Alan Kurdi verso Lampedusa: sfida a Salvini


La Alan Kurdi della Ong tedesca Sea Eye naviga in direzione Lampedusa con 40 migranti a bordo salvati al largo delle coste libiche. Salvini: “Divieto di ingresso in acque italiane”

La Alan Kurdi della Ong tedesca Sea Eye naviga in direzione Lampedusa con 40 migranti a bordo salvati al largo delle coste libiche

Nuovo caso Sea Watch in vista. “Piuttosto che tornare in Libia preferirebbero annegare”: così Barbara Held, attivista dell’ong Sea Eye, sui 40 migranti soccorsi ieri nel Mediterraneo, ora a bordo della Alan Kurdi, la nave dell’ong tedesca. Secondo le informazioni disponibili, diffuse dall’organizzazione attraverso i propri canali social, l’operazione di salvataggio è stata condotta nell’area Search & Rescue (Sar) libica. La Guardia costiera di Tripoli ha indicato come porto di sbarco quello della capitale ma Sea Eye ha respinto l’offerta.

“Obbediremo al diritto internazionale e non riporteremo nessuno in un Paese in guerra” la posizione della Ong, riferisce l’Agenzia Dire (www.dire.it). “La Libia non e’ un porto sicuro”. Via e-mail Sea Eye avrebbe anche ricevuto notifica del divieto di ingresso della Alan Kurdi in acque italiane, sulla base delle norme del Decreto sicurezza bis.

“La nave Alan Kurdi, attualmente a 30 miglia dalle coste della Libia, ha RIFIUTATO il porto di Tripoli assegnatole dalla Guardia costiera libica… Ci risiamo, ONG tedesca se ne frega delle autorità internazionali. Io non mollo!” è stata la risposta di Salvini sui social.