Decreto Dignità e scommesse: il punto dei legali


Decreto Dignità e i problemi legati al mondo delle scommesse, i legali fanno il punto della situazione. Attesa per le linee guida dell’Agcom

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L’esperto legale Stefano Sbordoni, specializzato nel settore del gaming e delle scommesse sportive, ha rilasciato una dichiarazione volta a chiarire la situazione creatasi in Italia nel mondo del gioco d’azzardo a seguito dell’introduzione del Decreto Dignità e la successiva crisi di governo. 

Sbordoni ha parlato dell’obbligo per il settore betting di attendere le linee guida dell’Agcom per iniziare successivamente ad integrare tutti i cambiamenti richiesti. I primi che ci si aspetta entreranno in vigore sono sicuramente quelli legati allo stop totale per le pubblicità ma ancora non si hanno notizie. Nonostante i molti intoppi e le problematiche legislative, il settore del betting continua a crescere rapidamente facendo registrare guadagni record anche nel primo semestre 2019. 

Sbordoni sottolinea comunque che le prime comunicazione arrivate da Agcom sembrano essere positive e siano sulla strada giusta per creare una collaborazione tra enti statali e agenzie mirata a salvaguardare questo settore importante sia per le casse dello Stato che per i tanti italiani addetti ai lavori.

Il legale ha continuato invitando Agcom a continuare a inviare delucidazioni sulle norme contenute nel Decreto Dignità poiché ritenute ancora molto contraddittorie, difficili se non impossibili da applicare ed ancor più complicate da interpretare. 

Il settore del betting è preoccupato anche a causa di alcune scelte effettuate da tribunali amministrativi locali che hanno negato il diritto all’esercizio del gioco utilizzando motivazioni basate su principi che vengono spesso abusati per fini politici e sociali. Un Tar ha anche modificato la misurazione delle distanze minime dai luoghi sensibili passando a misurazioni in linea d’aria che andranno a bloccare molti esercizi perfettamente legale e, come conseguenza, dare forza al gioco illecito.

Il Decreto Dignità richiede anche la rimozione di insegne legate al gioco d’azzardo. Sbordoni parla di questa scelta dicendo: “è come se lo Stato ci autorizzasse a guidare ma con le mani legate dietro alla schiena.” La rimozione delle insegne non risolve alcun problema ma non servirà ad altro che creare lotte legali tra avvocati, tribunali, cittadini, imprenditori e Stato che andranno a danneggiare sia i giocatori che gli esercizi. 

 

Il bando di gara per il settore, pronto e atteso dal 2016, è stato ancora rimandato a causa delle modifiche imminenti. Gli operatori del settore sono pronti e in attesa ma tutto è sospeso fino alla conclusione del riordino di betting e gioco d’azzardo.

Il mondo del betting comunque continua ad avanzare e crescere anche grazie ai punti vendita e di ricarica, PVR, che operano in una sorta di limbo generato dei problemi legislativi e all’aumento dei centri trasmissione dati. Sbordoni dà l’OK ai PVR a patto che vengano utilizzati nel modo corretto dai proprietari dell’esercizio per evitare la nascita di problemi legati alla concorrenza.

La cosa positiva rimane che, con l’introduzione del Decreto Dignità, il mercato italiano del betting è protetto dall’invasione degli operatori offshore e sta dando spazio a nuove ditte italiane, come Marathonbet, le quali possono crescere e creare molti nuovi posti di lavoro.