Curare l’asma: doxofillina più efficace di teofillina


Doxofillina è una metilxantina efficace e sicura nel trattamento dell’asma, con un profilo di efficacia e sicurezza superiori rispetto a quanto osservato con la teofillina

Doxofillina è una metilxantina efficace e sicura nel trattamento dell'asma, con un profilo di efficacia e sicurezza superiori rispetto a quanto osservato con la teofillina

Doxofillina è una metilxantina efficace e sicura nel trattamento dell’asma, con un profilo di efficacia e sicurezza superiori rispetto a quanto osservato con la teofillina.

Sono queste le conclusioni di una rassegna sistematica della letteratura, con annessa metanalisi, recentemente pubblicata sulla rivista Multidisciplinary Respiratory Medicine, rivista ufficiale delle due società scientifiche congiunte italiane IRS/SIP (Italian Respiratory Society – Società Italiana di Pneumologia).

Razionale e obiettivi della metanalisi

Le metilxantine orali sono farmaci di efficacia riconosciuta nella gestione clinica dei pazienti affetti da disturbi respiratori cronici ostruttivi.

Doxofillina, una nuova metilxantina caratterizzata da attività broncodilatatrice e anti-infiammatoria, sembra non essere affetta dal principale inconveniente della teofillina (NdR: l’assenza di antagonismo del recettore dell’adenosina significativo. Questo scarso antagonismo dell’adenosina è associato ad una trascurabile stimolazione della secrezione gastrica da parte della doxofillina e, soprattutto, all’assenza di significativi effetti cardiaci).

Doxofillina si caratterizza per un profilo di efficacia favorevole, accompagnato da un livello elevato di tollerabilità, documentato nei pazienti con Bpco.

Inoltre, uno studio osservazionale finalizzato a valutare l’efficacia del trattamento in acuzie o in presenza di condizioni resporatoria croniche, ha dimostrato il vantaggio economico di doxofillina rispetto a teofillina (nonostante il costo più elevato, il trattamento con la nuova metilxantina è risultato associato ad una riduzione del costo complessivo di gestione della patologia curata (Bpco e/o asma) per paziente.

Per quanto il profilo favorevole di efficacia e sicurezza di doxofillina nell’asma sia stato già documentato in numerosi trial clinici e studi retrospettivi, fino ad oggi non esisteva ancora una sintesi quantitativa dei dati disponibili, su larga scala, che avesse messo a confronto l’efficacia e la sicurezza di doxofillina vs. teofillina nel trattamento di questa condizione.

Di qui il nuovo studio, costituito da una serie di metanalisi classiche (confronto tra i 2 principi attivi o tra un principio attivo e il placebo) e di metanalisi a rete (in grado, rispetto alla metodologia delle metanalisi tradizionali, di valutare l’efficacia relativa di 2 trattamenti anche quando questi non sono direttamente messi a confronto nei trial clinici randomizzati).

Risultati principali

I ricercatori hanno estratto i dati relativi a 696 pazienti asmatici inclusi in 4 trial clinici controllati e randomizzati, pubblicati tra il 2015 e il 2018.

Dalla conduzione delle metanalisi standard e di quelle a rete è emerso che la doxofillina era significativamente più efficace della teofillina (p<0,05) nel ridurre gli episodi asmatici giornalieri (differenza media= − 0,14, IC95%:-0,27 – 0,00) come pure il rischio di eventi avversi (RR= 0,76; IC95%=0,59–0,99).

Non solo: doxofillina è risultata efficace quanto teofillina nel migliorare la funzione polmonare (FEV1), mentre è emerso un vantaggio del primo farmaco sul secondo in termini di riduzione del ricorso a salbutamolo come farmaco di emergenza.

Nel complesso, doxofillina è risultata più efficace di teofillina e di placebo, quanto alla safety, doxofillina ha avuto un profilo di safety favorevole dopo placebo e, invece, più elevato rispetto a teofillina.

In sintesi

Presi nel complesso, i risultati dello studio suffragano il razionale d’impiego di doxofillina e la sua superiorità rispetto a teofillina nel trattamento dell’asma. Considerando anche il profilo costo-efficacia favorevole del trattamento con doxofillina, insieme al vantaggio di non aver bisogno del monitoraggio della teofillinemia (necessario per la teofillina in ragione dello stretto margine terapeutico esistente da dose ottimale e dose tossica), non vi sono, pertanto, ragioni ostative al suo impiego come metilxantina di prima linea nel trattamento dei pazienti asmatici.

“L’impiego di doxofillina in luogo di teofillina – sostengono gli autori dello studio – potrebbe avere un forte razionale in quei pazienti che non raggiungono un controllo adeguato della condizione asmatica con le altre classi farmacologiche a disposizione, come gli steroidi inalatori nei fumatori asmatici, oppure gli agonisti beta2-adrenergici negli individui con polimorfismo genetico responsabile dell’omozigosità per l’arginina in corrispondenza del residui 16 del recettore beta2-adrenergico”.

“Sarebbe opportuno, a questo punto – concludono – aggiornare in tal senso le raccomandazioni GINA sul trattamento dell’asma, considereando doxofillina come un’alternativa più efficace e sicura alla teofillina nel trattamento degli step 1-4, e come trattamento opzionale nei setting di cura in acuto”.