Rinosinusite: dupilumab ok come terapia add-on


Dupilumab terapia add-on molto efficace per la rinosinusite cronica non controllata associata a poliposi nasale nella malattia respiratoria esacerbata da aspirina

Rinosinusite cronica associata a polipi nasali: risultati incoraggianti con omalizumab secondo due trial multicentrici di fase 3

Dupilumab rappresenta una terapia add-on molto efficace per la rinosinusite cronica non controllata associata a poliposi nasale (CRSwNP) nella malattia respiratoria esacerbata da aspirina (AERD). Uno studio programmato per la presentazione al congresso annuale dell’American Academy of Allergy, Asthma & Immunology (AAAAI) (previsto per il 13-16 marzo e annullato causa Coronavirus) ha dimostrato che questa opzione terapeutica migliora l’imaging dei seni nasali, i marker di infiammazione T2 e gli outcome riferiti dai pazienti.

Che cosa è la malattia respiratoria esacerbata da aspirina?

La malattia respiratoria esacerbata da acido acetilsalicilico, indicata con l’acronimo AERD e nota anche come Triade di Samter, è una malattia cronica infiammatoria che coinvolge i seni nasali e i polmoni. I pazienti che ne sono affetti soffrono di poliposi nasale, rinosinusite severa ed asma.

Il CRSwNP è una malattia cronica delle vie aeree superiori che ostruisce i seni e le vie nasali. Può portare a difficoltà respiratorie persistenti, congestione e scarico nasale, riduzione o perdita dell’olfatto e del gusto, pressione facciale o dolore. Per i pazienti con grave CRSwNP, l’attuale standard di cura include cicli intermittenti di corticosteroidi sistemici o chirurgia sinonasale, entrambi associati a recidiva di malattia.

Molti pazienti con CRSwNP hanno altre malattie infiammatorie di tipo 2 come l’asma, e questi pazienti hanno spesso un’asma più grave e sono spesso più difficili da trattare. I pazienti con CRSwNP e asma associata possono avere un rischio maggiore di attacchi di asma, un elevato carico di sintomi e un impatto negativo sostanziale sulla qualità della vita legata alla salute. Negli studi di dupilumab condotto in pazienti con CRSwNP, il 59% di essi aveva anche l’asma.

Che cosa è dupilumab
Dupilumab è un anticorpo monoclonale completamente umano che inibisce la segnalazione delle proteine interleuchina-4 (IL-4) e interleuchina-13 (IL-13). I dati degli studi clinici di dupilumab hanno dimostrato che IL-4 e IL-13 sono i fattori chiave dell’infiammazione di tipo 2 che gioca un ruolo importante nel CRSwNP, nell’asma e nella dermatite atopica.

La Commissione europea ha approvato l’utilizzo di dupilumab come terapia aggiuntiva ai corticosteroidi intranasali per il trattamento di adulti con rinosinusiti croniche gravi con poliposi nasale (CRSwNP) per i quali la terapia con corticosteroidi sistemici e/o chirurgia non fornisca un controllo adeguato della malattia. Dupilumab è il primo farmaco biologico disponibile nell’Unione Europea (UE) per trattare questi pazienti.

Lo studio
Di durata pari a 6 mesi, in singolo cieco, ha valutato l’efficacia di dupilumab nella CRSwNP non controllata associata a AERD. I pazienti sono stati trattati inizialmente per 4 settimane con placebo, per poi essere trattati con dupilumab per 24 settimane.

L’outcome primario dello studio era rappresentato dalla variazione del punteggio al test SNOT-2 (Sino-Nasal Outcome Test). Tra gli outcome secondari vi erano le variazioni del punteggio ACT (Asthma Control Test), la misura della frazione esalata di ossido nitrico (FeNO), il punteggio Lund-MacKay, il punteggio AQLQ (Mini Asthma Quality of Life Questionnaire), i livelli di IgE, la spirometria, il punteggio UPSIT (University of Pennsylvania Smell Identification Test) e i livelli urinari di LTE4.

Su 10 pazienti reclutati, 9 hanno portato a termine lo studio. Questi avevano un’età mediana di 48 anni, erano stati sottoposti a 3 interventi chirurgici ai seni nasali e a 3 cicli di steroidi sistemici nel corso dell’anno precedente.

Dall’analisi dei dati sono emersi miglioramenti statisticamente significativi del punteggio SNOT-22 rispetto al basale (37; interquartile [IQ], 31-60) a 6 mesi (10 [IQ, 4-20]); p =0,008].

Inoltre sono stati osservati miglioramenti statisticamente significativi di alcuni outcome secondari, tra i quali il punteggio ACT  (da 22 [IQ, 21-25] a 25 [IQ, 23-25]; P =0,028); i livelli di FeNO (da 21 ppb [IQ, 13-36 ppb] a 8 ppb [IQ, 6-18 ppb]; P =0,008); il punteggio Lund-MacKay (da 21 [IQ, 17-23] a 3 [IQ, 2-6]; p =0,008); il punteggio mini-AQLQ (da 98 [IQ, 90-104] a 102 [IQ, 98-105]; P =0,028), i livelli sierici totali di IgE (da 65 UI/ml [IQ, 44-310 UI/ml] a 16 UI/ml [IQ, 14-64 UI/ml]; p =0,008); il punteggio UPSIT (da 11 [IQ, 9-24] a 32 [IQ, 26-33]; p =0,038); e i livelli urinari di LTE4 (da 258 UI/ml [IQ, 146-288 UI/ml] a 100 UI/ml [IQ, 63-107 UI/ml]; p =0,021).