Il principe Carlo è risultato positivo al Coronavirus


Il principe Carlo è positivo al Coronavirus Covid-19. La Regina Elisabetta e Camilla stanno bene. Intanto si rifà viva Greta Thunberg: “State a casa”

Il principe Carlo è positivo al Covid-19

Il principe Carlo è positivo al Covid-19. Il primogenito di Elisabetta e Filippo avrebbe manifestato lievi sintomi della malattia ma sta bene ed è attualmente in isolamento al castello di Balmoral, in Scozia. Camilla, la moglie, invece, è risultata negativa al test. Impossibile, come precisano fonti reali, sapere da chi l’erede al trono d’Inghilterra abbia preso il virus. Lo scorso 10 marzo, però, Carlo ha incontrato Alberto di Monaco, anche lui positivo al virus, ad un evento di WaterAid.

Secondo la ricostruzione, poi, il principale Carlo avrebbe visto la madre il 12 marzo. Elisabetta, 93 anni, è “in buona salute Ha visto l’ultima volta il principe del Galles brevemente la mattina del 12 marzo e sta seguendo tutti i consigli appropriati riguardo alla prevenzione”. La sovrana è insieme al marito Filippo, 98 anni, in quarantena al castello di Windsor.

Continua a salire, intanto, il numero dei contagi in tutto il mondo. Seguono la Cina e l’Italia, al momento, gli Stati Uniti, la Spagna e la Germania.

Anche Greta Thunberg ha avuto il Covid-19?

Anche Greta Thunberg, con un post pubblicato su Instagram, ha fatto sapere di aver avuto i sintomi da Coronavirus una volta tornata dal suo ultimo viaggio in Europa. Sintomi, spiega l’agenzia di stampa Dire (www.dire.it), che ha avuto anche il padre. Entrambi non hanno, però, potuto fare il tampone perché in Svezia si può effettuare il test solo se sono necessarie cure mediche ospedaliere.

La ragazza, ancora in isolamento, ha, perciò, avvertito i suoi coetanei: “Quasi non mi sentivo male. Questo è ciò che rende pericoloso il virus. Molti (specialmente i giovani) potrebbero non notare alcun sintomo o sintomi molto lievi. Quindi in tanti non sanno di avere il virus e possono trasmetterlo alle persone a rischio. Noi che non apparteniamo a ai gruppi di persone a rischio abbiamo una responsabilità enorme, le nostre azioni possono fare la differenza tra la vita e la morte per molti altri. Tenetelo a mente”.