Epatite C: in Italia fino a 120mila pazienti senza trattamento


Epatite C, in Italia restano da trattare dai 60 ai 120mila pazienti. Secondo i dati AIFA, sono 193.815 i trattamenti finora avviati

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Sono 193.815, secondo gli ultimi dati dell’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco), aggiornati al 7 ottobre, i trattamenti finora avviati per l’epatite C: solo pazienti eleggibili, con almeno una scheda di Dispensazione farmaco. Numeri importanti, ma non ancora sufficienti: si stima infatti che risultino ancora da trattare, tra quelli con virus conclamato, fra 60 e i 120mila pazienti.

Si è concluso giovedì 10 e venerdì 11 a Torino il progetto “HCV: Be Fast, Be Different”, promosso da Abbvie. L’iniziativa segue i meeting tenutisi in precedenza in primavera a Matera e Roma e in settembre a Milano. Quattro iniziative di alto valore scientifico rivolte agli specialisti infettivologi, epatologi e internisti, per coordinare l’attività e individuare i pazienti che non sanno o non si sono ancora sottoposti alla terapia gratuita per eliminare il virus HCV, una terapia della durata di poche settimane, per bocca, non tossica senza effetti collaterali per eliminare definitivamente la minaccia del virus dell’epatite C e tornare a vivere. Si stima che siano ancora oltre 250mila, ma sino a 400mila, le persone stimate con virus ignare della propria condizione.

Delle due terapie combinate attualmente disponibili per i pazienti con Epatite C, quella basata su glecaprevir e pibrentasvir ha un vantaggio innegabile, costituito dall’essere il trattamento più breve a disposizione. “Questo vantaggio – spiega il Prof. Stefano Bonora, Professore associato presso Dipartimento di Scienze Mediche dell’Università degli Studi di Torino – si traduce in un gestione clinica semplificata sia per il medico che per il paziente, con ricadute ovvie non solo nella gestione di pazienti ‘difficili’, quali tossicodipendenti, carcerati, homeless e pazienti psichiatrici, ma anche per il ‘paziente tipo’, rappresentato per lo più da una persona anziana, che assume già diversi farmaci per varie comorbilità”.