Palermo: disabile bloccato 15 ore in aeroporto


L’Unione Nazionale Consumatori denuncia il caso di un disabile bloccato in aeroporto a Palermo per 15 ore e punta il dito contro Volotea

L'Unione Nazionale Consumatori denuncia il caso di un disabile bloccato in aeroporto a Palermo per 15 ore e punta il dito contro Volotea

Disabile bloccato all’aeroporto di Palermo per 15 ore, 14 ore e 45 minuti per l’esattezza. La compagnia Volotea, infatti, gli nega l’imbarco per presunte ragioni di sicurezza.

La vittima è il sig. Michael Baioni Bechtol, disabile paraplegico di Ancona, costretto a muoversi su una sedia a rotelle, che prenota un volo con la compagnia aerea Volotea, per la tratta Ancona – Palermo e ritorno. Ad Ancona non emergono problemi. Dato che la sedia a rotelle dispone di un kit di motorizzazione, che funziona con una batteria al litio, chiede se può imbarcarla.

Per l’assistente addetta all’imbarco non ci sono problemi di sicurezza e autorizza Michael ad imbarcare non solo la carrozzina ma anche la batteria al litio. Ma al ritorno, la stessa compagnia aerea, la pensa diversamente e comincia l’odissea del Sig. Baioni e della sua famiglia.

Presentatosi in aeroporto alle 18, 2 ore prima della partenza del volo, prevista per le 20, chiede di imbarcare la carrozzina. Ma l’addetta al check-in decide di contattare “il Responsabile”, il Responsabile a sua volta si rivolge a misteriosi “Uffici competenti”.

Dopo 1 ora di inutile attesa Baioni propone di lasciare a terra la batteria, in custodia al servizio deposito aeroportuale o alle forze dell’ordine, dove sarebbe stata poi prelevata da persona di sua fiducia, ma riceve risposta negativa dal famoso Responsabile del check-in. Dopo altri 30 minuti di attesa Baioni ripropone il deposito presso la stazione dei Carabinieri dell’aeroporto e, finalmente, la soluzione viene accettata.

Essendo la stazione a 20/30 metri dal banco del check-in, impiega 5 minuti per depositarla e tornare al banco del check-in, alle ore 19 e 38, 22 minuti prima dell’orario di partenza previsto, ma l’arcinoto Responsabile gli comunica la chiusura dell’imbarco. Inutile far notare che i suoi amici di viaggio, subito contattati, erano ancora in attesa al gate di imbarco, rimasto aperto, essendo il volo in ritardo, fino alle 20 e 10, ossia 32 minuti dopo il negato imbarco. Niente da fare: il Responsabile è irremovibile! Alla fine l’aereo partirà, senza il sig Baioni, solo alle 20 e 20.

Essendo il primo volo disponibile solo la mattina seguente, alle 8 e 45, destinazione Roma, con un’altra compagnia aerea, non ricevendo alcun tipo di assistenza, è costretto a dormire in aeroporto, insieme alla sua famiglia (con un bambino al seguito). Alla fine tornerà ad Ancona il 9.6.2019 alle ore 15.30 invece che l’8.6.2019 alle ore 21.30, dopo 18 ore di traversie e disagi.

“Una vicenda che ha dell’incredibile. Per questo non solo abbiamo inviato reclamo alla compagnia aerea, chiedendo il legittimo risarcimento del danno, ma abbiamo altresì chiesto l’intervento dell’Enac, affinché effettui tutti gli accertamenti necessari ed adotti i provvedimenti opportuni. Sono stati interessati del caso anche il Sindaco di Palermo ed il Presidente della Regione Sicilia, per fare luce sulla vicenda per evitare il ripetersi di simili gravi eventi” afferma l’avv. Corrado Canafoglia, dell’Unione Nazionale Consumatori, che assiste il sig. Baioni.

La replica di Volotea

Lo scorso 8 giugno a un passeggero in partenza con Volotea da Palermo per Ancona è stato comunicato che, per ragioni di sicurezza, le batterie al litio non sono ammesse a bordo. Il passeggero, infatti, trasportava una batteria da 500 volt in quanto parte integrante della sua sedia a rotelle. Le batterie al litio sono classificate a seconda del loro voltaggio e non devono superare i 300wh; quelle che eccedono questa soglia sono incluse nella lista degli oggetti pericolosi da Volotea e da altre compagnie aeree, così come da regolamento IATA e dell’Autorità dell’Avazione Civile.

La sicurezza è la priorità principale di Volotea. Speciali precauzioni vengono richieste in merito al trasporto di batterie e di batterie al litio. Il maggior rischio è che possano prendere fuoco, in seguito a impatti, difetti di fabbricazione o a un forte aumento della temperatura. Per questo motivo, le batterie al litio ad alto voltaggio non possono essere trasportate né nella cabina né nella stiva degli aeromobili.

In quanto non chiaramente indicato sul dispositivo, il voltaggio delle batterie al litio trasportati dal passeggero non è stato immediatamente riconosciuto in uno dei due voli da lui prenotati. Volotea sta investigando sull’accaduto al fine di migliorare questo tipo di procedura. Verranno, inoltre, riesaminate le informazioni sulle condizioni di trasporto di questo tipo di oggetti, così da raccogliere tutte le informazioni necessarie.

Lo staff dell’aeroporto di Palermo ha spiegato al passeggero che le batterie al litio sono considerate merci pericolose, incluse nella lista di oggetti che appaiono innocui nell’utilizzo quotidiano, ma possono rappresentare un pericolo se trasportati a bordo di un aereo.

Il passeggero è stato aiutato a trovare un luogo dove poter depositare le batterie presso l’aeroporto ma, una volta tornato al check-in, l’imbarco era chiuso.

Volotea si scusa per i disagi causati al passeggero lo contatterà personalmente per offrirgli il rimborso del biglietto aereo e una precisa spiegazione di quanto accaduto, poiché la soddisfazione dei passeggeri resta uno degli obiettivi principali della compagnia, insieme a un esperienza a bordo confortevola e sicura.

I legali di Baioni non ci stanno

Volotea si scusa con Michael Baioni Bechtol, ragazzo disabile paraplegico, cui è stato negato l’imbarco dalla compagnia aerea Volotea sul volo Palermo-Ancona all’Aeroporto di Palermo, offre di rimborsargli un biglietto , ma poi sostiene di aver agito correttamente, perché la batteria al litio che muove la carrozzina è pericolosa in volo per la sicurezza degli altri passeggeri.

Così Volotea aggiunge al danno la beffa! Se l’operato di Volotea è stato corretto perché si scusa e perché vuole rimborsargli il biglietto? Non vogliamo l’elemosina, ma che sia fatta chiarezza su un comportamento assurdo, che non deve ricapitare più a nessun altro disabile!

Innanzi tutto come può affermare Volotea che la batteria al litio avesse potenza di 500 volt, considerato che la ditta produttrice della stessa in uso a Baioni non ne produce di tal voltaggio? Esibisca Volotea l’evidenza di ciò che afferma!

Inoltre Baioni si è reso da subito disponibile a rimuovere la batteria, trasformando la carrozzina in un veicolo meccanico senza rischi di cortocircuiti o riscaldamenti pericolosi per la sicurezza degli altri passeggeri: rimuovendola la batteria è spenta ed inerte e non dà luogo ad alcun problema paventato da Volotea!

Non c’erano motivi di sicurezza per negare l’imbarco, tanto che all’aeroporto di Ancona il personale della stessa Compagnia, dopo le verifiche del caso, imbarcava senza problemi Baioni e la sua carrozzina con quella batteria al litio.

All’aeroporto di Palermo di fronte alle resistenze del responsabile check in, subito Baioni – e non il personale Volotea – proponeva di essere imbarcato senza la batteria al litio (ben 2 ore prima la partenza del volo!) la lasciandola in custodia presso i Carabinieri, ove sarebbe poi stata ritirata da una persona di sua fiducia.

Solo dopo 2 ore di inutile attesa il responsabile check in acconsentiva di imbarcare Baioni, che avrebbe depositato presso la stazione dei Carabinieri dell’aeroporto, ma quando questi tornava dopo 5 minuti accompagnato da un Carabiniere al banco check in, senza la batteria, il responsabile gli comunicava la chiusura dell’imbarco del volo, nonostante la compagna ed il minore avessero atteso il suo ritorno e fossero presenti gli addetti dell’assistenza disabili pronti ad accompagnarlo a bordo dell’aereo Baioni.

E ciò nonostante il gate di imbarco non fosse stato ancora aperto e l’aereo fosse in ritardo di oltre 30 minuti!

Baioni aveva tutto il tempo per essere imbarcato, tanto che il personale dell’assistenza disabili si era già avvicinato al banco per accompagnarlo a bordo dell’aereo.

Pur concedendo a Volotea la possibilità di rifiutare l’imbarco del dispositivo per ragioni di sicurezza (incomprensibili per quanto sopra esposto, tanto che all’andata lo avevano imbarcato), nessun motivo ostativo c’era per imbarcare Baioni privo della batteria al litio, ma soprattutto di abbandonarlo a sè stesso!

Dopo il negato imbarco il responsabile check in non forniva alcuna assistenza ai tre passeggeri, non curandosi di prenotare loro un nuovo volo, di procurargli un pasto o un posto ove dormire, come previsto dalla normativa.

Unico plauso va all’assistenza disabili che ha atteso – purtroppo inutilmente – fino alla chiusura dell’imbarco Baioni per accompagnarlo a bordo dell’aereo, nonché ad un Carabiniere che visto l’abbandono dei passeggeri da parte della compagnia aerea chiedeva alla società di gestione dell’aeroporto, che acconsentiva, di far accomodare i 3 passeggeri in una sala dell’aeroporto sino al mattino seguente, peraltro in condizioni precarie e non certo comode per un disabile, come da foto che si produce.

La condotta di Volotea non solo mette in cattiva luce la notoria ospitalità siciliana, ma supera ogni limite nel rispetto di un disabile e di un minore!

Un disabile è abituato a superare le difficoltà e le barriere dell’indifferenza e della burocrazia quotidiana

Le scuse non bastano occorrono i fatti!

Arriveranno , anche se in ritardo, o Baioni dovrà rivolgersi ad un Giudice?

Avv. Corrado Canafoglia e Avv. Elisa Pellegrini – Unione Nazionale Consumatori