Learco Nencetti pubblica “Parlare di Ercole a Firenze”


Ercole e la fondazione di Firenze: Learco Nencetti, sindacalista ai Beni culturali, pubblica il frutto di un lungo studio sulle fonti disponibili

Learco Nencetti pubblica "Parlare di Ercole a Firenze"

Ha il passo di un vero e proprio romanzo giallo. Alla fine non sarà svelato il colpevole, ma si scoprirà chi, tra i tanti, è l’Ercole che la leggenda vuole fondatore di Firenze. ‘Parlare di Ercole a Firenze. Già, ma di quale Ercole?’: questo il titolo del libretto di Learco Nencetti, sindacalista ai Beni culturali – terribile e temibile per i tanti esposti contro i dirigenti e i rimbrotti ai giornalisti che non danno spazio alle sue tante denunce – frutto di un lungo studio sulle fonti disponibili.

Una sfida vinta e che il sindacalista-scrittore con orgoglio rivendica: “Ho scaricato e letto 20 giga di materiali (libri antichi e moderni, articoli, relazioni e sommari…) alla fine sintetizzati in un solo giga”. Non è facile impresa definire il periodo o la fase storica della nascita del mito di Ercole: “All’inizio la diffusione era orale- scrive Nencetti- ed è realistico pensare che il nostro personaggio veicoli retaggi antichissimi”. Non solo, c’è dibattito anche sulle famose ‘fatiche’, mogli, figli e città che fondò il nostro eroe: “Per l’Ercole Greco, figlio di Giove e Alcmena, la lista più completa- sottolinea Nencetti alla Dire (www.dire.it) – riporta 67 figli maschi da 60 donne diverse mentre altri autori fanno una stima di oltre 100 figli”. Numerosi anche gli Ercole che si incontrano nei diversi periodi e luoghi: “Per Erodoto, Dionigi, o Dionisio di Alicarnasso gli Ercole furono due, mentre per Diodoro Siculo furono tre e, per lo storico e politico greco Arriano di Nicomedia addirittura cinque. Di diverso avviso il romano Cicerone che ne descrive sei per arrivare ad altri che ne identificano ben 40 perché ‘tutti coloro i quali facevano prove grandi delle loro forze, erano automaticamente nominati Hercoli‘”. Poi Nencetti si sposta nella sua città, Firenze: “Qui questo personaggio è strettamente coinvolto con la storia e l’origine leggendaria della città… L’eroe è uno dei primi simboli del Comune fiorentino con il quale si è identificata la tradizione cittadina e la libertà comunale, tanto che la sua immagine era sul sigillo del Magistrato supremo della città assieme al motto: ‘Herculea Clava Domat Florentia Prava’ (con la clave di Ercole Firenze doma ogni male)”. E Nencetti riporta diversi aneddoti sulla popolarità che aveva Ercole a Firenze. Addirittura Cosimo I promosse il dibattito sulle origini e sulla fondazione di Firenze assecondando poi la tesi che attribuiva la fondazione di Firenze a Noè-Giano, identificandolo, come nella leggenda, con Ercole il mitico fondatore di Firenze”.

Il libro ripercorre passo passo quanto è stato scritto nei secoli e da diversi autori, per finire, dopo numerose ‘prove’ con Giambullari che, argomentando anche sull’origine della lingua fiorentina, svelò quale Ercole fondò Firenze. Si tratta… No, non è giusto scoprirlo così. Ma si può fare un salto nelle biblioteche di Firenze (Nazionale, Marucelliana, Laurenziana e Riccardiana oppure richiederlo all’autore che lavora alla Soprintendenza dei Beni architettonici di Firenze).