Diabete e gravidanza: meno aumento di peso con metformina


Future mamme con il diabete, minor aumento di peso con metformina secondo una ricerca presentata al congresso della Society for Maternal-Fetal Medicine

Future mamme con il diabete, minor aumento di peso con metformina secondo una ricerca presentata al congresso della Society for Maternal-Fetal Medicine

Le donne in gravidanza con diabete di tipo 2 o prediabete avevano un aumento di peso gestazionale significativamente inferiore se erano state esposte alla metformina in qualsiasi momento della loro gravidanza, senza differenze nel peso alla nascita del bambino o nell’ipoglicemia infantile postnatale, secondo una ricerca presentata al congresso della Society for Maternal-Fetal Medicine che si è tenuto a Las Vegas, in Nevada.

In una revisione retrospettiva a singolo centro di 284 donne non esposte alla metformina e 227 trattate con il farmaco durante la gravidanza, l’esposizione alla metformina in qualsiasi momento della gravidanza è stata associata a una probabilità significativamente maggiore di avere un aumento di peso adeguato, anzichè eccessivo.

L’associazione era vera per le 169 donne che avevano assunto metformina nel loro primo trimestre di gravidanza. Tra queste, il 69% ha avuto un aumento di peso adeguato secondo gli standard dell’Institute of Medicine e dell’American College of Obstetricians and Gynecologists, rispetto al 54% delle 282 donne non esposte al farmaco (OR aggiustato, aOR, 1,92, p=0,003). Un ulteriore 22% delle donne sottoposte a metformina nel primo trimestre di gravidanza ha invece perso peso, rispetto al 9% delle donne non trattate (aOR 2,11, p=0,019). Tra i due gruppi non è stata rilevata nessuna differenza significativa nel peso del bambino alla nascita.

I ricercatori hanno analizzato i risultati per l’intera coorte di 227 donne trattate con metformina in qualsiasi momento della gravidanza, confrontandole nuovamente con le 282 donne non esposte al farmaco. La maggior parte (85%) assumeva 2 g di metformina al momento del parto. I risultati hanno nuovamente mostrato una maggiore probabilità di un ottenere un corretto aumento di peso nel gruppo metformina (69%; aOR 1,85; p=0,002). In questo gruppo hanno perso peso il 20% delle donne (aOR 1,98, p=0,018), senza differenze significative nel peso dei bambini alla nascita.

«Abbiamo scoperto che le donne che avevano assunto metformina in qualsiasi momento della loro gravidanza avevano un aumento di peso più appropriato e meno eccessivo», ha detto l’autore dello studio Jacquelyn Adams della University of Wisconsin–Madison. «In realtà alcune di queste donne avevano anche perso un po’ di peso, senza che questo influisse su quello del neonato. È un risultato importante, dal momento che l’indice di massa corporea iniziale pre-gravidanza era di 33-36 kg/m2, che è considerato obesità, oltre al fatto che uno studio precedente ha dimostrato che un minor aumento di peso durante la gestazione è associato a un minor rischio di ipertensione e preeclampsia, oltre a una minore incidenza di macrosomia fetale».

Gli autori non hanno rilevato differenze significative tra i gruppi in merito all’età gestazionale alla nascita, probabilità di ricovero in terapia intensiva neonatale, punteggi di Apgar (una serie controlli eseguiti sul neonato, nei primi minuti di vita, che ne stabiliscono rapidamente lo stato di salute, fornendo un primo giudizio sull’efficienza delle funzioni più importanti del suo organismo), ipoglicemia neonatale, sindrome da distress respiratorio o morte fetale. «Quindi possiamo aiutare queste donne ad avere un aumento di peso adeguato senza alcun effetto negativo sui bambini», ha aggiunto.

Metformina utile anche dopo il parto

Il minor aumento di peso osservato nelle utilizzatrici di metformina potrebbe anche essere loro di beneficio nel periodo post-parto, ha affermato Adams. «La mia percezione è che, quando queste donne ci lasciano, potrebbero non essere seguite a livello di assistenza primaria o per il loro diabete, quindi l’assunzione di metformina è un modo molto accessibile per aiutarle al di fuori della gravidanza. Per non parlare del fatto che tutto il peso che viene preso durante la gestazione deve poi essere perso dopo il parto, quindi un minore aumento ponderale può aiutarle nella loro vita una volta conclusa la gravidanza».

«In futuro ci piacerebbe davvero valutare la metformina nel periodo postpartum» ha affermato Adams. «Idealmente, un prossimo studio potrebbe cercare risultati che si estendono oltre la visita di follow-up a 6-8 settimane dopo il parto. Ci sono per esempio indicazioni che le donne con insensibilità all’insulina potrebbero trarre beneficio dalla metformina durante l’allattamento ed è anche possibile che la metformina possa ridurre il rischio di preeclampsia postpartum».