Scottature in casa: acqua fredda come primo intervento


Le scottature sono tra gli incidenti domestici più frequenti. Ma cosa fare in questi casi? Raffreddare subito con dell’acqua è la cosa migliore

Scottature in casa: acqua fredda come primo intervento

Il fornello incandescente, il forno che tradisce o l’acqua bollente che non perdona: le scottature sono tra gli incidenti domestici più frequenti. Ma cosa fare in questi casi? Raffreddare subito con dell’acqua? E’ meglio applicare sulla bruciatura l’olio o una pomata? A queste domande risponde l’esperto del Centro Grandi Ustionati dell’Ospedale Niguarda, per essere pronti a ogni evenienza.

Raffreddare la zona interessata dalla scottatura è la prima mossa da fare: vero o falso?

Vero. La scottatura, dovuta al contatto con una fonte di calore più o meno intensa, provoca un innalzamento della temperatura della pelle e, di conseguenza, una lesione che varia anche in base al tempo di contatto e alla zona di cute interessata. Ecco perché la prima cosa da fare consiste nel raffreddare la pelle, in modo da ridurre il dolore locale e rimuovere l’eventuale sostanza responsabile dell’ustione. Il semplice raffreddamento è spesso sufficiente per trattare le lesioni meno serie. Le ustioni di secondo grado più profonde e quelle di terzo di dimensioni limitate vanno invece sciacquate a lungo, per almeno tre minuti, con acqua corrente.

E’ indicato applicare del burro o dell’olio sulla zona ustionata: vero o falso?

Falso. Semmai quando la cute è arrossata o sono presenti vescicole, ma la zona interessata è piccola e non coinvolge il volto o la regione genitale, è possibile applicare una pomata di automedicazione o una garza antiaderente a base di sostanza anestetica, acido ialuronico  Nel caso si tratti di bambini, è meglio comunque chiedere il parere del pediatra. La pomata va spalmata con le mani pulite, andando a creare un velo uniforme, ripetendo l’applicazione nel corso della giornata,  per uno-tre giorni; se viene applicata della garza, è meglio medicare la lesione una volta al giorno o a giorni alterni. Se il dolore è intenso e la zona appare arrossata, dietro consiglio del medico si può assumere un farmaco a base di chetoprofene, ibuprofene o paracetamolo, il tutto per un paio di giorni.

Bisogna proteggere la zona lesionata: vero o falso?

Vero. Ma con attenzione, le ustioni più profonde, infatti, vanno protette dall’eventuale contatto con microrganismi e polvere, ma al tempo stesso la pelle deve respirare in modo che i tessuti possano rigenerarsi. E’ quindi opportuno realizzare una medicazione costituita da un quadrato di garza medicata, avvolto da garza sterile e ricoperto da una benda. L’ustione di grado profondo deve essere sempre valutata da un medico sia per la possibilità d’infezione sia per la necessità di eseguire una medicazione adeguata, così da evitare complicanze, come la comparsa di cicatrici evidenti.

Per chi soccorre e per le ustioni più gravi

Se la zona ustionata è piuttosto ampia, indipendentemente dalla profondità, è opportuno rivolgersi al Pronto soccorso o al 118. Mentre si attendono i soccorsi, far sdraiare la persona ustionata in un luogo fresco, cercando di raffreddare la pelle lesa con acqua. Infine va ricordato che per ustioni estese, che interessano il volto, le mani, le articolazioni o i genitali e tutte le ustioni di grado profondo vanno trattate nei reparti ospedalieri specializzati.