Caos monopattini: ancora troppi ostacoli normativi


Per 3 italiani su 4 i monopattini vanno equiparati alle biciclette a pedalata assistita. Grande curiosità, ma ancora troppi ostacoli normativi e incertezze su dove poterli usare

Micromobilità elettrica, decreto ministeriale pronto e in condivisione: dall'estate prevista la sperimentazione per monopattini e segway nelle città

I monopattini elettrici sono una soluzione ideale per decongestionare il traffico delle città, a condizione che si faccia chiarezza sulle regole per il loro utilizzo e che ci sia un’ampia distribuzione di mezzi in sharing. Da un sondaggio realizzato nei giorni scorsi da SWG e commissionato da Lime, leader mondiale della micromobilità, emerge la grande curiosità che questi veicoli stanno suscitando, da quando hanno iniziato a circolare in Italia, soprattutto tra i più giovani che vivono nelle grandi città e con un livello socioculturale medio alto.

Per il 92% degli utilizzatori reali e potenziali intervistati i monopattini sono un mezzo ecologico e smart, comodo per velocizzare gli spostamenti e ridurre il traffico e, per oltre 3 intervistati su 4, decisamente più simile alle biciclette che ai motorini. Per questo l’85% del campione ritiene che dovrebbe essere equiparato in tutto e per tutto alle biciclette a pedalata assistita e che il suo utilizzo (64%) dovrebbe essere incoraggiato.

Persiste però un grande disorientamento rispetto alla possibilità e alle condizioni di utilizzo perché vincolate soprattutto da un’effettiva disponibilità di monopattini in sharing nei luoghi in cui le persone vivono e dalla percezione di un elevato grado di incertezza rispetto alle nuove normative. Questa scarsa chiarezza rappresenta una barriera all’utilizzo per quasi il 10% degli intervistati. Oltre il 70% del campione ha sentito parlare della nuova legge, ma la conoscenza su dove possono circolare i mezzi resta ancora molta approssimativa: per il 71% degli utilizzatori reali e potenziali i monopattini possono circolare sulle piste ciclabili, per il 25% sui marciapiedi, per il 47% nelle aree pedonali, su strade urbane con limite di velocità a 30 Km/h per il 45%, per il 10% su quelle con limite di velocità a 50 Km/h e solo per il 5% su quelle con limite di velocità a 70 Km/h.

Tra gli utilizzatori reali e potenziali è più alta della media l’attenzione ai dispositivi di sicurezza (casco e luci in particolare), a conferma di come si tratti di un target con un elevato livello di consapevolezza, capace di valutare a 360 gradi vantaggi e rischi di questo mezzo. Per il 78% è infatti necessario, per guidare un monopattino elettrico, usare dispositivi di sicurezza, per il 50% avere almeno 18 anni e portare il casco per il 33%.

“L’interesse in Italia è cresciuto – afferma Alessio Raccagna, responsabile delle relazioni istituzionali di Lime per l’Italia – perché le persone hanno potuto sperimentare quanto i monopattini siano un mezzo comodo, veloce e che fornisce un’opzione di trasporto sostenibile che riduce il traffico favorendo città più pulite. Manca però ancora un quadro normativo di riferimento chiaro che permetta a questi mezzi di essere inquadrati, al pari delle biciclette, all’interno del Codice della Strada. Questo garantirebbe regole ben definite permettendo così a tutte le città di aderire senza complicazioni o incertezze alla sperimentazione in modo da rendere il monopattino una realtà di micromobilità integrata nella vita di tutti”.

Il sondaggio SWG è stato condotto on line nel mese di novembre tra 800 adulti, dai 18 anni in su, su un campione estratto con criteri probabilistici rappresentativo della popolazione italiana, stratificato per genere, età e zona di residenza.