Mal di testa: frequenza aumenta rischio di altre patologie


Quanto più aumentano frequenza e intensità del mal di testa, tanto più cresce il rischio di patologie associate secondo uno studio pubblicato sul “Journal of Headache Pain”

Quanto più aumentano frequenza e intensità del mal di testa, tanto più cresce il rischio di patologie associate secondo uno studio pubblicato sul "Journal of Headache Pain"

Secondo uno studio pubblicato sul “Journal of Headache Pain”, la presenza di emicrania e l’aumento dell’intensità del mal di testa sono associati ad alti tassi di ansia, depressione, infiammazione e disordini del sonno, tra gli altri disturbi.

«Le comorbilità ovvero le condizioni cliniche che si verificano contemporaneamente contribuiscono al carico complessivo dell’emicrania» premettono gli autori, coordinati da Dawn C. Buse, dell’Albert Einstein College of Medicine di New York.

Il razionale di un’indagine sulle comorbilità

«Si dice che le malattie si verifichino contemporaneamente se la stessa persona ha più di una malattia. La comorbilità è l’associazione maggiore del caso tra le due condizioni nello stesso individuo» spiegano.

«Esistono molte comorbilità associate all’emicrania, inclusi i disturbi cardiovascolari (per esempio ictus, infarto del miocardio, disturbi psichiatrici (depressione, ansia, disturbo di panico, disturbo bipolare, disturbi della personalità, tentativi di suicidio), malattie neurologiche (epilessia), disordini del sonno (insonnia, sindrome delle gambe senza riposo, apnea del sonno, scarsa qualità e durata del sonno), condizioni infiammatorie (rinite allergica, asma) così come le condizioni di dolore cronico (come la fibromialgia), tra molte altre» aggiungono.

«Molte comorbilità sono state identificate come fattori di rischio per la progressione verso l’emicrania cronica e recenti lavori hanno dimostrato che la combinazione di comorbilità o “multimorbilità” è associato all’abuso di farmaci e alla nuova insorgenza di emicrania cronica» proseguono Buse e colleghi.

Comprendere le comorbilità specifiche che si verificano con l’emicrania è importante per diversi motivi, secondo gli autori. L’identificazione di comorbilità dell’emicrania può aiutare a riconoscere i meccanismi genetici e biologici sottostanti comuni o sovrapposti delle malattie che possono facilitare lo sviluppo di nuovi trattamenti mirati ai sottogruppi.

Studio basato sul sondaggio MAST
Per questa analisi sono state utilizzate le risposte tratte dallo studio/sondaggio prospettico e basato sul web Migraine in America Symptoms and Treatment (MAST) che ha identificato persone con emicrania (n = 15.133) e senza emicrania (n = 77.453) negli Stati Uniti.

I partecipanti con emicrania inseriti in questo studio avevano riportato una media di =/>1 giorni mensili di mal di testa (MHD) negli ultimi 3 mesi prima dell’inclusione. I ricercatori hanno valutato le comorbilità diagnosticate riportate dai partecipanti sulla base di un elenco di 21 comuni comorbilità cardiovascolari, dermatologiche, neurologiche, psichiatriche, respiratorie, del sonno, del dolore e mediche.

Nella coorte dell’emicrania, i ricercatori hanno anche valutato i tassi delle varie condizioni in relazione all’intensità del mal di testa, alla frequenza di MHD e alla loro combinazione. In un’analisi corretta per le variabili sociodemografiche, le persone con emicrania avevano maggiori probabilità – rispetto alle persone senza emicrania – di riportare:

  • insonnia (odds ratio [OR]: 3,79; IC al 95% 3,6-4,0);
  • depressione (OR: 3,18; IC al 95% 3,0-3,3);
  • ansia (OR: 3,18; IC al 95% 3,0-3,3);
  • ulcera gastrica/sanguinamento gastrointestinale (OR 3,11; IC al 95% 2,8-3,5).

Le persone nella coorte con emicrania avevano inoltre significativamente più probabilità significativamente maggiori di riferire:

  • malattia arteriosa periferica (OR: 2,69; IC al 95% 2,3-3,1);
  • angina (OR: 2,64; IC al 95% 2,4-3,0);
  • allergie/febbre da fieno (OR: 2,49; IC al 95% 2,4-2,6);
  • epilessia (OR: 2,33; IC al 95% 2,0-2,8);
  • artrite (OR: 2,20; IC al 95% 2,1-2,4);
  • ictus o attacco ischemico transitorio (OR: 2,18; IC al 95% 1,9-2,5);
  • artrite reumatoide (OR: 2,11; IC al 95% 1,9-2,4);
  • asma (OR: 2,03; IC al 95% 1,9-2,1);
  • carenza di vitamina D (OR: 2,00; IC al 95%:1,9-2,1).

Specifiche associazioni con la psoriasi
In questo studio, inoltre, l’etnia caucasica, l’aumento della frequenza di MHD e il dolore moderato e grave sono risultati correlati a un aumentato rischio di ansia.

L’appartenenza al genere maschile era associato a un aumentato rischio di psoriasi, mentre la condizione occupazionale impiegatizia era associata a un ridotto rischio di psoriasi. Il gruppo con un numero di MHD da 10 a 14 e l’intensità del dolore da emicrania grave erano entrambi associati a un aumentato rischio di psoriasi.

I limiti dello studio sono consistiti da un lato nell’inclusione dei soli partecipanti con cefalea attiva, nonché dall’altro dalla possibilità che alcune comorbilità potessero andate perse nel processo di sondaggio/raccolta dei dati.

Il significato clinico della ricerca e le prospettive di sviluppo terapeutico
Questi risultati ci ricordano che le persone con emicrania possono sperimentare una vasta gamma di ulteriori malattie e problemi di salute che devono anch’essi essere gestiti in modo efficace e che il rischio di questi problemi aumenta con l’aumento della frequenza giornaliera del mal di testa e dell’intensità del dolore del mal di testa, scrivono Buse e colleghi.

È necessario in futuro un lavoro per differenziare la sequenza causale (causalità diretta, causalità inversa, predisposizione sottostante condivisa), il potenziale ruolo confondente del trattamento dell’emicrania (i FANS possono per esempio portare a ulcere gastriche), nonché fattori di rischio condivisi o potenziale distorsione del rilevamento, proseguono.

I ricercatori dello studio MAST concludono che «l’esplorazione delle vie che guidano queste comorbilità nei pazienti con emicrania può portare a intuizioni che ne chiariscono la fisiopatologia e ne migliorano il trattamento».