Celiaci, Sileri promette: stesso trattamento nelle regioni


Sanità, il viceministro alla Salute Pierpaolo Sileri assicura: “Al lavoro per garantire trattamento omogeno dei celiaci in tutte le regioni”

Celiachia: due italiani su cento ne soffrirebbero. Tra i bambini tassi raddoppiati rispetto a 25 anni fa, ancora sconosciute le cause dell'aumento della sua diffusione

“Con il decreto ministeriale del 10 agosto 2018 si è intervenuti anche nella revisione degli alimenti senza glutine inseriti nel registro nazionale”. Lo ha sottolineato il viceministro alla Salute Pierpaolo Sileri rispondendo in commissione Sanità al Senato all’interrogazione parlamentare presentata dall’onorevole Paola Boldrini.

“L’esigenza di tale revisione, pertanto, era conosciuta e condivisa nei termini in cui è stata effettuata sia dall’Associazione italiana celiachia (Aic), che dagli operatori del settore – ha specificato Sileri come si legge in una nota stampa del Ministero della Salute -. L’obiettivo perseguito è stato quello di mantenere l’erogabilità dei soli ex prodotti dietetici, cioè i sostituti degli alimenti tradizionali caratterizzati dalla presenza di cereali gluteinati, quali in particolare pane, pasta e pizza che hanno sempre rappresentato il riferimento esclusivo dei prodotti erogabili ai celiaci”. Il viceministro ha proseguito spiegando che “alcune Regioni consentono l’acquisto dei prodotti nella Gdo e nei negozi specializzati, mentre altre hanno ‘dematerializzato’ il sistema”.

Ma “la difformità organizzativa a livello regionale, oltre a creare disparità di trattamento – ha evidenziato Sileri -, rappresenta un ostacolo alla libera concorrenza, che invece permette una riduzione fisiologica dei prezzi. Allo scopo di pervenire a una situazione uniforme a livello nazionale riguardo alle modalità di erogazione, nonché per assicurare la possibilità di acquistare i prodotti anche al di fuori delle farmacie e della Regione di residenza, è stato istituito un ulteriore Gruppo di lavoro, con la partecipazione di rappresentanti delle Regioni e delle Province autonome, per concordare soluzioni condivise e omogenee”.