Sigaretta elettronica: preoccupante diffusione tra giovani


Sigaretta elettronica sempre più diffusa tra giovani, ma l’esperto avverte: “Non esiste un fumo che non fa male”

È di pochi giorni fa la notizia che anche il governatore dello Stato di New York, Andrew Como, ha vietato la vendita della sigaretta elettronica. In particolare quelle con aromi, molto diffuse soprattutto tra i giovani. Dopo il Michigan, primo stato a vietarla, è stata la volta di San Francisco e quella contro lo ‘svapo’ sembra una lotta a cui lo stesso presidente Donald Trump non si sottrae.

L’agenzia Dire (www.dire.it) ha interpellato Luca Richeldi, direttore dell’Unità di Pneumologia presso il Policlinico Universitario Agostino Gemelli di Roma:

 Professore, dopo i decessi avvenuti negli Usa, possiamo ancora parlare di allarmismo o la sigaretta elettronica è davvero dannosa?

“Non è allarmismo visto che prestigiose riviste scientifiche americane hanno segnalato centinaia di casi in cui giovani consumatori di e-cig si sono ammalati di malattie polmonari. Sono quindi dati e allarmi veri. Queste malattie polmonari acute potrebbero essere dovute dalla presenza nei liquidi utilizzati all’interno delle sigarette per il vaping di un acetato della vitamina E. Il problema che si è creato negli Usa è che nei dispositivi sono state messe sostanze, come ad esempio la marijuana, che mescolate hanno creato dei veri e propri cocktail rivelatesi poi fatali”.

– Perché sono così diffuse tra i giovani?

“I liquidi aromatizzati alla frutta, ad esempio, rendono le sigarette elettroniche molto appetibili tra i giovani ma aumentano però il rischio di sviluppare malattie polmonari”.

– Sono utili per smettere di fumare le sigarette tradizionali?

“Possiamo riconoscerne una certa utilità al fine di eliminare le normali sigarette ma resta il fatto che, ad oggi, tutte le conseguenze sono sconosciute perché è ancora troppo presto”.

– Professore che consigli dà quindi ai giovani?

“La regola generale per i nostri giovani è di non fumare perché non esiste un fumo che non fa male”.