Polineuropatia diabetica: Full Cup Test utile per dolore


Il Full Cup Test può essere utile per rilevare la gravità del dolore nella polineuropatia diabetica periferica dolorosa: lo rivela uno studio pubblicato su Agri

Il Full Cup Test può essere utile per rilevare la gravità del dolore nella polineuropatia diabetica periferica dolorosa: lo rivela uno studio pubblicato su Agri

Il Full Cup Test (FCT) può essere utile per rilevare la gravità del dolore nella polineuropatia diabetica periferica dolorosa. In questi soggetti è importante valutare la gravità del dolore in termini di trattamento e follow-up nel dolore neuropatico. E’ quanto evidenziano i risultati di un lavoro pubblicato su Agri.

In circa il 20-30% dei pazienti diabetici, soprattutto in quelli con diabete di tipo 2, può verificarsi una complicanza che interessa le fibre nervose. Parliamo della polineuropatia diabetica periferica dolorosa (PDPN) le cui possibili cause sono ancora poco conosciute ma riguarderebbero alterazioni in ambito metabolico e microvascolare.

Possono essere interessate le fibre nervose distali o prossimali, il sistema nervoso somatico e quello autonomo. Il dolore è in genere soggettivo e la valutazione del dolore dipende da quanto viene riportato dal paziente.

Valutare la gravità del dolore è raccomandato prima di selezionare un’opzione di trattamento e nel monitoraggio della risposta alla terapia. Il Visual Analogue Scale (VAS) e la scala numerica di valutazione (NRS) sono facilmente applicabili, comprensibili, e sono ben note e ampiamente accettate per la misurazione dell’intensità del dolore.

Queste scale numeriche consentono l’auto-segnalazione del dolore soggettivo in individui di diverse popolazioni. Anche nel caso del dolore neuropatico che fa parte dei dolori cronici che può essere osservato nei soggetti diabetici è importante la valutazione del dolore, della sua gravità per un trattamento pianificato.

Il Full Cup Test (FCT) è utile sia per valutare che per differenziare i cambiamenti nel dolore. È semplice e non è uno strumento di valutazione numerico del dolore. La validità e l’affidabilità sono stati riportati in diversi dolori. Lo scopo di questo studio è stato quello di sperimentare l’utilità e la validità dell’FCT in pazienti con PDPN.

Lo studio di tipo prospettico trasversale ha arruolato soggetti con PDPN diabetica; sono state escluse altre cause di PDPN e soggetti con deficit cognitivo. La diagnosi del dolore neuropatico è stata fatta utilizzando i risultati di un esame fisico e un questionario sul dolore neuropatico “Douleur Neuropathique 4 questionnaire”.

La gravità del dolore è stata valutata con FCT e scala analogica visiva (VAS) somministrata prima e dopo il trattamento. La correlazione tra FCT e VAS è stata valutata per esaminare la validità.
Sono stati inclusi 43 partecipanti (33 femmine, 10 maschi) in totale. L’età media era di 61,9±8,25 anni e la durata media della malattia era di 13,02±7,6 anni.

Il diabete mellito di tipo I (DM) era presente in 2 (4,7%) soggetti e il DM di tipo II in 41 (95,3%). Il livello medio di emoglobina glicata era di 8,9±1,9 mmol/mol.
I pazienti avevano anche comorbidità quali ipertensione 39,5%, malattie cardiovascolari (CVD) 20,9%, iperlipidemia e glaucoma nel 2,3%.

Per il dolore neuropatico i pazienti sono stati trattati con acido alfa lipoico (11 soggetti, 25%), Gabapentine (8), Pregabaline 3, Duloxetin 4,  Trazodone hydrochloride 1, Amitriptyline 4 e terapia combinata (10 soggetti, 23,3%) che è stata la più comune tra le modalità di trattamento.

Quando sono stati analizzati i punteggi medi VAS e FCT, i risultati erano 6,7±2,05 e 66,35±23,2, rispettivamente, nel pretrattamento e 4,6±2,2 e 41,36±23,5 nel post-trattamento, entrambi statisticamente significativi (p<0,001, p<0,001).

Il periodo di controllo medio è stato di 23,4 giorni (min-max: 15-30 giorni). I punteggi VAS e FCT nel pretrattamento e nel post-trattamento hanno dimostrato un’alta correlazione positiva (rs=0,86, p<0,001; rs=0,843, p<0,001).

Per quanto riguarda l’istruzione, 33 (76,7%) soggetti avevano un’istruzione bassa e 10 (23,3%) un’istruzione superiore a cinque anni. Non c’era una relazione significativa tra i punteggi FCT e il livello di istruzione (p=0,133, p=0,630).

Gli autori concludono evidenziando che il full cup test può essere utile per rilevare la gravità del dolore nei pazienti con polineuropatia diabetica periferica dolorosa. In questi soggetti è importante valutare la gravità del dolore in termini di trattamento e follow-up nel dolore neuropatico. L’uso di strumenti di valutazione del dolore, che possono essere applicati facilmente, offre vantaggi ai soggetti e nella pratica clinica. La FCT può essere una di questi strumenti anche se sono necessari ulteriori studi con gruppi più grandi per confermare i risultati trovati in questo lavoro.