Metabolismo Vitamina D alterato da asma e Bpco


Vitamina D: il suo metabolismo appare alterato in presenza di asma e Bpco secondo uno studio pubblicato sull’American Journal of Respiratory and Critical Care Medicine

Vitamina D: il suo metabolismo appare alterato in presenza di asma e Bpco secondo uno studio pubblicato sull'American Journal of Respiratory and Critical Care Medicine

La supplementazione di vitamina D nei pazienti affetti da asma o Bpco si associa ad una riduzione del rapporto molare di 25-idrossivitamina D3 [25(OH)D3] rispetto alla vitamina D3 e ad un incremento del rapporto molare di 1α,25-diidrossivitamina D3 (1α,25[OH]2D3) rispetto a  25(OH)D3 nel siero. Queste le conclusioni di uno studio longitudinale pubblicato su the American Journal of Respiratory and Critical Care Medicine, che suggerisce la presenza di alterazioni del metabolismo della vitamina D che spiegherebbero l’attenuazione della risposta alla supplementazione di vitamina D misurata in termini di livelli di 25(OH)D.

Razionale e disegno dello studio

In letteratura è stato ampiamente documentato che la prevalenza di asma e di Bpco si associano con un deficit di vitamina D, come dimostrano dalle ridotte concentrazioni in circolo del principale metabolita della vitamina in circolo, ovvero la 25-idrossivitamina D [25(OH)D], utilizzato come biomarcatore dello stato vitaminico D in ragione dalla sua lunga emivita.

Queste osservazioni, insieme ai dati degli studi meccanicistici suggestivi dell’esistenza di effetti favorevoli della vitamina D sullo sviluppo dei polmoni e la funzione immunitaria, suffragano il concetto che vede nel deficit vitaminico D un fattore di rischio reversibile di queste patologie respiratorie.

Per contro, studi genetici hanno rilevato come livelli ridotti di 25(OH)D non aumentano il rischio di insorgenza di queste malattie. Una spiegazione alternativa per le associazioni osservate tra il deficit di vitamina D e la prevalenza di asma e Bpco presuppone che livelli ridotti di 25(OH)D potrebbero essere non causa ma conseguenza delle patologie summenzionate (alterazioni del metabolismo della vitamina D o immobilità indotta dalle stesse che comporta una ridotta esposizione alla luce solare).

Per verificare la bontà di questa seconda ipotesi (ovvero dell’esistenza di alterazioni del metabolismo della vitamina D nei pazienti con asma e Bpco rispetto ad individui sani), i ricercatori hanno condotto uno studio longitudinale in 186 adulti, verificando la risposta, in termini di livelli di 25(OH)D, alla supplementazione in un anno di 6 dosi di vitamina D3 (3 mg) per os, tra i pazienti con asma e Bpco vs. individui sani.
Di questi 186 individui reclutati nello studio, 88 erano affetti da asma, 79 da Bpco mentre 19 non erano affetti da nessuna delle due patologie ed erano in buone condizioni di salute.

Risultati principali
I dati hanno mostrato che i livelli medi di 25(OH)D post-supplementazione nei pazienti asmatici (20,9 nmol/l) e in quelli con Bpco (21,5 nmol/l) erano inferiori a quelli rilevati negli individui sani (39,8 nmol/l; p=0,0001).

Non solo: i pazienti con asma e Bpco hanno mostrato rapporti molari di 25(OH)D3/vitamina D3 più bassi e rapporti molari di 1α,25[OH]2D3/25(OH)D3 più elevati sia prima che dopo la supplementazione vitaminica (P ≤.005) rispetto ai controlli.

Da ultimo, comunque, le differenze tra gruppi in termini di espressione del gene inducibile di 1α,25[OH]2D3 sono risultate di entità modesta e, laddove statisticamente significative, di entità molto variabile.

In sintesi

Lo studio, pertanto, ha dimostrato come la risposta alla supplementazione vitaminica D, misurata in termini di livelli ematici di 25(OH)D risulti attenuata nei pazienti adulti con asma e Bpco rispetto ai controlli. Quanto osservato non si spiega con l’esistenza di variazioni genetiche nel pathway biochimico della vitamina, ma si associa con alterazioni del metabolismo della vitamina D in qualche modo legate a meccanismi sottostanti le due patologie in esame.