Dolore muscoloscheletrico: conferme per tapentadolo


Dolore muscoloscheletrico, conferme di efficacia e sicurezza per tapentadolo a rilascio prolungato secondo una revisione pubblicata su European Review for Medical and Pharmacological Sciences

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Il dolore muscoloscheletrico, che comprende dolore alla schiena e da osteoartrosi (OA), rappresenta la fonte più frequente di dolore nei paesi occidentali, ed è particolarmente frequente negli anziani. Secondo una recente revisione sistematica della letteratura, eseguita da esperti italiani e pubblicata sulla rivista European Review for Medical and Pharmacological Sciences, il tapentadolo dato il suo duplice meccanismo d’azione è un farmaco molto efficace in questa tipologia di dolore e anche sicuro.

La lombalgia (LBP) o dolore nella parte bassa della schiena rimane la condizione di dolore cronico più frequente in tutto il mondo, con una prevalenza superiore al 70% nei Paesi occidentali. Questa condizione ha un grande impatto sul sistema sanitario e, spesso è associato a più comorbidità, come depressione, disturbi d’ansia e disturbi del sonno. Anche il dolore al collo, pur avendo una prevalenza più bassa e pari al 23%, impatta molto sulla qualità di vita della persona e sul SSN. Insieme vengono raggruppati come “mal di schiena”.

Il dolore cervico-lombare e il dolore da osteoartrosi (OA) presentano, nella maggior parte dei casi, sia un componente nocicettiva che neuropatica. Pertanto, la selezione del trattamento deve considerare adeguatamente la capacità di un farmaco di agire su entrambi i componenti, riducendo la possibilità di cambiamenti plastici nel sistema nervoso centrale e, di conseguenza, promuovendo la riabilitazione fisica.

Il profilo farmacologico di tapentadolo, combinando sinergicamente un agonista del recettore µ-oppioide (MOR) e un inibitore della ricaptazione della noradrenalina (NRI) in una singola molecola con una concomitante riduzione del carico di eventi, è unico, fino ad oggi, e rende questo farmaco particolarmente indicato per il trattamento del dolore alla schiena e del dolore associato all’OA, specialmente quando è presente la componente neuropatica.

In questa revisione sistematica della letteratura gli autori hanno discusso brevemente dell’azione farmacologica del tapentadolo e della sua logica di utilizzo nel mal di schiena e nell’OA
Dati clinici sull’efficacia e la sicurezza di tapentadolo PR (a rilascio prolungato) in queste condizioni associate a dolore sono abbastanza robusti e sono stati ottenuti sia in studi clinici che nella real life.

Il tapentadolo PR è stato ben tollerato in tutti gli studi, ed è associato a un’incidenza trascurabile di eventi avversi frequentemente associati a terapia con oppioidi, come costipazione e altri eventi avversi gastrointestinali: questo profilo di sicurezza favorevole è particolarmente importante, data la necessità di un trattamento a lungo termine nei pazienti con dolore alla schiena o dolore associato all’OA.

Tapentadolo PR ha ampiamente dimostrato la sua capacità di migliorare la qualità della vita dei pazienti e promuovere il recupero della funzionalità. Tutti questi vantaggi sono stati dimostrati indipendentemente dalle caratteristiche del paziente, incluso età, sesso, peso, gravità del dolore al basale, prevalenza della componente neuropatica, quindi confermando che tapentadolo PR può essere un’efficace opzione terapeutica in tutti i pazienti.

In questa linea, tapentadolo rappresenta un importante passo avanti nell’equilibrio ottimale tra efficacia e tollerabilità che è stato proposto per avere le caratteristiche chiave dell’analgesico “ideale”.

In conclusione, tapentadolo PR rappresenta un trattamento ben fondato per il mal di schiena cronico e per il dolore associato all’ OA, supportato da un forte logica meccanicistica e forte evidenza da studi clinici. Secondo gli autori della revisione, vista anche la disponibilità di dati di efficacia e sicurezza a lungo termine, tapentadolo dovrebbero essere considerate come una prima linea di terapia per queste condizioni.