Licio Gelli, il ricordo controcorrente di Paolo Baldassarri


Licio Gelli era fascista, ma salvò decine di partigiani: in un libro-intervista il ricordo di Paolo Baldassarri, che fu amico del Venerabile della P2

Licio Gelli era fascista, ma salvò decine di partigiani: in un libro-intervista il ricordo di Paolo Baldassarri, che fu amico del Venerabile della P2

Sulla figura di Licio Gelli, vera e propria eminenza grigia (o nera) dell’Italia del Novecento, pesano ombre di scandali, intrighi, amicizie scomode e collusioni con poteri più o meno occulti. Ad andare controcorrente è Paolo Baldassarri, che è stato suo amico e che lo ricorda nel pamphlet intitolato Io, Gelli e… Guccini, un lungo libro-intervista a cura di Giovanni Mucci, edito da Mauro Pagliai, che è stato presentato nei giorni scorsi al Caffè letterario Niccolini.

“La sua colpa principale”, racconta Baldassarri, a lungo dirigente scolastico e oggi presidente della Fondazione Conservatorio San Giovanni Battista di Pistoia, “è stata quella di essersi sempre dichiarato fascista. Mentre molti, dopo la caduta del regime, hanno cambiato colore. Eppure Gelli salvò la vita di decine di partigiani pistoiesi, fornendo loro un lasciapassare”. Dal testo emergono altri dettagli poco noti sulla vita del “Venerabile”, come il suo incontro con l’onorevole Tina Anselmi, che negli anni Ottanta presiedeva la commissione d’inchiesta sulla P2: “Gelli le si presentò in incognito, con tanto di baffi e barba finta. I due parlarono per un pomeriggio ed emerse che la Anselmi, al di là del ruolo ricoperto, ammirava l’operato di Gelli in difesa dei valori occidentali”. Proprio quei valori attorno a cui ruota l’intera intervista di Baldassarri, che in una disamina lucida e provocatoria mette in guardia contro le grandi minacce del nostro presente – la crisi della morale cristiana, l’indifferenza e il relativismo etico – senza fare sconti neppure al Vaticano.

Paolo Baldassarri

Io, Gelli e… Guccini

La caduta dell’Occidente cristiano in un dialogo con Giovanni Mucci

Mauro Pagliai, 2019

A cura di: Giovanni Mucci

Pagine: 120

Prezzo: 10 €

Il tramonto dell’Occidente, il crollo dei valori cristiani, un mondo pervaso dall’indifferenza, dall’omologazione e dal relativismo etico. L’ombra di un conflitto tra Bene e Male sempre più incombente, anzi già in atto. Orgogliosamente conservatore e nemico dell’ipocrisia del politicamente corretto, Paolo Baldassarri si scaglia in una disamina lucida e provocatoria contro le grandi minacce del nostro presente, senza fare sconti a nessuno: nelle sue riflessioni, ricche di citazioni dei grandi del pensiero occidentale, non risparmia critiche ai finti progressisti, al mondo LGBT, perfino a Papa Francesco. Tanti sono personaggi “scomodi” che vengono invece rivalutati, non ultimo l’amico Licio Gelli, con cui ha condiviso la fede massonica. Ma tra gli amici di un tempo, quelli più speciali, spuntano anche due celeberrimi: don Lorenzo Milani e Francesco Guccini. Il primo presentato nella sua veste umile e sconosciuta come la faccia nascosta della luna: il suo spirito di obbedienza alla Chiesa. E per uno scherzo del destino, in un noto film il cantautore di Pavana sarà preside per finta in una scuola dove Baldassarri lo è stato per davvero…