Cannucce di pasta: da Bologna l’idea per salvare l’ambiente


Arrivano le cannucce di pasta per salvare l’ambiente. L’idea è di un gruppo di studentesse dell’Università di Bologna: già pronto un piano di marketing per i bar che accettano la sfida

Arrivano le cannucce di pasta per salvare l’ambiente. L'idea è di un gruppo di studentesse dell'Università di Bologna: già pronto un piano di marketing per i bar che accettano la sfida

“Butta la plastica, usa le cannucce di pasta”. Il consiglio è rivolto ai locali di Bologna (per ora), scelti come target di riferimento di ‘Butta la plastica’, progetto ideato da un gruppo di studentesse dell’Università di Bologna pronte ad offrire un piano marketing ideale alle attività che decidono di eliminare la plastica dal loro locale. L’obiettivo del progetto, che nasce all’interno del corso di Marketing sociale del corso di laurea magistrale in Comunicazione, è “tentare di ridurre l’uso della plastica attraverso l’adozione di cannucce di pasta in alternativa a quelle tradizionali che, in ogni caso, verranno abolite per legge entro il 2021, offrendo sostegno alle aziende del settore che dovranno adeguarsi alla norma entro quella data”, spiega Michela Casprini di ‘Butta la plastica’.

Le ragazze dunque sono una sorta di ‘ponte’ tra i locali e le aziende produttrici di cannucce di pasta. “Prima abbiamo scelto una serie di locali in città che si rivolgono ad un target dai 18 ai 30 anni– spiega Casprini- poi, una volta incontrati i gestori, abbiamo fornito loro i contatti del fornitore di cannucce che abbiamo scelto. In più, attraverso un piano marketing personalizzato forniamo servizio di assistenza e promozione sui social network”.

Arrivano le cannucce di pasta per salvare l’ambiente. L'idea è di un gruppo di studentesse dell'Università di Bologna: già pronto un piano di marketing per i bar che accettano la sfida

Alla fine, Caprini insieme a Elena Morrone, Eleonora Canestri, Laura Bacchiega e Chiara Gasperini, organizzano una serata-evento per promuovere il lancio delle ‘nuove’ cannucce nel locale che ha aderito al progetto. Quale occasione migliore se non un aperitivo per avere un feedback diretto sulle nuove cannucce proposte dal locale? Proprio durante gli eventi le ragazze sottopongono un doppio questionario, ai titolari e ai clienti, per valutare il livello di gradimento dell’oggetto. Grazie alla collaborazione con Marevivo, associazione di Roma impegnata su tematiche ambientali, i bar che ‘si convertiranno’ alle cannucce di plastica aderendo al progetto ‘Butta la plastica’, saranno inseriti sulla mappa nazionale dei locali aderenti e riceveranno l’attestato da esibire fuori dalla porta.

“Confrontando le varie alternative all’uso delle cannucce di plastica, abbiamo capito che quelle di plastica risultano essere la miglior scelta in termini di resa per il cliente e per l’azienda. Infatti – dice Casprini all’Agenzia Dire (www.dire.it) – spiegando il motivo della scelta- tra i concorrenti, le cannucce di metallo oltre ad essere più costose non sono sono monouso e hanno bisogno di tempi lunghi per essere igienizzate. Le cannucce di carta hanno invece il difetto di provocare al cliente la sgradevole sensazione e sapore di carta bagnata in bocca, anche perchè durano al massimo 10 minuti”.

Le cannucce di pasta perciò, seppur ancora poco utilizzate, “sembrano la scelta migliore: hanno una ‘tenuta’ di qualche ora e i ‘nostri’ clienti per ora stanno rispondendo in modo positivo al questionario”. Venerdì prossimo le ragazze presenteranno i risultati della sperimentazione in sede d’esame ma la loro volontà è di portare avanti l’iniziativa anche in via indipendente dall’Università. “Molti locali adesso si stanno facendo avanti perchè hanno visto gli altri aderire”, conclude Casprini.