Operazione Nebrodi: le mani della mafia sui fondi UE


Colpo ai clan dei Nebrodi, 94 arresti nel messinese: nell’indagine emergono truffe per ottenere i contributi europei sui fondi agricoli

Colpo ai clan dei Nebrodi, 94 arresti nel messinese: nell'indagine emergono truffe per ottenere i contributi europei sui fondi agricoli

Maxi operazione antimafia nel Messinese, colpito il clan di Tortorici, nell’area dei Nebrodi, con 94 destinatari di una ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Messina, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia della città dello Stretto. Il provvedimento, emesso dal gip, è stato eseguito all’alba dai carabinieri del Ros, del Comando provinciale di Messina e del Comando tutela agroalimentare, insieme con i finanzieri del Comando provinciale di Messina, coadiuvati dalle fiamme gialle di Palermo, Catania, Enna e Caltanissetta. Le accuse, a vario titolo, sono di associazione mafiosa, concorso esterno in associazione mafiosa, associazione finalizzata al traffico di droga, estorsione, trasferimento fraudolento di valori, falso ideologico commesso da pubblico ufficiale e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche.

Dalle indagini è emersa una spartizione virtuale del territorio operata dall’organizzazione mafiosa “ai fini della commissione di un elevatissimo numero di truffe – sottolineano gli investigatori – finalizzate a ottenere ingenti contributi erogati dalla Comunità europea sui fondi agricoli”.

Tra i destinatari del provvedimento, oltre ai vertici e agli affiliati del clan, anche imprenditori e amministratori pubblici. I particolari dell’operazione sono poi stati resi noti nel corso di una conferenza stampa a Messina, presso l’aula magna della Corte d’appello: presente il procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero de Raho come riferisce l’agenzia Dire (www.dire.it).

Bellanova ringrazia le forze dlel’ordine

“Un’operazione di grande rilevanza per cui va il mio grazie e il mio plauso alla Procura Distrettuale Antimafia di Messina, ai Ros, al Comando Tutela Agroalimentare dei Carabinieri. La gravità di quanto emerso è enorme. Altrettanto evidente il danno derivante dal sottrarre importanti risorse europee alla buona agricoltura e alle imprese di qualità, che nella Sicilia orientale sono la maggior parte, per dirigerle verso le cosche mafiose e le imprese colluse con la connivenza di pezzi della pubblica amministrazione. Doppiamente colpevoli considerato l’utilizzo della figura dei giovani imprenditori, funzionale alla distrazione delle risorse”. Così la ministra delle Politiche agricole Teresa Bellanova.

“Un crimine nel crimine, un furto di futuro alle nuove generazioni, alla Sicilia, al suo agroalimentare di eccellenza che ho avuto modo di visitare personalmente di nuovo anche nelle ultime settimane. La fisionomia modernissima e dinamica, a detta degli inquirenti, dei gruppi criminali sgominati, molto lontana dallo stereotipo della mafia dei pascoli, conferma l’importanza del lavoro di indagine che colpisce clan mafiosi dediti allo sfruttamento delle risorse pubbliche in agricoltura, facendo emergere addirittura questo come attività prioritaria, con una ferita per le imprese sane. Operazione sui Nebrodi significativa anche per il numero di donne e uomini dell’Arma dei Carabinieri tra cui il nostro reparto specializzato”.

“Ancora una volta – conclude – emerge la qualità del nostro sistema di prevenzione e repressione a tutela di quell’economia e quell’agroalimentare che scelgono, senza tentennamenti, la via della legalità, del rispetto della legge, della concorrenza virtuosa e sana, della qualità territoriale come elemento fondamentale per la competitività e lo sviluppo”.