Email Marketing: i consigli per non finire in SPAM


Email Marketing: i consigli di Across per non finire nella cartella dello SPAM e gli 8 trucchi per sfruttarne al massimo il potenziale

Email Marketing: i consigli di Across per non finire nella cartella dello SPAM e gli 8 trucchi per sfruttarne al massimo il potenziale

Diretta, immediata, economica e misurabile, la pubblicità via email consente di raggiungere elevate performance sia con le campagne di lead che con quelle di sales generation. Il Direct Email Marketing è considerato infatti uno degli strumenti da sempre più efficaci. Secondo una ricerca condotta da CRIBIS, MagNews e AISM le aziende mettono in atto una Direct Email Marketing Strategy per raggiungere obiettivi di lead generation (nel 64% dei casi), per incrementare le opportunità di vendita (50%) o per mettere in atto azioni di lead nurturing (36%).

Tuttavia questa attività, in tutte le sue diverse declinazioni (promozionali, newsletter…), può nascondere delle insidie. Ad esempio, una gestione sbagliata di una campagna di Email Marketing può far si che le DEM inviate finiscano nella cartella SPAM del cliente. Per evitare che questo accada, e per dare delle linee guida generali su come comportarsi correttamente, Across (www.across.it) – digital agency specializzata nel performance marketing multicanale – svela 8 trucchi per sfruttare al massimo il potenziale dell’Email Marketing.

1. Affidarsi solo a mailing list verificate

È fondamentale affidarsi solo a mailing list sicure e verificate; un database di qualità, infatti, è alla base di qualsiasi attività di Email Marketing. In caso di acquisto o noleggio di database per scopi commerciali è consigliabile preferire la qualità alla quantità: bisogna verificare sempre la segmentazione, la profilazione e l’aggiornamento dei contatti forniti.

2. Utilizzare un server di posta privata o un SMTP a pagamento

Utilizzare il server di posta base del proprio provider internet (es. Gmail, Outlook, Libero, Yahoo!, etc.) può pregiudicare i risultati dell’attività di mailing. È possibile infatti che già centinaia di altri utenti usino lo stesso server per inviare materiali già classificati come SPAM e questo potrebbe ridurre notevolmente le performance degli invii. I provider “comuni”, inoltre, permettono di inviare un numero limitato di messaggi. È sempre meglio investire in un server di posta privata o acquistare un servizio SMTP a pagamento pensato per ottimizzare l’invio di migliaia di mail contemporaneamente. Un server SMTP (Simple Mail Transfer Protocol) è quello che si occupa della consegna vera e propria dei messaggi inviati via email. Usare un server professionale è fondamentale dunque per evitare che le email in uscita vengano “etichettate” come SPAM.

3. Privilegiare invii periodici

Quando si parla di frequenza di invio si deve avere ben presente la natura della mail che si sta inviando. È una DEM commerciale o è una Newsletter? La prima prevede un invio studiato in base al periodo, alla campagna pubblicitaria e alla strategia di marketing che si vuole adottare. La seconda, invece, si basa su un calendario editoriale ben definito. In qualsiasi caso, meglio evitare di mandare un numero eccessivo di email e preferire invii pianificati con cognizione di causa.

4. Chiarire subito il mittente e inserire oggetti precisi e accattivanti

Da chi arriva la comunicazione di una promozione, offerta o aggiornamento? È fondamentale curare il From e farsi subito riconoscere dall’utente. In questo modo l’utente stesso sarà più propenso ad aprire le mail e a non cestinarle.

Relativamente all’oggetto della mail, invece, questo è una parte determinante e fondamentale della comunicazione. Non deve essere né troppo lungo né troppo corto e soprattutto deve subito attirare l’attenzione e l’interesse dell’utente. Per questo bisogna scegliere frasi di 40 caratteri o meno che esprimano brevemente il concetto della mail e che stimolino ad aprire il contenuto.

5. Evitare gli allegati

Lo si vede già in ambito privato, se si allegano alle mail file, che siano pesanti o meno, si rischia di finire diretti nella cartella dello SPAM. Lo stesso ragionamento va applicato quando si ragiona più in grande con l’attività di Email Marketing; meglio quindi evitare di allegare file o documenti e inserire ciò che si vuole direttamente nel corpo del messaggio.

6. Tenere un approccio cross device

Gli ultimi trend dell’Email Marketing hanno evidenziato come ogni attività digitale stia migrando sui dispositivi mobile. È opportuno quindi, per sfruttare al massimo le potenzialità del canale email, creare dei template responsive che si adattino automaticamente al dispositivo su cui vengono visualizzate.

7. Dare più spazio al testo rispetto alle immagini e includere un testo alternativo

Nonostante per loro natura le immagini riescano a catturare maggiormente l’attenzione, è bene curare il testo di una DEM o Newsletter. Onde evitare che i filtri dei provider riconoscano le mail come SPAM abbassandone la delivery, una buona pratica consiste nel modificare saltuariamente il codice HTML con cui viene costruita una DEM. Inoltre, non tutti gli utenti riescono a visualizzare il contenuto della comunicazione via mail e proprio per questo motivo è consigliabile prevedere un testo alternativo che permetta l’apertura della mail anche via web.

8. Evitare l’auto referenzialità e produrre contenuti utili all’utente

Infine, mai tralasciare la qualità dei contenuti veicolati. Onde evitare che gli utenti classifichino una DEM come SPAM, è bene costruire un messaggio efficace. Agli utenti non interessa sapere quanto un’azienda è grande, bella e magnifica perciò bisogna evitare di cadere nell’autoreferenzialità ma declinare la propria bravura producendo contenuti interessanti ed accattivanti con cui l’utente si può intrattenere e riconoscere. Le mail, infatti, sono un ottimo strumento di comunicazione one-to-one e pertanto vanno sfruttate!