, ENPA, LAV, LEIDAA, LNDC e OIPA chiedono un intervento istituzionale urgente affinché le adozioni di cani e gatti – che a causa delle restrizioni imposte dall’emergenza sanitaria da coronavirus hanno subito una brusca battuta d’arresto – possano pienamente riprendere.

A causa della crisi sanitaria, infatti, le adozioni e le attività correlate, sono state fortemente ridotte a casi eccezionali se non bloccate del tutto, nel quadro delle azioni per limitare il più possibile gli spostamenti.

“A distanza di un mese e mezzo dai primi provvedimenti, il carico di animali in strutture pubbliche e private è andato oltre ogni già pesante bilancio che si registra in periodi di normale attività – oltre centomila cani l’anno nei soli canili censiti e decine di migliaia di gatti”: questo l’allarme lanciato dalle Associazioni, che chiedono l’intervento del Governo affinché – come già fatto in Francia, dallo scorso 16 aprile – vengano fatte riprendere, con le necessarie regole di sicurezza sanitaria umana, le adozioni di cani e gatti e i relativi necessari spostamenti per i controlli preaffido e il trasferimento in famiglia dei quattrozampe.

Un intervento imposto non solo dalla necessità di assicurare il benessere degli animali e la corretta gestione delle strutture che con la loro azione costituiscono un’importante argine al randagismo, ma anche dal ruolo sociale, morale e di pubblico risparmio economico assolto dalle adozioni di cani e gatti, sia da parte di realtà pubbliche, che di associazioni o privati cittadini, che gestiscono rifugi e gattili, o sottraggono animali vaganti direttamente dalle strade, trovando delle famiglie disposte ad accoglierli.

In queste ultime settimane di isolamento forzato, la presenza di un animale in famiglia è stata di conforto per molte persone, soprattutto per quelle sole, o per gli anziani. Per altri, questo tempo può aver rappresentato occasione di riflessione sulla possibilità di aprire le porte di casa a un quattrozampe. Sono situazioni di cui le Associazioni hanno conferma costante, nei contatti quotidiani che intrattengono con migliaia di cittadini sull’intero territorio nazionale.

“È anche per loro che chiediamo la piena ripresa delle adozioni – concludono Animalisti Italiani, ENPA, LAV, LEIDAA, LNDC e OIPA – affinché a molti sia data la possibilità di inaugurare la nuova fase che ci attende, responsabilmente, e con un’azione doppiamente buona, per un randagio e per se stessi, o la propria famiglia”.