La Polizia arresta il “re” delle truffe online


Operazione “Prova a prendermi”: la Polizia di Stato ha arrestato a Roma un calabrese ritenuto il “re” delle truffe online

Operazione "Prova a prendermi": la Polizia di Stato ha arrestato a Roma un calabrese ritenuto il "re" delle truffe online

Individuato e arrestato all’interno di un centro commerciale di Roma un latitante ricercato per diverse truffe informatiche. L’uomo, originario della provincia di Cosenza, era considerato un vero e proprio “re delle truffe online”, tanto da aver collezionato negli anni numerose condanne definitive per contraffazione di carte di credito, associazione per delinquere e altri 40 reati. Le indagini sono state condotte dalla Polizia Postale e i carabinieri di Cosenza

Agiva da anni attraverso siti dedicati all’e-commerce: in una prima fase, secondo la ricostruzione degli inquirenti, ingaggiava i compratori tramite noti portali  di vendite online.

È inoltre, accertato il suo coinvolgimento anche in un’importante operazione, chiamata “Mach Point”, che ha smantellato un’organizzazione criminale attiva nel settore dell’hacking, della contraffazione di carte di credito e delle truffe sul web.

Come riferisce il sito ufficiale della Polizia di Stato, dalle indagini della procura della Repubblica di Cosenza è emerso peraltro che l’uomo, anche durante la latitanza, continuava a truffare le persone attraverso il web, utilizzando schede telefoniche e carte di credito intestate a terze persone per vendere pezzi di ricambi per auto, elettrodomestici di ogni genere, cani e gatti di ogni razza e tanti altri beni, riscuotendo il prezzo pattuito tramite le ricariche effettuate dalle vittime che, ovviamente, non ricevevano in cambio il bene acquistato.

Le indagini degli specialisti della Polizia postale si sono concentrate sulle tracce informatiche generate da Sim utilizzate per le compravendite e sui sistemi di pagamento per la riscossione del denaro.

Con l’elaborazione delle informazioni dei carabinieri di Cosenza sui dati relativi alla geolocalizzazione delle utenze telefoniche, delle carte e degli Atm utilizzati dal truffatore e il contributo tecnico della Polizia scientifica, sono state ricostruite le dinamiche criminali che hanno permesso di concentrare le ricerche del re delle truffe online in una zona ben precisa del litorale laziale, riuscendo infine a rintracciarlo.