Maltempo: agricoltura in ginocchio, rischio aumento prezzi


L’ondata di maltempo fa salire il conto dei danni all’agricoltura: 14 miliardi negli ultimi dieci anni. Ora rischio stangata per i consumatori in vista del Natale

L’ondata di maltempo fa salire il conto dei danni all’agricoltura che per effetto dei cambiamenti climatici per gli eventi estremi ha perso piu’ di 14 miliardi di euro nel corso di un decennio, tra produzione agricola nazionale, strutture e infrastrutture rurali. E’ quanto emerge dal monitoraggio della Coldiretti dal quale si evidenzia la devastazione provocata dalle acque nelle campagne, dal Piemonte alla Liguria, dalla Calabria alla Campania. Sono finiti sott’acqua migliaia di ettari di terreno coltivato con inondazioni di serre, raccolti e vigneti distrutti, coltivazioni perdute ma anche frane, viabilità interrotta nelle strade rurali e aziende isolate e senza luce.

Nei terreni allagati la pioggia– spiega Coldiretti – sta compromettendo le tradizionali semine autunnali come quelle del grano, con il 50% in media delle operazioni in media ancora da completare. Gli agricoltori non riescono neppure a entrare nei campi per effettuare le necessarie operazioni colturali mentre, dove si è già seminato, i germogli e le piantine rischiano di soffocare per la troppa acqua.

L’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai diventata la norma anche in Italia tanto che siamo di fronte ad una evidente tendenza alla tropicalizzazione che – evidenzia Coldiretti – si manifesta con una più elevata frequenza di eventi estremi con sfasamenti stagionali e territoriali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo.

Le precipitazioni sempre più intense e frequenti con nubifragi si abbattono su un territorio reso fragile dal dissesto idrogeologico con 7275 i comuni complessivamente a rischio per frane o alluvioni (il 91,3% del totale) ma la percentuale sale al 100% in Regioni come la Liguria. A questa situazione non è certamente estraneo il fatto che il territorio è stato reso più fragile dalla cementificazione e dall’abbandono che negli ultimi 25 anni secondo la Coldiretti ha fatto sparire oltre ¼ della terra coltivata (-28%) con la superficie agricola utilizzabile in Italia che si è ridotta ad appena 12,8 milioni di ettari.

“Per questo – continua la Coldiretti – l’Italia deve difendere il proprio patrimonio agricolo e la propria disponibilità di terra fertile con un adeguato riconoscimento sociale, culturale ed economico del ruolo dell’attività nelle campagne.  Per evitare di dover costantemente rincorrere l’emergenza servono interventi strutturali che vanno dalla realizzazione di piccole opere di contrasto al rischio idrogeologico, dalla sistemazione e pulizia straordinaria degli argini dei fiumi ai progetti di ingegneria naturalistica fino a un vero e proprio piano infrastrutturale per la creazione di invasi che raccolgano tutta l’acqua piovana che va perduta e la distribuiscano quando ce n’è poca, con la regia dei Consorzi di bonifica e l’affidamento ai coltivatori diretti”.

I prezzi rischiano di salire

Il cenone della Vigilia e il pranzo di Natale potrebbero essere quest’anno particolarmente “salati” per le famiglie italiane, a causa dei rincari dei prezzi che nelle prossime settimane rischiano di abbattersi sui prodotti alimentari tipici delle festività. A lanciare l’allarme il Codacons, che sottolinea le conseguenze del maltempo che sta flagellando l’Italia per le produzioni alimentari del nostro paese.

Coltivazioni e allevamenti stanno subendo danni ingentissimi in tutta la penisola, con campi distrutti, semine compromesse, animali decimati – spiega il Codacons – Una vera e propria strage che avrà effetti sulla produzione, riducendo sia i raccolti di ortaggi e frutta, sia la presenza di carne italiana sul mercato, e che determinerà un sensibile incremento dei prezzi al dettaglio nel settore alimentare.

Ma ad essere a rischio sono soprattutto alcuni beni immancabili nei pranzi e nelle cene delle festività natalizie, come cozze e vongole, e più in generale i prodotti ittici, a causa di piogge e mareggiate che stanno distruggendo gli allevamenti specie nel nord Italia e compromettendo la pesca in mare aperto in tutto il paese.

“Il pericolo concreto è quello di un Natale “salato” per le famiglie italiane sul fronte di pranzi e cenoni, perché la minore produzione ortofrutticola e di carne e pesce scatenerà un generalizzato rincaro dei prezzi al dettaglio per quei prodotti decimati dal maltempo, con conseguente aggravio di spesa a danno dei consumatori” conclude il presidente Codacons, Carlo Rienzi.