Conte alla Camera: stoccate a Salvini


Conte alla Camera per la fiducia detta le linee programmatiche del nuovo governo giallorosso e attacca Salvini: “L’arroganza è alle spalle, ora mitezza e umanità”

Conte alla Camera per la fiducia detta le linee programmatiche del nuovo governo giallorosso e attacca Salvini: “L’arroganza è alle spalle, ora mitezza e umanità”

Il nuovo governo giallorosso “è un progetto politico di ampia portata, anche culturale. Vogliamo volgerci alle spalle il frastuono dei proclami inutili e delle dichiarazioni bellicose e roboanti. Io e tutti i miei ministri prendiamo il solenne impegno, oggi davanti a voi, a curare le parole, ad adoperare un lessico più consono e più rispettoso delle persone, della diversità delle idee”.

Così Giuseppe Conte, parlando in aula alla Camera, dove promette: “Ci impegniamo a essere pazienti anche nel linguaggio, misurandolo sull’esigenza della comprensione. La lingua del governo sarà una lingua ‘mite’, perché siamo consapevoli che la forza della nostra azione non si misurerà con l’arroganza delle nostre parole. I cittadini ci guardano, ci ascoltano, attendono da noi una parola e un’azione all’altezza della funzione alla quale siamo chiamati. Si attendono da noi consapevolezza del ruolo e anche un supplemento di umanità. Non possiamo deludere le loro aspettative”.

“Il nostro Governo si richiamerà costantemente a un quadro consolidato di principi e valori, principi che ritengo non negoziabili, perché universali. Essi si collocano in una dimensione sovra-governativa e non hanno colore politico”, ha poi detto Conte, in aula alla Camera nelle dichiarazione programmatiche del governo, osservando che sono “i principi scritti nella nostra Costituzione e che ho più volte richiamato, sintetizzandoli con la formula nuovo umanesimo: il primato della persona, il lavoro come supremo valore sociale, l’uguaglianza nelle sue varie declinazioni, formale e sostanziale, il principio di laicità e la tutela della libertà religiosa, il ripudio della guerra come mezzo di risoluzione dei conflitti e la promozione della pace e della giustizia tra le nazioni”.

Conte, riferisce l’Agenzia Dire (www.dire.it) assicura quindi: “All’interno di questi valori si ascrive la nostra azione riformatrice, racchiusa in un programma, del quale sarò il garante e il primo responsabile”.

“Prima di avviare le mie comunicazioni concedetemi un ringraziamento e un saluto al presidente della Repubblica, il quale anche in queste ultime fasi ha guidato il paese con equilibrio e saggezza ed è stato un riferimento per tutti”, aveva detto Conte iniziando il suo discorso.

IL PRIMO INTERVENTO SUGLI ASILI NIDO: GRATIS PER REDDITI BASSI  E MEDI

Il primo,” immediato intervento sarà sugli asili nido. Non possiamo indugiare oltre”. Lo annuncia il premier Giuseppe Conte alla Camera. “Rafforzare l’offerta e la qualità di un’educazione fin dal nido è un investimento strategico per il futuro della nostra società perché combatte le diseguaglianze sociali, che purtroppo si manifestano sin nei primissimi anni di vita, e favorisce una più completa integrazione delle donne nella nostra comunità di vita sociale e lavorativa. Dobbiamo contrastare la falsa mitologia per cui la cura della comunità familiare, dei figli e degli anziani possa essere di ostacolo a una più intensa partecipazione al mercato del lavoro. Il simultaneo perseguimento di questi obiettivi è possibile con adeguate politiche di offerta di servizi alle famiglie, coerente distribuzione del carico fiscale, lotta alla discriminazione di genere, in particolare nei luoghi di lavoro”, spiega.

“Questo Governo, quale prima misura di intervento a favore delle famiglie con redditi bassi e medi, si adopererà, con le Regioni, per azzerare totalmente le rette per la frequenza di asili-nido e micro-nidi a partire dall’anno scolastico 2020-2021 e per ampliare, contestualmente, l’offerta dei posti disponibili, soprattutto nel Mezzogiorno. E’ una delle varie misure che introdurremo anche al fine di sostenere la natalità e contrastare così il declino demografico”, aggiunge.

“SERVE LAVORO DI QUALITÀ E NON PRECARIO PER SVILUPPO EQUO”

“Gli anni della globalizzazione ci hanno insegnato che solo il lavoro di qualità è una garanzia contro la povertà e l’insicurezza economica. Vogliamo perciò creare le condizioni affinché il tessuto del Paese sia forte e altamente produttivo e basi la sua capacità di stare sui mercati non sul lavoro precario e a basso costo, ma sulla qualità e l’innovazione dei prodotti”, dice Conte, osservando che “il modello di sviluppo che intendiamo perseguire è quello di una crescita integrale e inclusiva, che ponga al centro il benessere del cittadino e del lavoratore, nella prospettiva di uno sviluppo equo e solidale”.

STOP CON LEGGE A NUOVE CONCESSIONI TRIVELLE IDROCARBURI

“Siamo determinati a introdurre una normativa che non consenta più il rilascio di nuove concessioni di trivellazione per estrazione di idrocarburi. Lo voglio dire chiaramente: chi verrà dopo di noi, se mai vorrà assumersi l’irresponsabilità di far tornare il Paese indietro, dovrà farlo modificando questa nuova norma di legge”. Giuseppe Conte, presidente del Consiglio, lo dice nell’Aula della Camera. Il passaggio viene lungamente applaudito. “Ci adopereremo affinché la protezione dell’ambiente e delle biodiversità, e auspico anche dello sviluppo sostenibile, siano inseriti tra i princìpi fondamentali del nostro sistema costituzionale“.

“Massima priorità dovranno poi assumere le politiche per la messa in sicurezza del territorio, per il contrasto al dissesto idrogeologico”, specifica poi Conte.

“Nella prospettiva di un’azione riformatrice coraggiosa e innovativa, obiettivo primario del Governo sarà la realizzazione di un Green New Deal, che promuova la rigenerazione urbana, la riconversione energetica verso un progressivo e sempre più diffuso ricorso alle fonti rinnovabili, la protezione della biodiversità e dei mari, il contrasto ai cambiamenti climatici”, dice Giuseppe Conte alla Camera.

“Tutto il sistema produttivo dovrà orientarsi in questa direzione, promuovendo prassi socialmente responsabili che valgano a rendere quanto più efficace la ‘transizione ecologica’ e indirizzino il sistema produttivo verso un’economia circolare, che favorisca la cultura del riciclo e dismetta definitivamente la cultura del rifiuto- auspica Conte- D’altra parte – occorre esserne consapevoli – siamo di fronte a cambiamenti epocali, che impongono, a tutti i livelli di governance, di ripensare modelli economici, sociali e di tutela ambientale, per creare nuove opportunità di sviluppo personale, ridurre le disuguaglianze, fare in modo che altre non si creino in futuro e, conseguentemente, garantire l’equità intergenerazionale, per non compromettere la qualità di vita delle generazioni future”.

TERREMOTO, ACCELERARE LA RICOSTRUZIONE

“Massima priorità” dovranno assumere “le politiche per la messa in sicurezza del territorio, per il contrasto al dissesto idrogeologico e per l’accelerazione della ricostruzione delle aree terremotate, anche attraverso l’adozione di una normativa organica che consenta di rendere più spedite le procedure, in particolare per la ricostruzione pubblica”. Giuseppe Conte, presidente del Consiglio, lo dice nell’Aula della Camera. “Ho incontrato una rappresentanza delle popolazioni colpite dal sisma durante le consultazioni per la formazione di questo governo e più volte, nello scorso anno, mi sono recato nelle zone terremotate, non solo del Centro Italia. Desidero ripetere in quest’Aula quanto ho già affermato durante le consultazioni: la ricostruzione sarà una questione prioritaria di questo governo- ricorda Conte- Il mio primo impegno pubblico in Italia sarà proprio la visita ad alcuni Comuni colpiti dal sisma: incontrerò sindaci, rappresentanti delle istituzioni locali, semplici cittadini”.

CONTE: “PARITA’ DI GENERE NELLE RETRIBUZIONI”

“Occorre procedere finalmente all’approvazione di una legge sulla rappresentanza sindacale, sulla base di indici molto rigorosi: vogliamo individuare il giusto compenso per i lavoratori non dipendenti, al fine di evitare forme di abuso e di sfruttamento che solitamente affliggono i più giovani professionisti”, annuncia il premier Giuseppe Conte alla Camera, che poi sottolinea: “Ci prefiggiamo di introdurre una legge sulla parità di genere nelle retribuzioni: è una battaglia che intendiamo portare a termine al più presto in omaggio a tutte le donne”.

“Intendiamo realizzare un piano strategico di prevenzione degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali. Il numero, ancora troppo elevato, di decessi e di gravi infortuni sul lavoro, non può essere tollerato, è un allarme al quale dobbiamo prestare la massima attenzione”, spiega Conte, aggiungendo che “non possiamo accettare che in Italia, nello svolgimento della propria attività lavorativa, si possa morire o subire gravi e irreversibili danni fisici. Occorre anche- avverte il premier- contrastare le odiose forme di sfruttamento dei lavoratori, che finiscono in non rari casi con l’essere ridotti in condizioni analoghe a quelle che una volta avremmo definito vere e proprie condizioni di schiavitù”.

“EVITARE L’AUMENTO DELL’IVA”

“Per quanto riguarda il tema delle riforme costituzionali, è nostra intenzione chiedere l’inserimento, nel primo calendario utile della Camera dei deputati, del disegno di legge costituzionale che prevede la riduzione del numero dei parlamentari“, specifica Conte.

“Siamo consapevoli che questa manovra sarà impegnativa. La sfida più rilevante, per quest’anno, sarà evitare l’aumento automatico dell’Iva e avviare un alleggerimento del cuneo fiscale”.

“In primo luogo va riconosciuto che gli italiani hanno il pieno diritto a confrontarsi con un fisco chiaro, trasparente, amico dei cittadini e delle imprese. Per questa ragione occorre perseguire una riforma fiscale che contempli la semplificazione della disciplina, una più efficace alleanza tra contribuenti e amministrazione finanziaria”, spiega Conte. “L’obiettivo primario è alleggerire la pressione fiscale, nel rispetto dei vincoli di equilibrio del quadro di finanza pubblica. Questo Governo perseguirà una strategia molto chiara: tutti devono pagare le tasse, ma proprio tutti, questo affinché tutti possano pagare meno“, sottolinea.

CONTE E IL RAPPORTO CON LA UE

“Rimango fermamente convinto – ieri come oggi – che è dentro il perimetro dell’Unione Europea e non fuori da esso che si deve operare alla ricerca del benessere degli italiani, aggiornando e rivitalizzando un progetto che ha assicurato – per decenni – pace, prosperità e sempre maggiori opportunità per i nostri cittadini, a partire dai più giovani”. Lo dice il premier Giuseppe Conte in aula alla Camera.

Difendere l’interesse nazionale non significa abbandonarsi a sterili ripiegamenti isolazionistici. Difendere l’interesse nazionale significa, come ho sempre cercato di fare, mettere la propria Patria al di sopra di tutto e non farsi mai condizionare da pressioni di poteri economici e da indebite influenze esterne”, commenta. “Ma perché la difesa dell’interesse nazionale sia davvero efficace occorre prendere parte e incidere nei processi in corso offrendo il proprio contributo critico, in un’ottica di costruttiva cooperazione e di rispetto del quadro normativo vigente”.

IL DECRETO SICUREZZA SARA’ MODIFICATO

“Rivedremo la disciplina in materia di sicurezza alla luce delle osservazioni critiche formulate dal presidente della Repubblica, il che significa recuperare, nella sostanza, la formulazione originaria del più recente decreto legge, prima che intervenissero le integrazioni che, in sede di conversione, ne hanno compromesso l’equilibrio complessivo”.

“SERVONO I CORRIDOI UMANITARI”

“Penso anche all’epocale fenomeno migratorio, che va gestito con rigore e responsabilità, perseguendo una politica modulata su più livelli, basata su un approccio non più emergenziale, bensì strutturale, che affronti la questione nel suo complesso, anche attraverso la definizione di un’organica normativa che persegua la lotta al traffico illegale di persone e l’immigrazione clandestina, ma che nello stesso tempo si dimostri capace di affrontare ben più efficacemente i temi dell’integrazione, per coloro che hanno diritto a rimanere e dei rimpatri, per coloro che non hanno titolo per rimanere”. Lo dice Giuseppe Conte, parlando alla Camera. Poi, aggiunge: “In materia di immigrazione non possiamo più prescindere da un’effettiva solidarietà tra gli Stati membri dell’Unione europea. Questa solidarietà finora è stata annunciata, ma non ancora realizzata. Ho rappresentato con convinzione questa nostra visione ai principali leader europei e continuerò a farlo nel governo che sta nascendo, nei rapporti con i Paesi partner e i nuovi Vertici europei, da subito con iniziative concrete che devono farci uscire, tra l’altro, da gestioni emergenziali. Su questo le nostre strutture sono già al lavoro. Ma anche con azioni lucide e coerenti con il nostro approccio, come ad esempio l’istituzione di corridoi umanitari europei. I contatti che ho prontamente avviato con la neo-presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen hanno già consentito di individuare punti di convergenza decisamente promettenti”.

“BASTA LITIGI, ORA CORAGGIO E DETERMINAZIONE”

“Non possiamo, nei prossimi mesi, dissipare il tempo a disposizione in litigi e scontri. I cittadini non comprenderebbero”. E’ l’auspicio di Giuseppe Conte, che conclude cosi’ il suo discorso alla Camera: “Questo e’ il momento del coraggio e della determinazione. Il coraggio di disegnare un Paese migliore. La determinazione di perseguire questo obiettivo, senza lasciarsi frenare dagli ostacoli”.

“Come ho più volte detto in passato dobbiamo essere sobri nelle parole e operosi nelle azioni. Una sobrietà che, mi auguro, possa risultare contagiosa e orientare positivamente i comportamenti dei cittadini, a iniziare dall’uso responsabile dei social-network, che non di rado diventano ricettacoli di espressioni ingiuriose e di aggressioni verbali”, sottolinea Giuseppe Conte alla Camera, concludendo: “Non posso non stigmatizzare, ancora una volta, gli ignobili attacchi indirizzati, nei giorni scorsi, a due mie ministre, la senatrice Teresa Bellanova e l’onorevole Paola De Micheli, alle quali rinnovo la mia partecipe vicinanza“.