Sclerosi sistemica e mPAP: ambrisentan migliora valori emodinamici


Ambrisentan può migliorare alcuni parametri emodinamici in pazienti con pressione arteriosa polmonare media (mPap) associata a sclerosi sistemica

Ambrisentan può migliorare alcuni parametri emodinamici in pazienti con pressione arteriosa polmonare media (mPap) associata a sclerosi sistemica

Secondo i risultati di una ricerca pubblicata su “Arthritis Research & Therapy”, ambrisentan può migliorare alcuni parametri emodinamici in pazienti con pressione arteriosa polmonare media (mPAP) mediamente elevata associata a sclerosi sistemica (SSc).

In particolare, se il gruppo in trattamento con ambrisentan non ha riscontrato cambiamenti significativi nella mPAP media, sono stati però osservati miglioramenti in termini di indice cardiaco, resistenza vascolare polmonare e resistenza polmonare totale.

Lo studio EDITA (Early Treatment of Borderline Pulmonary Arterial Hypertension Associated With Systemic Sclerosis), randomizzato, controllato vs placebo, in doppio cieco, a gruppi paralleli, ha valutato l’effetto di ambrisentan – antagonista del recettore A per l’endotelina [ETA] – su mPAP in pazienti con SSc.  I pazienti con SSc cutanea diffusa e SSc cutanea limitata erano ammissibili nello studio se presentavano livelli di mPAP lievemente elevati a riposo (21-24 mmHg) e/o indotti dall’esercizio (> 30 mmHg).

I pazienti sono stati assegnati in modo casuale a ricevere in proporzione 1: 1 ambrisentan o placebo. Il trattamento con ambrisentan è iniziato con una dose di 5 mg/die ed è stato titolato a una dose massima di 10 mg/die dopo 1-4 settimane di trattamento.

Le valutazioni dello studio sono state condotte al basale e dopo 3 e 6 mesi di trattamento. L’endpoint primario era il cambiamento dal basale a 6 mesi del mPAP a riposo, riportano i ricercatori, guidati da Zixuan Pan, del Centro per l’Ipertensione polmonare, dell’Ospedale Universitario di Heidelberg (Germania).

Valutate le variazioni dell’indice cardiaco e della resistenza vascolare polmonare
Gli endpoint secondari includevano cambiamenti di indice cardiaco, resistenza vascolare polmonare, resistenza polmonare totale e altri parametri emodinamici. Gli eventi di sicurezza sono stati valutati durante lo studio.

Un totale di 32 pazienti ha completato lo studio: 15 nel gruppo placebo e 17 nel gruppo ambrisentan. La maggior parte dei pazienti (78,9%) erano donne e l’età media era di 56,8 +/- 11,0 anni. Un totale del 60,5% dei pazienti presentava una SSc cutanea limitata e il restante 39,5% aveva una SSc cutanea diffusa.

La variazione media di mPAP a riposo dal basale a 6 mesi non era significativamente diversa tra i gruppi dello studio (ambrisentan, -1,00 +/- 6,40; placebo, -0,73 +/- 3,59; P = 0,884). A 6 mesi, 5 pazienti (2 del gruppo di trattamento) presentavano valori di mPAP superiori a 25 mmHg. I 3 pazienti del gruppo placebo sono stati classificati con ipertensione arteriosa polmonare manifesta associata a SSc e i 2 pazienti nel gruppo ambrisentan con ipertensione polmonare manifesta.

Rispetto al gruppo placebo, i pazienti del gruppo ambrisentan hanno mostrato aumenti significativi dell’indice cardiaco a riposo (-0,31 +/- 0,71 L/min/m2 rispetto a 0,36 +/-  0,66 L/min/m2; P = 0,010) e durante l’esercizio (-0,45 +/- 1,36 L/min / m2 vs 0,7 +/- 0,81 L/min/m3; P = 0,015).

Il gruppo ambrisentan vs placebo ha anche mostrato una resistenza vascolare polmonare significativamente ridotta a riposo (-0,70 +/- 0,78 Unità Woods [WU] vs 0,01 +/- 0,71 WU; P = 0,012) e durante l’esercizio (-0,84 +/- 0,48 WU contro -0,0032 +/- 0,34 WU ; P <0,0001) a 6 mesi.

Il cambiamento nella resistenza polmonare totale differiva significativamente tra i gruppi; i valori medi sono diminuiti nel gruppo ambrisentan e aumentati nel gruppo placebo (P = 0,022). Gli eventi avversi emergenti dal trattamento erano in genere di gravità lieve o moderata. Tutti gli eventi avversi gravi si sono verificati nel gruppo placebo e si sono risolti entro la fine del periodo di studio.

Endpoint primario non raggiunto ma rilevati possibili benefici
«Questo è il primo studio randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo, che ha testato l’effetto di ambrisentan in pazienti con mPAP lievemente elevata e/o ipertensione polmonare sotto esercizio fisico» sottolineano gli autori.

«Sebbene l’endpoint primario dello studio non sia stato raggiunto ma vi sia stato solo un miglioramento tendenziale, il miglioramento significativo di altri parametri emodinamici indica un possibile beneficio di ambrisentan e sarà utile per progettare studi futuri di durata maggiore e in una coorte più ampia» concludono Pan e colleghi.