Dopo un tumore al seno allattamento possibile


Allattamento naturale dopo un tumore al seno: è suggerito e incentivato da tutti gli esperti del settore anche dopo la terapia

Allattamento naturale dopo un tumore al seno: è suggerito e incentivato da tutti gli esperti del settore anche dopo la terapia

Il tumore al seno è una delle forme tumorali con il tasso di incidenza più alto tra la popolazione femminile(1). Molte donne che vivono la gioia di una gravidanza dopo la malattia e dopo il trattamento, sono titubanti di fronte alla possibilità di poter allattare al seno il bimbo. Ѐ importante ricordare che l’allattamento naturale dovrebbe essere suggerito e incentivato da tutti gli esperti del settore, anche dopo una terapia per tumore mammario.

Il tumore al seno si origina da una produzione fuori controllo di alcune cellule ghiandolari mammarie, e può rivelarsi estremamente pericoloso se la diagnosi avviene tardivamente. I fattori di rischio associati allo sviluppo di questa forma tumorale possono essere i seguenti:

  • familiarità
  • prima mestruazione prima dei 12 anni
  • menopausa dopo i 50 anni
  • essere nullipare
  • aver avuto il primo figlio dopo i 30 anni1.

La predisposizione genetica è un fattore molto importante, poiché può aumentare il rischio di sviluppo del tumore alla mammella. Le alterazioni ai geni BRCA1 e BRCA2, in particolare, sono dirette responsabili del 50% dei casi di forme ereditarie di neoplasie al seno1.

In Italia, sebbene i casi di tumore al seno stiamo crescendo, i decessi provocati da tale malattia sono in diminuzione, e ciò grazie all’aumento dei programmi di screening per la diagnosi precoce e ai progressi che avvengono in campo terapeutico. Le stime indicano che la sopravvivenza del paziente a cinque anni dal tumore mammario è dell’87%2.

Aver avuto un tumore al seno non pregiudica la possibilità di allattare un bimbo in modo naturale, poiché è sufficiente una sola mammella. Non ci sono evidenze sulla possibilità di trasmettere cellule tumorali dalla madre al lattante tramite la suzione del latte3. Una donna che deve allattare un bimbo dopo un cancro al seno dovrebbe ricevere assistenza affinché si ottenga un’adeguata stimolazione e lo svuotamento di uno o di entrambi i seni. Una soluzione molto utile potrebbe essere quella di far cambiare posizione al bimbo per aiutarlo a trovare il modo di attaccarsi più adatto e agevolare l’allattamento. Dopo un’operazione chirurgica, il seno sottoposto all’operazione produce meno latte, ma ciò non compromette un eventuale allattamento. Ѐ importante però che vengano adottate delle precauzioni, come il drenaggio della mammella, se durante l’allattamento ci si deve sottoporre a qualche esame3.

Gli esami genetici sono utili per indagare la predisposizione genetica alle forme tumorali mammarie. Il test Sorgente BRCA è un test di screening di ultima generazione, che permette di studiare le alterazioni ai geni BRCA1 e BRCA2, strettamente connessi all’insorgenza di neoplasie mammarie e ovariche nel 5-10% dei casi. Il test prevede un prelievo ematico, ed è raccomandato soprattutto alle donne che hanno o hanno avuto in famiglia casi di forme tumorali al seno. Il test Sorgente genetica offre esiti utili per iniziare un percorso di screening ad hoc.

Per maggiori informazioni: www.brcasorgente.it

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Fonti

1. Fondazione Veronesi – www.fondazioneveronesi.it.

2. AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica) – https://www.aiom.it/wp-content/uploads/2018/11/2018_LG_AIOM_Mammella.pdf.

3. Allattamento al seno dopo neoplasia mammaria: una scelta possibile – F. A. Peccatori, G. Bellettini – http://win.mnlpublimed.com/public/0818A03.pdf.