Mercatone Uno: Inps paga il Tfr, ritardi a Bologna e Imola


Mercatone Uno: i sindacati denunciano disparità di trattamento dell’Inps per l’erogazione del Tfr ai lavoratori delle sedi di Bologna e Imola

Mercatone Uno: i sindacati denunciano disparità di trattamento dell'Inps per l'erogazione del Tfr ai lavoratori delle sedi di Bologna e Imola

L’Inps ha sbloccato il pagamento del Tfr per i dipendenti di Mercatone Uno dopo il fallimento bis: una boccata d’ossigeno per le finanze del personale dato anche il fatto che la cassa integrazione straordinaria, approvata dal Ministero, viene erogata con tempi non brevi. Ma non dappertutto. Da questo ‘aiuto’ restano per ora tagliati fuori i dipendenti Mercatone di Imola (dove c’è la sede storica dell’azienda) e di Bologna, in tutto poco meno di 200 lavoratori. Si sono infatti sentiti rispondere dalle sedi locali dell’Istituto di previdenza che, per ragioni tecniche, il Tfr verrà loro liquidato tra settembre e ottobre.

E, ovviamente, non l’hanno presa bene. Come pure i sindacati che stanno alzando la pressione per capire come mai solo Bologna e Imola restino “un’isola infelice da questo punto di vista. Altrove l’Inps sta pagando il Tfr, qui invece è tutto fermo e i lavoratori sono parecchio preoccupati perché quella somma li avrebbe aiutati non poco”, racconta Silvia Balestri della Fisascat-Cisl metropolitana.

Più di un dipendente di Mercatone ha bussato agli uffici dell’Inps e chiesto informazioni “a Bologna e a Imola. A Imola li hanno dirottati su Bologna e qui tutti si sentono rispondere che che per tempi tecnici dovuti alla lavorazione delle pratiche e per ragioni organizzative interne il pagamento avverrebbe o sarà effettivo tra settembre e ottobre. Questo li ha gettati nel panico. Ricordo – dice Balestri all’Agenzia Dire (www.dire.it) – che la cigs è pagata a 60 giorni, quindi li Tfr è un aiuto fondamentale per dare ossigeno a questi lavoratori” .

Insomma, in altre regioni i dipendenti di Mercatone hanno già ricevuto il Tfr anticipato dall’Inps a Bologna e Imola no, “per questo stiamo predisponendo una lettera al direttore dell’Inps locale e una richiesta di incontro per capire perché questo territorio debba rimanere come un Panda, un caso isolato ma in negativo”, spiega Balestri. La sollecitazione partirà anche all’indirizzo della politica e delle istituzioni.

“Ricordo che tra i dipendenti di Mercatone ci sono lavoratori monoreddito o casi di nuclei familiari in cui entrambi gli adulti lavorano a Mercatone Uno: restare senza Tfr, mentre altrove viene sbloccato, rischia davvero di complicare loro le cose e non poco”, sottolinea la sindacalista della Fisascat-Cisl.