Giulia Fabbri è Mary Poppins al Sistina di Roma


“Tutto può accadere se ci credi”, Giulia Fabbri è la Mary Poppins italiana nel musical in scena al Teatro Sistina di Roma fino al 6 gennaio

“Tutto può accadere se ci credi”, Giulia Fabbri è la Mary Poppins italiana nel musical in scena al Teatro Sistina di Roma fino al 6 gennaio

‘Tutto può accadere se ci credi’ non significa che se desideri il cielo arancione, domani lo sarà, ma ci ricorda che se veramente aspiriamo a qualcosa – e siamo disposti a lavorare fino in fondo per averla – allora possiamo ottenerla”.

È il messaggio di fiducia e speranza lanciato da Giulia Fabbri, fino al 6 gennaio nei panni di Mary Poppins al Teatro Sistina di Roma. Attrice, ballerina e cantante, 32 anni, Fabbri ha alle spalle anni di studio e di lavoro prima di arrivare alla consacrazione con ‘Grease’ e Footlose’ e ‘Newsies’. L’Agenzia Dire Giovani (www.diregiovani.it), l’ha intervistata.

Cosa significa dar vita su palcoscenici tanto importanti a un personaggio come Mary Poppins?

“È il mio personaggio preferito da sempre, un personaggio meraviglioso con tantissime sfaccettature e a cui le persone sono affezionate. Per questo ho avuto un grande timore e ho sentito da subito una grande responsabilità nell’interpretarlo, ma è stato anche un grande motivo di orgoglio. Non potevo chiedere di meglio. È un sogno che si è avverato”.

Cosa rende Mary Poppins trasversale a diversi Paesi, generazioni e culture? Cosa la rende unica nel tempo?

“Mary Poppins continua a conquistare tutti, ha un grande fascino, è universale e senza tempo, perché parla di temi universali e senza tempo: dai rapporti complicati di comunicazione nelle famiglie alle difficoltà degli adulti di entrare nel mondo dei bambini, e viceversa. Nello specifico, poi, il personaggio è scritto in modo perfetto: ha la magia, il mistero, l’eleganza e l’ironia. Ci sono così tanti aspetti in Mary Poppins che chiunque può trovarci qualcosa di sé, per sorridere o commuoversi. Un personaggio ricchissimo, completo e soprattutto magico. Il suo segreto è questo”.

Cosa hai studiato maggiormente per impersonare la tata perfetta?

“Ho letto con attenzione il copione innanzitutto, per cogliere tutte le sfumature in piu’ che ci sono rispetto al film. Mi sono documentata il piu’ possibile: ho letto i romanzi, ho guardato il film ‘Save Mr Bank’ e le interviste a Julie Andrews. La vera sfida – credo – sia stata trovare la giusta misura tra la Mary Poppins del film e quella del libro che sono davvero molto diverse. Quella del film, con un’impronta disneyana, è decisamente più dolce di quella dei romanzi e, visto che il testo teatrale permette di approfondire il personaggio, ho cercato di mediare tra questi due mondi. Chi viene a vedere a teatro Mary Poppins, non si aspetta di vedere il film, ma l’interpretazione della Andrews, è stata magistrale ed è talmente entrata sottopelle alle persone, che non potevo non considerarla”.

Hai mai avuto una tata da bambina?

“Da piccolini, mio fratello e io, siamo stati seguiti da mia nonna. È stata lei ad occuparsi di noi, una tata davvero speciale, con la quale ho avuto un rapporto quasi simbiotico, di grande affetto e di complicità”.

Cosa ritrovi di Mary Poppins in te stessa nella vita di ogni giorno?

“Purtroppo pochissimo, mi piacerebbe avere in comune più aspetti. Lei ha sempre il controllo della situazione, sa sempre la cosa giusta da fare. Invece io, sono solo una persona che compie tantissimi errori anche se provo a fare del mio meglio. Però, come lei, ho un grande senso dell’umorismo.

Tra tutte le doti quale ti piacerebbe avere?

“Sicuramente vorrei esser capace di volare, perché mi risolverebbe un sacco di problemi. Mi piacerebbe anche sapere sempre la cosa giusta da dire, come lei, visto che spesso ho delle uscite che dovrei evitare”.

Mary Poppins ha un ruolo fondamentale nelle relazioni tra i vari membri della famiglia, fatte di incomprensioni continue. Oggi i genitori sono interessati a instaurare rapporti migliori con i propri figli? C’è più attenzione rispetto al passato?

“Non credo ci sia una regola generale, ma sicuramente in passato era tutto più definito e credo che le persone si facessero meno problemi a parlare, a mettere in riga i figli, anche con le maniere forti. Ora, per fortuna, questi modi sono superati, ma nello stesso tempo siamo entrati in zone grigie, in cui i bambini hanno molte possibilità di scelta, ma sono privi di riferimenti e di strutture, cui aggrapparsi. Il vero successo è quando si trova la giusta misura. Mary Poppins, ad esempio, oltre a tirare fuori cose giganti da una borsa minuscola, è speciale perché è sempre a disposizione dei bambini, per ascoltarli. Dedica loro la propria attenzione in modo costante, a differenza di noi adulti. Viviamo delle vite tanto frenetiche, vogliamo tutti tutto e di continuo e poi ci perdiamo le cose davvero importanti”.

Mary Poppins fu scritto da Pamela Lyndon Travers, quando da adolescente, provò a confortare le sorelle per la morte del padre e la depressione della madre. ‘Tutto può accadere se ci credi’ di Mary Poppins può essere anche un messaggio per quei giovani che vivono ambienti più difficili?

“Il messaggio è per chi si trova in situazioni più complesse, ma vale per chiunque. Ne sono convinta. ‘Tutto può accadere se ci credi’ non significa che se desideri il cielo arancione, domani lo sarà, ma ci ricorda che se veramente aspiriamo a qualcosa – e siamo disposti a lavorare fino in fondo per averla – allora possiamo ottenerla. La frase di Walt Disney ‘Se puoi sognarlo, puoi farlo’ suonerà pure come una frase da cioccolatini, ma è oggettivamente vera. Una grande volontà, rende il nostro desiderio ogni giorno un po’ più vicino”.

‘Praticamente perfetta’ eppure le sue competenze non sono mai un ostacolo al dialogo. In questa fase di rapporti sempre più distanti, può essere un antidoto ‘Sotto braccio tutti insiem’?

“La chiave è proprio l’unione, la condivisione, il gruppo. Questo succede ogni giorno quando facciamo teatro. Sicuramente faccio la parte più importante, canto più canzoni, sono di più sulla scena, ma tutto questo non si realizzerebbe senza i miei colleghi e, io stessa, farei il triplo della fatica. È grazie a tutti noi, insieme, se lo spettacolo va in scena ogni giorno. Difficilmente soli riusciremmo ad arrivare lontano.  importante aprirsi, condividere, accettare le opinioni e gli spunti altrui sulla scena e nella vita”.