Psoriasi pediatrica: fumo in gravidanza aumenta rischio


L’esposizione al tabacco durante la gravidanza è stata associata a un rischio del 40% superiore di psoriasi pediatrica secondo i risultati di uno studio danese

L'esposizione al tabacco durante la gravidanza è stata associata a un rischio del 40% superiore di psoriasi pediatrica secondo i risultati di uno studio danese

L’esposizione al tabacco durante la gravidanza è stata associata a un rischio del 40% superiore di psoriasi pediatrica, suggerendo che il fumo può avere un ruolo causale nella patogenesi della malattia, secondo i risultati di uno studio di coorte danese appena pubblicati sul Journal of American Academy of Dermatology.

I dati sono stati ricavati dalla Danish National Birth Cohort (DNBC), una coorte nazionale danese di donne incinte reclutata e seguita tra il 1996 e il 2002. Gli iscritti alla DNBC hanno partecipato a 4 interviste telefoniche prenatali e postnatali che ne hanno determinato lo stile di vita e i fattori ambientali. I genitori sono stati quindi invitati a compilare questionari di follow-up quando i bambini avevano un’età di 7, 11 e 18 anni.

L’esposizione al tabacco è stata ricavata dai questionari somministrati alla 12a settimana di gestazione, all’età di 6 mesi e di 11 anni. La diagnosi di psoriasi pediatrica è stata invece determinata sulla base del questionario di follow-up somministrato all’età di 11 anni. Per stimare i rapporti di probabilità (OR) della psoriasi nella prole in funzione dell’esposizione al tabacco è stata eseguita una regressione logistica multivariabile, poi le analisi sono state adeguate allo stato socio-professionale dei genitori e alla psoriasi materna.

Relazione dose-risposta tra esposizione al tabacco e psoriasi pediatrica

Jonathan Groot, dell’Herlev and Gentofte Hospital di Copenhagen, Danimarca, e colleghi hanno analizzato i dati di quasi 26mila coppie madre-figlio. Nel corso degli 11 anni di follow-up, la psoriasi è stata diagnosticata a 281 bambini (1,1%) e la progenie con esposizione prenatale al tabacco presentava una probabilità significativamente superiore di sviluppare la malattia cutanea (OR aggiustato, aOR, 1,39) rispetto a quella non esposta.

È stata anche osservata una relazione dose-risposta tra l’esposizione al tabacco e il rischio di psoriasi: i bambini nella fascia più alta di esposizione, le cui madri fumavano almeno 16 sigarette al giorno durante la gravidanza, avevano un rischio quasi del 300% superiore di avere la psoriasi (aOR 2,92; P per la tendenza = 0,038). Anche i bambini esposti durante l’infanzia hanno mostrato un rischio maggiore, anche se l’associazione si è ridimensionata a seguito degli aggiustamenti per la psoriasi materna e l’esposizione prenatale al tabacco.

In un’analisi separata è stata trovata una relazione simile tra la terapia sostitutiva della nicotina utilizzata durante la gravidanza e un aumento del rischio di psoriasi nei bambini (+36%), tenendo però presente che erano solo 6 i bambini con psoriasi nati da donne che avevano smesso di fumare e usavano la terapia nicotinica durante la gravidanza.

«L’abitudine della madre al fumo può aumentare il rischio di psoriasi pediatrica, in parte a causa dell’esposizione del feto alla nicotina, che può stimolare i processi biologici implicati nella psoriasi», ha commentato Groot. «In alcune circostanze, durante la gravidanza il feto può essere esposto ai metaboliti del tabacco più di quanto un bambino potrà in futuro esserlo al fumo passivo”.

Come limiti dello studio, i ricercatori hanno fatto notare che la presenza della psoriasi è stata accertata attraverso una autovalutazione da parte degli partecipanti al sondaggio e non tramite diagnosi cliniche. Inoltre, l’autocertificazione sull’uso del tabacco potrebbe aver comportato una sottovalutazione dell’esposizione.

I risultati supportano un’associazione tra l’esposizione prenatale al tabacco e il rischio di psoriasi pediatrica e si aggiungono alle evidenze riportate in letteratura che suggeriscono che il fumo attivo può esacerbare i sintomi della malattia cutanea negli adulti. L’apparente associazione tra la terapia sostitutiva con nicotina e il rischio di psoriasi nella prole di madri con psoriasi merita ulteriori indagini, hanno concluso gli autori.

Il fumo non influisce solo sulla psoriasi pediatrica

Gli esiti della ricerca non hanno sorpreso Bernard Cohen, professore di pediatria e dermatologia presso il Johns Hopkins Medical Institutions di Baltimora. «Ci sono dati relativi al fumo nei bambini più grandi e negli adulti che mostrano una connessione con la comparsa della psoriasi e/o la sua gravità. E non si tratta solo della psoriasi. Ci sono altre malattie infiammatorie della pelle per le quali è stato dimostrato che il fumo rappresenta un fattore di rischio».

La spiegazione più probabile è che il fumo potrebbe scatenare lo sviluppo della psoriasi in persone geneticamente predisposte a questa condizione, ha detto Cohen.