Biotestamento: boom di accessi allo sportello VIDAS


Allo sportello Biotestamento aperto da VIDAS la richiesta supera le aspettative: supporto prezioso per cittadini interessati a esprimere le proprie volontà in tema di fine vita

A due anni dall’approvazione della legge 219 sul biotestamento, gli italiani se sanno ancora molto poco. Solo l’1% della popolazione lo ha già sottoscritto

“La richiesta supera le aspettative”. Maura Degl’Innocenti, medico VIDAS responsabile dello Sportello Biotestamento che l’associazione ha aperto lo scorso novembre presso la sua sede di via Ojetti 66, commenta così i primi giorni di attività del servizio.

Lo sportello, aperto su appuntamento (telefonando allo 02 725 111 o scrivendo a biotestamento@vidas.it) due mercoledì al mese, dalle 17 alle 19, nasce per offrire la consulenza gratuita di un medico e uno psicologo a tutti quei cittadini interessati a esprimere le proprie volontà in tema di fine vita.

Un supporto prezioso, soprattutto ora che la legge 219/2017, a due anni dalla sua approvazione, è entrata pienamente in vigore con l’istituzione della Banca Dati nazionale destinata a raccogliere le Dat (Disposizioni anticipate di trattamento).

“Finora abbiamo aperto 4 mercoledì, incontrando ogni volta 2 persone – continua Degli’Innocenti -, il massimo possibile, visto che ciascun incontro dura in media un’ora. Abbiamo già fissato appuntamenti fino a metà marzo”.

Le persone che si sono rivolte allo Sportello di VIDAS hanno un’età compresa tra i 60 e i 70 anni, sono prevalentemente donne e in buona salute. La maggior parte hanno deciso di pensare al proprio fine vita in conseguenza della malattia di familiari e persone care.

Il medico e lo psicologo dello Sportello VIDAS sono esperti in cure palliative, ovvero quell’insieme di cure volte a migliorare il più possibile la qualità della vita del malato in fase terminale. Due professionisti che possono quindi offrire a individui e famiglie un’assistenza qualificata e delucidazioni su tutti quei trattamenti sanitari che rientrano nella stesura delle DAT, nonché un supporto alla loro compilazione. L’obiettivo è aiutare le persone a esprimere chiaramente le proprie volontà in materia di assistenza sanitaria in previsione di una futura incapacità a decidere o comunicare.

“La maggior parte delle persone che si rivolgono a noi sanno già cosa vogliono ma non hanno idea di come scriverlo – afferma Degl’innocenti – noi cerchiamo di aiutarli a declinare le loro volontà anche in considerazione della loro storia biografica. Un aspetto importante sul quale invitiamo a riflettere, inoltre, è la nomina di un fiduciario, ovvero una persona che conosca molto bene le nostre volontà e si prenda l’onere di farle rispettare quando non saremo grado di farlo autonomamente”.

La mancanza di informazione è uno dei principali ostacoli alla sottoscrizione delle DAT. Secondo una ricerca promossa da VIDAS e realizzata da Focus Management solo il 19% degli italiani dichiara di essere ben informato sulla legge e appena 3 persone su 10 si sono poste il problema di pianificare il proprio fine vita. Il futuro però potrebbe riservare sorprese. Dalla stessa ricerca, infatti, emerge che gli italiani sono mediamente favorevoli al testamento biologico: tra quanti conoscono la legge (72% degli intervistati) e non hanno sottoscritto le DAT si dichiarano convinti il 51,4%, contrari il 27,4% e indecisi poco informati il 21,3%.