Tumori genito-urinari: rapporti sessuali possibili


Dal tumore della prostata a quello della vescica, i rapporti sessuali sono possibili: attenzione solo all’utilizzo di metodi contraccettivi

Dal tumore della prostata a quello della vescica, i rapporti sessuali sono possibili: attenzione solo all'utilizzo di metodi contraccettivi

Alcuni dei dubbi più frequenti che tormentano i pazienti oncologici riguardano la sessualità. Queste problematiche sono ancora più sentite nei tumori che colpiscono l’apparato genito-urinario. Ma è possibile avere rapporti sessuali nonostante una neoplasia urologica? Scopriamolo insieme nei vari casi:

• Tumore della prostata: l’attività sessuale non ha alcuna influenza sulla progressione della malattia. Tuttavia durante le cure possono insorgere problemi di libido e di erezione a causa dei farmaci somministrati;

• Tumore della vescica: è possibile avere rapporti sessuali. Se il paziente è in età fertile, o se lo è la propria partner, durante le terapie sistemiche e quelle endovescicali vanno usati dei metodi contraccettivi. In caso di gravidanza c’è un alto rischio malformativo del feto.

• Tumore del testicolo: non ci sono problemi però durante un trattamento con chemio o radioterapia, è preferibile usare il condom. Alcuni farmaci chemioterapici possono passare nello sperma e produrre irritazione alla partner. Inoltre si possono evitare gravidanze indesiderate, dato che sia la chemioterapia che la radioterapia possono alterare gli spermatozoi e causare uno sviluppo anormale del nascituro. Una volta che il trattamento è terminato non rimane alcun rischio di anormalità nel feto.

L’impotenza erettile indotta dalla chirurgia o dalle terapie per patologie oncologiche è certamente una delle complicanze più frequentemente riferite e temute dai pazienti maschi- afferma il dott. Renzo Colombo, Vice Presidente della Società Italiana di Urologia Oncologica (SIUrO) – E’ comprensibile ma bisogna ricordare che le cure oggi disponibili sono meno invasive rispetto al passato. In ogni caso, poiché la maggioranza dei casi di tumori genito-urinari sono oggi da considerarsi come delle patologie croniche, la scelta della procedura terapeutica deve necessariamente tenere conto anche della salvaguardia di un’attività sessuale soddisfacente e della fertilità”.