“Fernand Cortez” inaugura la stagione del Maggio Fiorentino


Tragedia lirica di Gaspare Spontini, mai eseguita a Firenze, “Fernand Cortez” apre il sipario sulla stagione lirica del Teatro del Maggio Musicale dal 12 ottobre

Fernand Cortez Foto Michele Monasta
Fernand Cortez Foto Michele Monasta

È con un titolo mai eseguito in Italia nella sua versione originale del 1809  e mai eseguito a Firenze prima d’ora, che il Teatro del Maggio apre il sipario sulla stagione lirica e balletto 2019/2020. Fernand Cortez, tragedia lirica in tre atti di Gaspare Spontini su libretto di Victor-Joseph-Étienne de Jouy e Joseph-Alphonse d’Esmenard, arriva al Teatro del Maggio il 12 ottobre 2019 alle 19 (altre recite 16 e 23 ottobre ore 19; domenica 20 ottobre ore 15:30) con la regia di Cecilia Ligorio, il maestro Jean-Luc Tingaud sul podio a dirigere l’Orchestra e il Coro del Maggio Musicale Fiorentino e il corpo di ballo della Compagnia Nuovo BallettO di ToscanA.

Spontini, musicista prediletto di Napoleone Bonaparte, fu chiamato dall’imperatore di Francia a comporre una nuova opera per il maggiore teatro di Parigi, l’Opèra. La scelta cadde sul soggetto di Fernand Cortez, storico condottiero spagnolo del XVI secolo alla prese con la conquista del Messico. Fu lo stesso Napoleone a richiedere una grandiosa opera eroica, ben consapevole del potere dell’arte impiegata come mezzo di propaganda, l’imperatore mirava a ottenere il consenso del pubblico per la sua campagna militare in Spagna. Il protagonista, uomo saggio e magnanimo, preoccupato unicamente di liberare il popolo messicano dalla schiavitù della superstiziosa religione indigena, rappresentava infatti il perfetto pendant di Napoleone, che, come Cortez, voleva apparire il rappresentante di valori civili e liberali.

Fernand Cortez debuttò all’Opèra il 28 novembre del 1809: il sontuoso allestimento, un’orchestra magniloquente, effetti scenici stupefacenti – come la carica di veri cavalli in scena – cori guerreschi, danze barbare e anche una nota sentimentale, data dall’amore tra Cortez e la giovane indigena Amazily, garantirono all’opera il grande successo sperato e il debutto dell’opera registrò un vero trionfo. La gloria di Napoleone è ampiamente esaltata e Fernand Cortez diventerà l’opera simbolo del suo impero. Spontini modificherà in seguito il Fernand altre quattro volte e nel corso delle rielaborazioni che l’opera conobbe, il compositore spostò intere sezioni da un atto all’altro e intervenne sul libretto e i personaggi.

Il Teatro del Maggio, propone la prima versione del 1809 nella sua concezione originaria – mai vista in tempi moderni –  in collaborazione con la Fondazione Pergolesi Spontini di Jesi e l’edizione critica a cura di Federico Agostinelli.