Il pugile Di Fiore nel video degli Evaelamela


Il pugile pratese Francesco Di Fiore protagonista del nuovo videoclip di Evaelamela. La parabola sportiva e di vita del campione accompagna le note di “Le cose”

Il pugile pratese Francesco Di Fiore protagonista del nuovo videoclip di Evaelamela

Il campione di pugilato pratese Francesco Di Fiore protagonista del nuovo video musicale della band Evaelamela. Il video segue l’uscita, lo scorso 24 gennaio, del brano “Le cose“, primo estratto del nuovo disco della band pratese che si intitolerà “Viva Gagarin!“. L’album arriva a sette anni dalla pubblicazione di “La soluzione”, il primo della band. “Le cose”, è un affresco della normalità. Ed è proprio nel contrasto tra la vita da campione sul ring del pugile pratese Francesco Di Fiore, due volte campione italiano dei Superwelter, e la sua vita di tutti i giorni non priva di sacrifici che si motiva la scelta di avere lui come protagonista del videoclip. Il video è visibile sul canale YouTube EVAeLaMela (Le cose – video ufficiale).

«”Le cose” è un affresco sulla bellezza della normalità, sul tempo che fissa gli attimi, quelli memorabili e quelli che scorrono uguali ogni giorno- spiega Gianluca Di Stefano frontman della band e regista del video –Abbiamo chiesto a Francesco di prendere parte al progetto perché la sua vita rappresenta l’immagine perfetta di quello che volevamo comunicare, sospesa tra le consuetudini del lavoro che ha sempre portato avanti con sacrificio e tenacia e la sua parabola sportiva e di vissuto che lo hanno visto rialzarsi da una situazione difficile e realizzarsi nello sport. Credo che la sua sia una storia da conoscere, per rendere omaggio a un nostro concittadino che è un campione nello sport e nella vita».

Francesco Di Fiore inizia a fare pugilato nel 1993 con la Pugilistica Pratese. «Un ambiente alla vecchia maniera – spiega Di Fiore – fatto di sudore e determinazione dove, grazie al mio coach e maestro Fausto Talia, sono riuscito in poco tempo a diventare un pugile professionista». Poi la caduta, gli anni bui della tossicodipendenza, fino alla svolta nel 2003: la Comunità, la disintossicazione, il ritorno alla vita e alla boxe. «Nessuno eccetto Talia credeva che potessi tornare a combattere – aggiunge -. La mia testa era pronta e determinata a tornare sul ring, ma il fisico era debilitato. Ma il sostegno della mia seconda famiglia, la Pugilistica Pratese, mi hanno permesso di tornare a incrociare i guantoni nel 2007».

Da li un’escalation, tra estenuanti allenamenti e lavoro (Di Fiore ha anche una sua attività di ortofrutta che ha sempre portato avanti). «A volte penso a quando lavoravo e mi allenavo, mi sembra impossibile – commenta Di Fiore -, mi alzavo alle due di notte per andare al mercato a caricare la frutta, poi dopo lavoro il pomeriggio in palestra ad allenarmi fino a sera». Un sacrificio presto ripagato: nel 2010 Francesco riesce a far tornare a Prato il titolo italiano Superwelter (c’era riuscito 60 anni prima Bruno Santini). «La notte prima dell’incontro ero con i miei fratelli a caricare il camion al mercato della frutta – ricorda -; dopo il lavoro sono andato a giocarmi il titolo». Titolo bissato nel 2013 contro il romano Riccardo Lecca.

Oggi Di Fiore è allenatore e ha un sogno nel cassetto, avere uno spazio suo dove allenare i ragazzi che non hanno possibilità ma vogliono intraprendere questo sport. «La boxe tiene lontani dalla strada, dalle droghe e ti fa capire i valori importanti come la lealtà, l’amicizia, il rispetto degli altri – spiega -. Mi piacerebbe uno spazio comunale, sociale, dove insegnare ai ragazzi quello che ho imparato: che per realizzare i propri sogni non bisogna darsi dei limiti». Abbandonata la boxe professionistica continua con orgoglio la sua attività lavorativa nel suo ortofrutta di Prato con la famiglia. Quel lavoro portato avanti durante tutta la sua carriera che oggi lo ripaga con l’affetto di tanti amici e avventori che ogni giorno frequentano il suo banco.