Da Fondazione CR Firenze un bando per restauratori


Bando da 300.000 euro per sostenere l’attività dei restauratori di Fondazione CR Firenze in collaborazione con l’Arcidiocesi: c’è tempo fino al 25 maggio

Da Fondazione CR Firenze un bando per restauratori

Ha l’obiettivo di attivare una trentina tra cantieri e laboratori e almeno altrettanti contratti di lavoro per questa categoria, la seconda edizione del bando ‘Firenze Restaura’  del valore di 300.000 euro promosso da Fondazione CR Firenze in collaborazione con l’ Arcidiocesi di Firenze. Il bando, che si è aperto oggi e chiuderà il 25 maggio  (per informazioni e iscrizioni www.fondazionecrfirenze.it/bandi-e-contributi/bandi – Tel 055 5384.628/243), intende sostenere il recupero di beni mobili di interesse storico-artistico dell’ Arcidiocesi di Firenze intervenendo in un importante settore fortemente penalizzato dall’emergenza coronavirus. Lo scopo primario è infatti quello di dare lavoro ad una specializzazione che rischia un vero e proprio tracollo se non adeguatamente sostenuta e che riveste nel nostro territorio una grande rilevanza. La prima edizione del bando ha infatti consentito l’attivazione di una ventina di cantieri che a loro volta hanno favorito un indotto di competenze ugualmente significativo.

Il bando è rivolto agli enti religiosi compresi nel territorio della Città Metropolitana di Firenze che beneficeranno di un contributo a fondo perduto compreso tra un minimo di 5.000 e un massimo di 20.000 euro con i quali potranno avviare contratti di lavoro per i restauratori. Sono ammessi alla valutazione i progetti che riguardano il restauro di uno o più beni mobili conservati presso le chiese fiorentine, per le quali è garantita l’esposizione al pubblico, che rientrano nelle seguenti categorie di beni: dipinti su tela e su tavola, sculture lignee, lapidee, bronzee, e modellata in cera e cartapesta, stucchi, terrecotte e terrecotte invetriate, commesso di pietra dura, scagliola, paramenti liturgici tessili e paliotti, arredi lignei, volumi religiosi e opere su carta, oggetti di oreficeria sacra e reliquiari, apparati decorativi. A loro volta i restauratori individuati dal soggetto richiedente per la realizzazione dei restauri (siano essi liberi professionisti o riuniti in cooperative o società) dovranno essere figure che la normativa vigente abilita all’esercizio di attività professionali in materia di restauro su beni culturali mobili.

Il bando tiene anche conto del censimento sistematico del proprio patrimonio storico/artistico, architettonico, archivistico e librario condotto dalle diocesi italiane e dagli istituti culturali ecclesiastici a partire dal 2009. Una operazione di grande portata, visitabile nel portale “BeWeB1” , che ha permesso la schedatura di migliaia di opere e di oggetti d’arte assieme alla verifica dello stato di conservazione di questo immenso patrimonio, spesso a rischio non per incuria di chi ne detiene la proprietà ma per la mancanza di fondi. Anche l’Arcidiocesi di Firenze ha effettuato l’ inventario dei suoi beni culturali ecclesiastici mobili che ha prodotto  oltre 240.000 schede di opere d’arte provenienti da quasi 1.000 edifici ecclesiastici presenti sul territorio diocesano.

”Anche in questa drammatica fase di emergenza sanitaria, Fondazione CR Firenze – ha sottolineato il Presidente Luigi Salvadori – non vuole trascurare un settore così importante anche dal punto di vista occupazionale oltre che artistico quale è quello del restauro. Vogliamo contribuire concretamente a lanciare un segnale positivo per le prossima, graduale ripresa delle attività sostenendo  quelle numerose figure professionali e artigianali altamente qualificate, legate alla straordinaria ricchezza e importanza del nostro patrimonio artistico. La Toscana è la seconda tra le regioni italiane, dopo il Lazio, per incidenza dell’occupazione culturale e, solo nel settore delle spettacolo e dei musei, ci sono 54.000 addetti; metà di questi opera del territorio di riferimento della Fondazione’’. ‘’Per questo motivo – ha proseguito Salvadori – il nostro Consiglio di amministrazione non solo ha approvato ingenti stanziamenti per l’emergenza provocata dal coronavirus ma ha voluto approvare lo stanziamento che ogni anno destiniamo all’arte, alla conservazione e alle attività culturali che è stato quest’anno di 2,6 milioni di euro e che interessa complessivamente oltre 150 progetti. Stiamo anche cercando di attivare delle prime azioni in risposta all’ emergenza di tutto il settore culturale, abbiamo semplificato e anticipato l’erogazione dei contributi e stiamo predisponendo delle misure, come questo bando, che immettano liquidità e attivino iniziative in tutto il comparto. La cultura e l’arte di un territorio rappresentano ora più che mai un valore e un’eredità da tramandare alle generazioni future, la vera identità culturale e civile di una intera comunità e un importante volano economico territoriale”.

”L’Arcidiocesi di Firenze che, per la sua storia, conta un’eredità culturale di enormi proporzioni – dichiara il Direttore dell’ Ufficio diocesano per i beni culturali ecclesiastici don Giovanni Paccosi – si trova, oltre che a curare le dimensioni caritative, educative e liturgiche, a dover far fronte alla responsabilità di custodire e valorizzare la bellezza consegnata a noi dalle generazioni dei credenti. Il Bando Firenze Restaura 2019, della Fondazione CR Firenze, ci ha permesso intraprendere il restauro di alcune opere delle nostre chiese della città. Ci rallegra che quest’anno il nuovo bando sia stato esteso a tutto il territorio della Diocesi, coinvolgendo quelle realtà periferiche in cui è più difficile trovare fondi per il restauro e la conservazione. Siamo grati alla Fondazione CR Firenze e auspichiamo che, grazie a questo nuovo Bando, altre opere della fede e della creatività del nostro territorio possano essere restituite alla loro bellezza. Proprio della bellezza, in tempi come questi, non possiamo fare a meno, per risorgere”.