Referendum taglio parlamentari: data a rischio


Referendum sul taglio dei parlamentari, la data è un rebus: “Con il Coronavirus votare il 29 marzo è un attentato alla democrazia”

Referendum sul taglio dei parlamentari, la data è un rebus: “Con il Coronavirus votare il 29 marzo è un attentato alla democrazia”

Il referendum sulla riforma costituzionale per il taglio dei parlamentari previsto per il 29 marzo “al momento e’ confermato. E’ chiaro che questa e’ la settimana in cui dovremo decidere, a seconda anche dei dati medici, se vogliamo mantenerlo o se diversamente posticiparlo e portarlo magari verso maggio. Quindi questo e’ un po’ il momento”. Lo dice Federico D’Inca’, ministro per i rapporti con il parlamento, a Sky Tg24 start come riferisce l’agenzia Dire (www.dire.it).

Ovviamente, aggiunge, “bisogna dare la possibilita’ che vi sia l’adeguata campagna referendaria anche nelle zone rosse e in quelle regioni dove maggiormente abbiamo il problema”.

Sull’ipotesi di non posticipare il voto arriva anche una dura nota del Partito Radicale: “Votare il 29 marzo e’ un attentato ai diritti civili e politici dei cittadini, cosi’ come configurato dall’articolo 294 del codice penale. Siamo di fronte a una violazione del diritto dei cittadini ad essere informati, anche a seguito della violazione dell’ordine impartito dall’AgCom alla RAI e da noi formalmente denunciato; l’impossibilita’ di tenere manifestazioni pubbliche in buona parte del paese; non c’e’ comunque certezza che il 29 marzo ci saranno le condizioni per tutti i cittadini di votare; perche’ ci risulta che le procedure per garantire il voto degli italiani all’estero sono molto in ritardo. Ribadiamo la richiesta di tenere il referendum il 29 maggio allungando ed aumentando i tempi della campagna di informazione e confronto”.