Saldi invernali dal 4 gennaio: verso calo delle vendite


Saldi invernali al via il 4 gennaio: per il Codacons sarà un flop totale con un calo del numero di acquisti e della spesa media dei consumatori

Saldi invernali al via domani in tutta Italia. Per le associazioni dei consumatori sconti più bassi e contrazione delle vendite che lascerà molti commercianti delusi

I saldi invernali in partenza il prossimo 4 gennaio saranno un flop totale, e si ridurrà sia il numero di consumatori che deciderà di fare acquisti, sia la spesa media. Ad affermarlo il Codacons, che come ogni anno diffonde le previsioni sull’andamento degli sconti di fine stagione.
Il Black Friday di fine novembre ha portato milioni di italiani ad anticipare acquisti che prima erano riservati al periodo dei saldi – spiega il presidente Carlo Rienzi – Inoltre la partenza degli sconti così ravvicinata alle feste natalizie e di fine anno impedisce alle famiglie di spendere, perché i portafogli dei consumatori sono stati già svuotati dalle festività. Seguendo un trend oramai consolidato negli ultimi anni i saldi invernali di tradurranno in una debacle totale: solo outlet e boutique d’alta moda faranno registrare presenze e numeri positivi, ma saranno principalmente i turisti stranieri a fare acquisti”.
Gli acquisti durante il periodo di sconti dei saldi invernali 2020 faranno registrare una pesante flessione, pari a circa il -10% su anno e una spesa media a famiglia che scende a quota 145 euro – stima il Codacons – Diminuisce inoltre il numero di cittadini che deciderà di fare compere durante i saldi, e appena il 40% degli italiani approfitterà degli sconti.
“In tale contesto i saldi di fine stagione appaiono  inutili e obsoleti e andrebbero eliminati del tutto, per fare posto sia a iniziative come il “Black Friday” che registrano il grande favore dei consumatori, sia alla liberalizzazione degli sconti, lasciando agli esercenti la facoltà di scegliere quando e come scontare la propria merce” conclude Rienzi.
Infine, come ogni anno il Codacons diffonde il decalogo con i 10 consigli d’oro per evitare fregature durante i sald invernali 2020 e fare acquisti in tutta sicurezza:
1) conservare sempre lo scontrino: non è vero che i capi in svendita non si possono cambiare. il negoziante è obbligato a sostituire l’articolo difettoso anche se dichiara che i capi in saldo non si possono cambiare. se il cambio non è possibile, ad esempio perché il prodotto è finito, avete diritto alla restituzione dei soldi (non ad un buono). si hanno due mesi di tempo, non 7 o 8 giorni, per denunciare il difetto.
2) le vendite devono essere realmente di fine stagione: la merce posta in vendita sotto la voce “saldo” deve essere l’avanzo di quella della stagione che sta finendo e non fondi di magazzino. stare alla larga da quei negozi che avevano gli scaffali semivuoti poco prima dei saldi e che poi si sono magicamente riempiti dei più svariati articoli. è improbabile, per non dire impossibile, che a fine stagione il negozio sia provvisto, per ogni tipo di prodotto, di tutte le taglie e colori.
3) girare. nei giorni che precedono i saldi andare nei negozi a cercare quello che interessa, segnandone il prezzo; si può così verificare l’effettività dello sconto praticato ed andare a colpo sicuro, evitando inutili code. non fermarsi mai al primo negozio che propone sconti ma confrontare i prezzi con quelli esposti in altri esercizi.
4) consigli per gli acquisti. cercare di avere le idee chiare sulle spese da fare prima di entrare in negozio: così si è meno influenzabili dal negoziante e si corre meno il rischio di tornare a casa colmi di cose, magari anche a buon prezzo, ma delle quali non si aveva alcun bisogno. valutare la bontà dell’articolo guardando l’etichetta che descrive la composizione del capo d’abbigliamento (le fibre naturali ad esempio costano di più delle sintetiche). pagare un prezzo alto non significa comprare un prodotto di qualità. diffidare dei marchi molto simili a quelli noti.
5) diffidare degli sconti superiori al 50%, spesso nascondono merce non proprio nuova, o prezzi vecchi falsi (si gonfia il prezzo vecchio così da aumentare la percentuale di sconto ed invogliare maggiormente all’acquisto). un commerciante, salvo nell’alta moda, non può avere, infatti, ricarichi così alti e dovrebbe vendere sottocosto.
6) servirsi preferibilmente nei negozi di fiducia o acquistare merce della quale si conosce gia’ il prezzo o la qualita’ in modo da poter valutare liberamente e autonomamente la convenienza dell’acquisto.
7) negozi e vetrine. non acquistare nei negozi che non espongono il cartellino che indica il vecchio prezzo, quello nuovo ed il valore percentuale dello sconto applicato. il prezzo deve essere inoltre esposto in modo chiaro e ben leggibile. controllare che fra la merce in saldo non ce ne sia di nuova a prezzo pieno. la merce in saldo deve essere separata in modo chiaro dalla “nuova”. diffidare delle vetrine coperte da manifesti che non vi consentono di vedere la merce.
8) prova dei capi: non c’è l’obbligo. è rimesso alla discrezionalita’ del negoziante. il consiglio è di diffidare dei capi di abbigliamento che possono essere solo guardati.
9) pagamenti. nei negozi che espongono in vetrina l’adesivo della carta di credito o del bancomat, il commerciante è obbligato ad accettare queste forme di pagamento anche per i saldi, senza oneri aggiuntivi.
10) fregature. se pensate di avere preso una fregatura rivolgetevi al Codacons, oppure chiamate i vigili urbani.