Autismo: progetto GEMMA recluta bimbi a rischio


Il progetto europeo GEMMA continua il reclutamento dei bambini a rischio di sviluppare autismo: ecco come partecipare

GEMMA è un progetto europeo in ambito biomedico che conduce ricerche innovative per capire i meccanismi d’insorgenza dell’autismo con lo scopo  di diagnosticarlo molto precocemente, di prevenirlo o di ridurne la sintomatologia.

Il progetto prevede, per la prima volta, di reclutare, a partire dalla primissima infanzia, bambini a rischio di sviluppare autismo e di seguirli nel tempo. I bambini a rischio sono quelli che hanno già un fratello o una sorella con autismo e per i quali la probabilità di sviluppare questo disturbo aumenta di 10 volte.

Per questa ricerca si stanno cercando, anche in Italia, famiglie che abbiano un figlio/a con autismo e un fratellino/sorellina in programma, in arrivo o di età compresa tra 0 e 6 mesi da includere nello studio.

Se reclutati, ogni sei mesi ne verrà monitorato lo sviluppo, verrà effettuata una valutazione specifica per l’autismo e verranno prelevati campioni biologici. Se il bambino sviluppa l’autismo riceverà una diagnosi molto precoce che gli permetterà di accedere ad un intervento tempestivo. Se il bambino non sviluppa autismo, la valutazione verrà data ai genitori molto presto.

Le famiglie che rispondono ai criteri di inclusione e sono interessate a partecipare al progetto, possono contattare la Dr.ssa Filomena Laura Russo della ASL di Salerno a questo indirizzo email: russo.filomenalaura@virgilio.it.

Maggiori dettagli sul progetto si trovano sul sito www.gemma-project.eu o sulla pagina
Facebook Progetto GEMMA Italia https://www.facebook.com/Progetto-GEMMA-Italia110247750431245/.

L’autismo colpisce 1 bambino su 59

L’autismo, o Disturbo dello Spettro Autistico (ASD), è un disturbo del neurosviluppo che, secondo le ultime stime, colpisce nel mondo 1 bambino su 59 (con una prevalenza aumentata di 40 volte rispetto al 1960 e con un rapporto maschi : femmine= 4 : 1), e rappresenta una delle maggiori preoccupazioni delle coppie che intendono avere figli, o ne hanno di piccoli, e dei sistemi sanitari nazionali.

Mentre il mondo deve affrontare una pandemia di ASD, la comunità scientifica non riesce a capire fino in fondo il complesso insieme di fattori di rischio che ne sono la causa tanto che le diagnosi di ASD si basano solo su valutazioni comportamentali e non su analisi di laboratorio o strumentali. Al momento sono noti solo alcuni fattori predisponenti e tra questi c’è la familiarità con l’autismo che aumenta di 10 volte il rischio di svilupparlo nei bambini che hanno un fratello/sorella con questo disturbo. Oltre a questo fattore anche un’alterazione del microbiota intestinale (complesso insieme di microrganismi che risiede nell’intestino di ogni individuo), alti livelli di infiammazione e di stress ossidativo sembrano giocare un ruolo chiave nell’insorgenza dell’autismo. Poiché questi fattori sono ancora da chiarire, oggi non esistono protocolli preventivi in grado di ridurre o prevenire questo rischio.