Tumore al seno maschile: passi avanti per il trattamento


Il tumore al seno maschile rappresenta l’1 per cento di tutte le neoplasie mammarie diagnosticati: ora la ricerca sta compiendo passi avanti per il trattamento

Il tumore al seno maschile rappresenta l’1 per cento di tutte le neoplasie mammarie diagnosticati: ora la ricerca sta compiendo passi avanti per il trattamento

Le informazioni e le terapie per i tumori al seno che colpiscono gli uomini non sono rimaste ferme ai blocchi di partenza, ma si sono evolute nel corso degli anni. Quello che colpisce il seno è considerato il tumore femminile per eccellenza, ma in realtà anche gli uomini possono esserne affetti, seppur in rari casi: il tumore al seno maschile rappresenta l’1 per cento circa di tutti i tumori mammari diagnosticati. “Mentre gli studi sulla versione femminile della malattia sono molto numerosi, e di conseguenza la patologia è conosciuta nei minimi dettagli, la versione maschile è meno nota sotto diversi aspetti” spiega Siddhartha Yadav della Mayo Clinic di Rochester, negli Stati Uniti, primo autore di un articolo pubblicato sulla rivista Cancer.

Come spiega l’AIRC, per comprendere se i progressi osservati nelle donne affette da cancro mammario fossero validi anche negli uomini con la stessa malattia, Yadav e colleghi hanno analizzato i dati di 10.873 pazienti con tumore al seno maschile diagnosticato tra il 2004 e il 2014 e inclusi nel National Cancer Database. Ebbene, i dati dell’analisi hanno messo in luce che gli uomini ricevono la diagnosi in età più avanzata (in media a 64 anni) rispetto alle donne. “Il 24 per cento dei pazienti è stato sottoposto a intervento chirurgico conservativo e il 70 per cento di questi pazienti è poi stato sottoposto anche a una radioterapia” spiegano gli autori. La chemioterapia viene somministrata a quasi la metà dei pazienti (44 per cento), mentre la terapia ormonale al 62 per cento degli uomini con malattia positiva per il recettore degli estrogeni.

Lo studio è durato dieci anni nel corso dei quali i dati rilevati hanno mostrato alcune variazioni nel tempo: sono aumentate le mastectomie totali, ovvero gli interventi per rimuovere l’intero seno, e quelle controlaterali per rimuovere il seno non malato a scopo preventivo, dato che spesso la forma maschile della malattia è legata a una predisposizione ereditaria.

Sono aumentati anche i trattamenti di radioterapia dopo l’intervento chirurgico conservativo, quelli con terapia ormonale e le richieste per analisi delle caratteristiche genetiche del tumore, che aiutano i medici a scegliere la migliore strategia di trattamento. I ricercatori hanno anche identificato nei dati analizzati fattori associati a risultati peggiori in termini di sopravvivenza, tra i quali un’età più avanzata e uno stadio di malattia più elevato.

“Al contrario, alcune caratteristiche specifiche della malattia e del trattamento, ma anche il fatto di abitare in un’area più ricca, sono stati associati a una sopravvivenza maggiore” precisano gli autori che poi concludono: “I dati dimostrano che anche nel tumore al seno maschile i trattamenti si trasformano ed evolvono, e mettono in luce aree nelle quali la ricerca può ancora dare un grande contributo.”