Mes, in Parlamento battaglia tra Conte e Salvini


La discussione sul Mes degenera al Senato: Salvini attacca Conte, che in precedenza aveva definito le opposizione “spregiudicate”. Seduta sospesa da Casellati

La discussione sul Mes degenera al Senato: Salvini attacca Conte, che in precedenza aveva definito le opposizione "spregiudicate". Seduta sospesa da Casellati

“Sul Mes o ha mentito Gualtieri, o ha mentito Conte, o non ha capito Di Maio. Se qualcuno ha mentito credo sia stato Conte perchè Gualtieri non c’era”. Lo afferma il leader della Lega, Matteo Salvini, parlando con i giornalisti al Senato prima del dibattito nell’aula di Palazzo Madama.

Prendendo parola in aula, Salvini attacca di nuovo il premier Conte: “E’ seduto lì chi sta mettendo a rischio i risparmi degli italiani”, dice indicando i banchi del governo.

“Fossi in lei mi preoccuperei- continua Salvini- mentre lei parlava i suoi senatori non erano ad ascoltarla. Mancavano 60 parlamentari del Movimento 5 stelle. Decine di assenze fra i 5Stelle (oltre 30) e a sinistra (oltre 20). Neanche la sua maggioranza lo ascolta. Ecco la fiducia che hanno in lei”.

Per rispondere agli attacchi del premier durante la sua informativa, Salvini aggiunge: “Mi dispiace per lei. Chi vive di rancore, vive male”. Conte sorride apertamente. Guarda i ministri D’Inca’ e Gualtieri e sembra dire: “Proprio lui parla?” come spiega l’Agenzia Dire (www.dire.it).

Salvini continua il suo attacco citando Confucio: “L’uomo da poco è arrogante senza essere calmo, l’uomo superiore, e non sono sicuramente io, è calmo senza essere arrogante”. Poi, chiude il suo intervento: “Aperta parentesi: si vergogni”.

MES. CASELLATI A SALVINI: NESSUNO PUO’ DIRE VERGOGNA AL PREMIER

Bagarre in aula a Palazzo Madama durante gli interventi sull’informativa Mes. Matteo Salvini chiude il suo intervento dicendo “vergogna” all’indirizzo del premier Giuseppe Conte e interviene la presidente del Senato.

“Nessuno in quest’aula e nemmeno lei senatore Salvini- dice Maria Elisabetta Casellati – puo’ dire al presidente del Consiglio ‘Si vergogni’, perchè non è francamente un’espressione da usare qui. Non siamo allo stadio , non voglio applausi da parte di nessuno, non ci sono tifoserie. Io credo che si debba avere rispetto per le istituzioni. Per esprimere un dissenso non c’è un bisogno di offendere. Quest’aula aula richiede rispetto da parte di tutti e per le opinioni di tutti”.

IL DISCORSO DI CONTE ALLA CAMERA

“Ho sempre cercato di assicurare da parte mia una interlocuzione chiara e trasparente con il Parlamento”. Chi ha mosso le accuse di tradimento sapendo fossero false “sta dando prova, e purtroppo non sarebbe la prima volta, di scarsa cultura delle regole e della mancanza di rispetto delle istituzioni”. Lo dice il premier Giuseppe Conte, riferendo in aula alla Camera sul Meccanismo Europeo Salvastati.

“Da alcune settimane- continua Conte- i massimi esponenti delle forze di opposizione hanno condotto una capillare campagna mediatica accusandomi” di aver avuto “condotte talmente improprie e illegittime, nel corso della negoziazione” sul Mes “da essermi reso responsabile di alto tradimento. Sarei uno spergiuro perche’ venuto meno al vincolo di essere fedele alla Repubblica: si e’ perfino adombrato che avrei tenuto questa condotta per biechi interessi personali.”.

“Le accuse che mi sono state rivolte- aggiunge il premier- tuttavia, trascendono ampiamente i più accesi toni e le più aspre contestazioni che caratterizzano l’odierna dialettica politica, già di per sé ben poco incline alla ‘cura delle parole’. Siamo al cospetto di un’accusa gravissima”.

“Se queste accuse non avessero fondamento e anzi fosse dimostrato che chi le ha mosse era ben consapevole della loro falsità- continua Conte- avremmo la prova che chi ora è all’opposizione e si è candidato a governare il Paese con pieni poteri, sta dando prova, e purtroppo non sarebbe la prima volta, di scarsa cultura delle regole e della più assoluta mancanza di rispetto delle istituzioni”.

“Se questo fosse il caso- aggiunge il premier – saremmo di fronte a un comportamento fortemente irresponsabile, perché una falsa accusa di alto tradimento della Costituzione è questione differente dall’accusa di avere commesso errori politici o di avere fatto cattive riforme: è un’accusa che non si limita solo a inquinare il dibattito pubblico e a disorientare i cittadini, è indice della forma più grave di spregiudicatezza perché pur di lucrare un qualche effimero vantaggio finisce per minare alle basi la credibilità delle istituzioni democratiche e la fiducia che i cittadini ripongono in esse”.

“Pur di attaccare la mia persona e il Governo”, dice il premier Giuseppe Conte alla Camera riferendo sulla trattativa per la riforma del Mes, “non ci si è fatti scrupolo di diffondere notizie allarmistiche, palesemente false, che hanno destato preoccupazione nei cittadini e, in particolare, nei risparmiatori”.

Conte precisa di essersi “sorpreso, se posso dirlo, non della condotta del senatore Salvini, la cui “disinvoltura” a restituire la verità e la cui “resistenza” a studiare i dossier mi sono ben note, quanto del comportamento della deputata Meloni”.

A queste parole la presidente di Fdi Giorgia Meloni ha protestato con veemenza. Richiamata all’ordine dal presidente della Camera Roberto Fico, Meloni ha aggiunto: “Non accetto che si dicano queste falsita’”.

MES. CONTE: SIAMO STATI PERFETTAMENTE COERENTI CON MANDATO PARLAMENTARE

Dopo aver risposto alle accuse, Conte ricostruisce lo stato delle trattative passo per passo, dall’Euro-Summit del 29 giugno 2018 a quello del 14 dicembre 2018: “Posso dunque affermare che poco meno di un anno fa, l’Italia, da me rappresentata, si è espressa in sede europea in maniera perfettamente coerente con il mandato ricevuto da questo Parlamento”.

“L’11 dicembre 2018, nelle comunicazioni alle Camere, ho riferito nuovamente sugli sviluppi del negoziato in materia di rafforzamento dell’Unione economica e monetaria. Nel dibattito in Senato, nessun parlamentare – tantomeno il senatore Bagnai, che pure era intervenuto in discussione generale – ha fatto riferimento alla materia. L’unica eccezione è stata quella del senatore Fantetti (Forza Italia), che ha semplicemente rivendicato la “paternità” del meccanismo di backstop, attribuendola al ministro dell’Economia del governo Berlusconi, Giulio Tremonti. Nel dibattito alla Camera, invece, nessuno ha affrontato la questione”.

“Conseguentemente agli indirizzi espressi dal Parlamento e sulla base dei lavori condotti dai Ministri delle Finanze partecipanti all’Eurogruppo in formato inclusivo, il 14 dicembre 2018 l’Eurosummit ha proseguito la discussione sul pacchetto globale di misure necessarie al rafforzamento dell’Unione Economica e Monetaria”, aggiunge il presidente del consiglio.

Nel corso del cdm del “27 febbraio 2019 il Consiglio dei Ministri ha preso atto, all’unanimità”, della relazione sul Mes “e nessuno dei ministri presenti, compresi quelli della Lega, ha mosso obiezioni sul punto e, in particolare, sulla relazione da presentare alle Camere”.

Anche la “V Commissione bilancio della Camera, presieduta da Claudio Borghi, nella seduta del 6 marzo 2019, espresse parere favorevole”, ha ricordato.

Nelle comunicazioni del 19 giugno 2019, ha ricordato il premier, “durante il dibattito, nel quale comunque pochissimi sono stati gli interventi sul tema, il senatore Bagnai” mi ringraziava per gli approfondimenti tecnici e per la “coerenza” con “il principio di centralità del Parlamento”.

MES. CONTE: ACCUSE OPPOSIZIONI SONO COMPLETAMENTE FALSE

“In conclusione- aggiunge Conte- considerando i numerosi interventi svolti, in assemblea e nelle commissioni parlamentari, sia alla Camera sia in Senato, possiamo convenire che le accuse, mosse in questi giorni da diversi esponenti politici di opposizione, circa una carenza di informazione e di consultazione sulla questa materia così rilevante, così sensibile per l’interesse nazionale, siano completamente false”.

MES. CONTE: TRATTATO ANCORA INCOMPLETO, NESSUNO L’HA ANCORA FIRMATO

“Mi sembra quasi superfluo- continua il premier- confermare a quest’aula un fatto di tutta evidenza, ossia che né da parte mia né da parte di alcun membro del mio governo si è proceduto alla firma di un trattato ancora incompleto: nessun trattato è stato infatti ancora sottoposto alla firma dei Paesi europei”.

“Ed è altrettanto evidente che, in quel caso, avrei personalmente e preventivamente informato il Parlamento, non solo perché tenuto a farlo, ma anche per l’assoluto rispetto che ho sempre dimostrato di tributare a questa Istituzione”, ha sottolineato.

MES. CONTE: NESSUNO PUÒ PARLARE DI SEGRETI, DIALOGO COSTANTE CON CAMERE

“Nessuno può oggi permettersi non dico di sostenere apertamente ma anche solo di insinuare velatamente che la riforma del Mes sia stata condotta segretamente o peggio firmata nottetempo”.

“In realtà, non solo c’è stata piena condivisione all’interno del Governo, ma su questa materia vi è stato, con il Parlamento italiano, un dialogo costante, un aggiornamento approfondito”.

MES. CONTE: DEBITO ITALIA SOSTENIBILE, NESSUNA NECESSITÀ ATTIVARLO

“Questo dibattito, tuttavia, non andrebbe strumentalizzato con notizie distorte e alimentato da accuse prive di fondamento, che rischiano di danneggiare il nostro Paese e di compromettere l’interesse nazionale”.

“Innanzitutto, va preliminarmente chiarito in maniera decisa e convinta che il nostro Paese ha un debito pubblico pienamente sostenibile, come pure riconoscono i mercati, la Commissione europea e il Fondo Monetario Internazionale, per cui non si intravede all’orizzonte nessuna necessità di attivare il Meccanismo Europeo di Stabilità”, ha sottolineato.

MES. CONTE: NESSUN AUTOMATISMO SU SOSTENIBILITÀ DEBITO

“Il nuovo Trattato lascia a una valutazione tutt’altro che automatica la verifica della sostenibilità del debito e delle condizioni macroeconomiche dei paesi beneficiari dell’intervento del Mes, coerentemente con quanto preteso dall’Italia che si è opposta ad altri paesi che avrebbero invece voluto maggiori automatismi”.

MES. CONTE: RESPINTE MODIFICHE PEGGIORATIVE, AVVANTAGGIA TUTTI

“Il negoziato- continua ancora Conte- ha conosciuto molti passaggi critici, dove alcune proposte di modifica in senso peggiorativo per i nostri interessi nazionali sono state respinte, dietro la forte indicazione politica dell’esecutivo e grazie anche al contributo decisivo del Parlamento”.

“Ad esempio è stata contrastata la convinta pretesa di alcuni Paesi che sino all’ultimo hanno insistito per attribuire al Mes un ruolo guida, o comunque equi-ordinato alla Commissione, quanto all’analisi della sostenibilità del debito. Se alcuni profili possono essere oggetto di una valutazione differente, possiamo affermare che il negoziato sin qui condotto ha raggiunto un equilibrio in linea con gli interessi nazionali e, soprattutto, ha portato alla introduzione del backstop”, ha spiegato.

“Il Mes non è indirizzato contro un particolare Paese o costruito a vantaggio di alcuni Paesi a scapito di altri. E’ una assicurazione contro il pericolo di contagio e panico finanziario, che va a vantaggio di tutti. Come ogni strumento di stabilità, anche questo necessita di un quadro chiaro e trasparente, in modo che vi siano garanzie di rimborso secondo un piano predefinito di caso in caso”, ha concluso Conte.