Ad Andali il servizio civile salva i nonni


 Ad Andali il servizio civile salva i nonni: grazie ai volontari gli anziani del paese si sentono protetti e tutelati e ritornano a sorridere

 Ad Andali il servizio civile salva i nonni: grazie ai volontari gli anziani del paese si sentono protetti e tutelati e ritornano a sorridere

Settecento anime sono il numero, più o meno esatto, della popolazione Andalese di origine arbereshe in provincia di Catanzaro. Ma si presentano anche pregne di una fortuna immane, quella di vivere a ridosso della pre-Sila che simboleggia il capitale bio-green calabrese. Donando al paesello  un ecosistema che lo rende pressoché speciale.

Il flusso di un’aria pura, i castagneti di anziana beltà, i funghi che si nascondono sotto le felci, vantano un primato esclusivo che fa “reputazione”. Soprattutto fra i cultori del buon tenore di vita in virtù di un habitat considerato nicchia ecologica. Ma tra tutto ciò, c’è anche un’amministrazione di modeste dimensioni che vanta grandi manovre. Quella che fa più apprezzamento e resterà nella storia: il servizio civile, rivolto a beneficio del capitale umano del paese, gli anziani.

E’ una prestazione instaurata da appena un anno, il servizio civile, che finirà l’1 gennaio 2020. Un progetto voluto fortemente dalla giunta Peta, uno tra i sindaci più giovani d’Italia, che li ha visti presentare il progetto. Seguirne incessantemente un iter. Come restare in graduatoria in qualità di una richiesta formulata con il progetto social Senior citizen e non è stato facile competere con le big city.  E accompagnare il bando, passo passo. Poi, la scelta di giovani che hanno fatto richiesta di questa specifica prestazione: aiutare gli anziani! Otto ragazzi tra i 18 e i 29 anni di entrambe i sessi hanno partecipato alla più bella esperienza che possa capitare ad un giovane, così affermano. Aderire, quindi, al Servizio Nazionale istituito in alternativa alla Leva nei principi di solidarietà, partecipazione, dell’inclusione e dell’utilità sociale nei servizi a vantaggio dell’occupazione giovanile.

Le dichiarazioni del sindaco Peta

Il Progetto del servizio ad Andali arriva dopo quindici anni “tanto lavoro e una scelta ponderata accuratamente nell’ambito patrimoniale umano” racconta con soddisfazione il sindaco dottor Piero Peta. “Una scelta fatta sulle esigenze del paese. Sulle risorse e non peso sulla collettività. Ecco, dove mira il progetto grazie alla prestazione civile quello dei servizi agli anziani, nella consapevolezza del vissuto. Il progetto, offre lavoro a otto ragazzi con un’esperienza che li arricchisce con le vecchie generazioni”. Si sente appagato il primo cittadino di aver dato quasi per un anno, a gennaio scade il bando, contentezza a moltissimi  anziani spesso impossibilitati dalle difficoltà motorie a uscire da casa. “Pensavamo reticenza nell’accoglienza degli operatori, si sa, gli anziani sono restii nell’aprire la porta a gente non familiare. Invece è stato un successo, li aspettano nella settimana. Contano i giorni.”

Chi sono questi ragazzi

Una libera scelta, quella di dare supporto ai nonni di Andali. Otto ragazzi tra i quali anche laureati e laureandi che s’interfacciano nelle case degli anziani. Una voglia di ascoltarli, perché non parlano con nessuno in un paese ormai svuotato e una voglia di coccolarli. I figli dei nonni sono tutti in giro per il mondo. Mentre i ragazzi sono servizievoli e disponibili Nell’impegno, sono a stretto contatto con il medico del paese per ripristinare un contatto diretto, un aiuto nell’acquisizione dei farmaci, Anche qualche piccola attenzione  che gli esce d’istinto. Come misurare la pressione, qualche piccola commissione E un abbraccio infinito quando se ne vanno con un arrivederci alla prossima che vede gli anziani con la lacrimuccia che scende sul viso “ come per dire: grazie infinite per quello che fate”.