Il Castagneto prenestino sarà Monumento naturale


Il Castagneto prenestino, un’area di 166 ettari con alberi monumentali plurisecolari, diventerà Monumento Naturale del Lazio: avviato l’iter per il riconoscimento

Il Castagneto prenestino, un'area di 166 ettari con alberi monumentali plurisecolari, diventerà Monumento Naturale del Lazio: avviato l'iter per il riconoscimento
Un’altro patrimonio verde del Lazio verrà tutelato: si tratta del Castagneto prenestino, la cui protezione è stata fortemente voluta dai Comuni di Capranica Prenestina e San Vito Romano, e adesso la Regione Lazio ha avviato l’iter amministrativo.
Si tratta di un’area di 166 ettari costituita da una selva castanicola (Castanea sativa Miller) popolata da alberi monumentali plurisecolari la cui valenza naturalistica e paesaggistica è frutto dell’equilibrio tra dinamiche naturali e gestione antropica.
L’area presenta caratteristiche naturalistiche che la associano all’Habitat di Direttiva 4280 e che la stessa configurazione monumentale l’avvicina ad un bosco vetusto con funzioni vicarianti proprie della faggeta con tutto quello che ne consegue, habitat rifugio, alberi habitat, materiale ligneo marcescente importante per una nutrita comunità entomologica, evidenze tutte che ne esaltano la valenza. L’impianto di antica formazione è interessato da limitati e localizzati trattamenti colturali che comunque non prevedono in nessun modo l’uso di sostanze chimiche, fattore che ne determina una notevole ricchezza in termini di biodiversità floristica e faunistica.
La notevole importanza storica e culturale rivestita dal Castagneto Prenestino quale area di produzione della “mosciarella” (una rara e gustosissima varietà di castagna, sottoposta ad un lungo processo di lavorazione), compresi i manufatti tradizionali impiegati nel processo produttivo e le relative implicazioni e potenzialità in chiave sia turistico-ricreativa sia didattica.
Accertata la presenza, nell’area, di valori naturali compatibili con l’istituzione di un Monumento Naturale, come constatato dal personale tecnico della Direzione Regionale Capitale Naturale, Parchi e Aree Protette a seguito di appositi sopralluoghi, al fine di garantire la conservazione e la valorizzazione del patrimonio naturale presente nell’area, il Presdiente della Regione Lazio ha istituito un Monumento Naturale, ai sensi dell’articolo 6 della citata legge regionale 6 ottobre 1997, n. 29, affidandone congiuntamente la gestione ai Comuni di Capranica Prenestina (RM) e San Vito Romano (RM), ciascuno per la parte di propria competenza e d’intesa tra loro, che vi provvederanno con le proprie strutture tecnico-amministrative avvalendosi eventualmente, in mancanza delle appropriate figure professionali per gli aspetti tecnico-naturalistici, del supporto delle strutture regionali competenti in materia di aree protette.
In base al provvedimento regionale, all’interno del Monumento Naturale Castagneto Prenestino vigerano i seguenti divieti:
  • la raccolta ed il danneggiamento della flora spontanea;
  • l’esercizio dell’attività venatoria in tutte le sue forme, nonché la cattura, il danneggiamento e il disturbo delle specie animali;
  • l’introduzione, da parte di privati, di armi, esplosivi e qualsiasi mezzo distruttivo o di cattura, se non autorizzati dall’Ente di Gestione;
  • la cattura e il disturbo della fauna minore ai sensi della L.R 18/1988;
  • l’introduzione in ambiente naturale di specie, razze e popolazioni estranee alla flora spontanea ed alla fauna autoctona;
  • il prelievo di materiali di interesse geologico e paleontologico, ad eccezione di quello eseguito, per fini di ricerca e studio, da istituti pubblici;
  • l’apertura di nuove strade o piste carrabili e il transito e la sosta di mezzi motorizzati fuori dalle strade, fatta eccezione per i mezzi di servizio e di soccorso e per quelli adibiti alle attività autorizzate dall’Ente di Gestione;
  • le attività e le opere che possano compromettere la salvaguardia del paesaggio e degli ambienti naturali tutelati e in particolare la flora e la fauna protette e i rispettivi habitat;
  • l’apertura di nuove cave e torbiere e la riattivazione di quelle dismesse;
  • lo svolgimento di attività sportive a motore;
  • la realizzazione di opere che comportino modificazione permanente del regime delle acque;
  • l’apertura di nuove discariche per rifiuti solidi urbani;
  • l’apposizione di cartelli e manufatti pubblicitari di qualunque natura e per qualsiasi scopo, fatta eccezione per la segnaletica stradale di cui alla normativa vigente e per la segnaletica informativa del Monumento Naturale.
Inoltre, nella gestione delle superfici forestali, ai fini della loro conservazione, sviluppo e stabilità ecologica, dovrà essere garantito il rispetto di criteri di eco-sostenibilità e di selvicoltura naturalistica.