Epatite B, arriva in Italia tenofovir alafenamide


Epatite B, disponibile in Italia tenofovir alafenamide: il trattamento per il virus è più sicuro per ossa e reni

Epatite B, disponibile in Italia tenofovir alafenamide: il trattamento per il virus è più sicuro per ossa e reni. La terapia orale è monogiornaliera

Tenofovir disoproxil fumarato (TDF) 25 mg è da oggi disponibile anche per i pazienti con infezione da epatite B (1). La terapia orale è monogiornaliera, si tratta del primo farmaco disponibile per il trattamento dell’infezione cronica da virus dell’epatite B dopo oltre un decennio dall’introduzione delle ultime novità terapeutiche per questa tipologia di infezione virale.

“La disponibilità di TAF dopo un così lungo periodo di “latenza terapeutica” costituisce una svolta importante nella gestione della terapia dell’infezione da HBV soprattutto per quanto riguarda gli effetti collaterali a livello renale e osseo legati all’impiego di alcune delle attuali terapie antivirali” – afferma il Prof Pietro Lampertico, Direttore di Unità Operativa Complessa di Epatologia, Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico Università degli Studi di Milano.

TAF ha dimostrato un profilo di efficacia antivirale simile a quella di TDF, ma a un decimo della dose. I risultati degli studi clinici hanno mostrato che TAF, vantando una maggiore stabilità plasmatica e permettendo di rilasciare in modo più efficiente tenofovir negli epatociti (le cellule del fegato) rispetto a TDF, può essere somministrato a una dose più bassa e con una minore concentrazione plasmatica di tenofovir. Grazie a una ridotta esposizione a tenofovir, TAF è stato associato ad un miglioramento dei parametri di sicurezza renale e ossea rispetto a TDF.2;3

Trasmesso attraverso i fluidi biologici, oggi il virus dell’epatite B è presente soprattutto nella popolazione italiana di età superiore ai 38 anni. Grazie infatti all’introduzione nel 1991 del vaccino obbligatorio per tutti i nati a partire dal 1979, la popolazione al di sotto di questa soglia anagrafica è virtualmente immune dall’infezione.

“TAF rappresenta una valida opzione terapeutica per chi in Italia – e parliamo di circa 500.000 soggetti – è colpito dall’infezione cronica B ed in particolare per alcune categorie di pazienti già in trattamento con TDF – aggiunge Lampertico – Come hanno messo in evidenza le recenti linee guida europee il passaggio da TDF a TAF è particolarmente indicato per i pazienti che hanno superato i 60 anni e quelli interessati da malattia renale e ossea”.

1 Determina AIFA DG/1329/2019 del 6 settembre 2019
2 Buti M, et al. Tenofovir alafenamide versus tenofovir disoproxil fumarate for the treatment of HBeAg-negative chronic hepatitis B virus infection: a randomised, double-blind, phase 3, non-inferiority trial. The Lancet Gastroenterology & Hepatology 2016; 1(3): 196-2069
3 Chan HLY et al. Tenofovir alafenamide versus tenofovir disoproxil fumarate for the treatment of HBeAg-positive chronic hepatitis B virus infection: a randomised, double-blind, phase 3, non-inferiority trial. The Lancet Gastroenterology & Hepatology 2016; 1(3): 185-195