Premio Radici Ioniche: vincono i legami sul territorio


VI Edizione del Premio Radici Ioniche: vincono i legami sul territorio. Marina del Marchese diventa scenario di riconoscimenti culturali e sportivi

VI Edizione del Premio Radici Ioniche: vincono i legami sul territorio. Marina del Marchese diventa scenario di riconoscimenti culturali e sportivi

Il prestigioso Premio Radici Ioniche alla sua VI edizione, esordisce anche quest’anno con un parterre d’eccezione. Da qui la grande forza che possa diventare non solo un appuntamento d’elite ma, che possa fare da ponte alle figure che rappresentano un territorio ricco di genesi intellettuale. Soprattutto: storia e cultura di un passato che ha reso la Calabria famosa e protagonista nel mondo per i suoi geni che narrano ancora ai giorni nostri, cultura e conoscenze indigene. Come la focalizzazione dei premiati che per un motivo indotto al territorio hanno avuto il riconoscimento nel Premio Radici Ioniche. Ma, non solo per il legame “incontestabile” . Sul podio, l’ouverture della giornalista della Rai Maria Barresi e un meritato premio alla professione, un Principe Ruffo di Calabria che riesce a puntare i riflettori sull’arte allestendo mostre d’arte e garantendo lo sviluppo culturale nella città. Riconoscimenti per il velista-sportivo scomparso Sergio Poggi Madarena, ritirato dalla moglie Michela. E, ancora, Antonio Criniti calciatore famosissimo. Tuttavia, quest’anno si è voluto andare anche oltre. Una dolce menzione che riconosce una giovane donna calciatrice per le sue grandi doti: Michela Romeo, classe 2000, bomber per passione.

Il resort nella Marina del Marchese alle porte di Botricello, è’ stato lo scenario dal clima prezioso, in cui è avvenuto il riconoscimento di alcune personalità famose nell’ambito culturale, sportivo, e, soprattutto forieri di un forte legame nel territorio. Bravissimo il presentatore della serata il famoso Massimo Brescia che ha saputo anche improvvisare fuori onda durante la premiazione.

Persone autorevoli premiate dunque, come il Principe Fulco Ruffo di Calabria,congiunto da un vincolo non solo sentimentale alla Calabria; il quale tutt’oggi è a capo di una delle più antiche e nobile famiglie aristocratiche d’Europa.Ma non si può sconfessare l’attività del Principe con le collettive e mostre di rilievo che in Calabria hanno avuto uno sviluppo,soprattutto a Catanzaro, con un grande successo internazionale.

Il premio della giornalista e scrittrice Maria Barresi non è solo dovuto alla sua carriera professionale. La sua appartenenza diventa volano mediatico nei suoi racconti, dove parla sempre della sua Calabria e “ dell’olio essenziale” con cui è cresciuta nella provincia di Reggio Calabria. Precisamente “l’essenza della felicità” l’ultimo suo libro. E’ un inno alla cultura, favorito da due generazioni a confronto, nonna e nipote. Una eredità che la giornalista ha saputo cogliere per poterla tramandare ai posteri con tutto il suo fascino. Con profumi di un bergamotto unico al mondo proprio per l’ubicazione delle piantagioni reggine.

Ma premi di riconoscimento a margine della serata anche ad Antonio Criniti ex calciatore in squadre di serie A e B. Campione nello sport e nella vita. Uomo virtuoso ma che negli ultimi tempi si è lasciato andare a conclusioni che vedono la realtà di un mondo, quello calcistico, che andrebbe ripreso con voglia di recuperare lo sport, inteso come disciplina. Ed in esclusiva qualche tempo fa a Stadio sport dichiarò appunto che “ nel calcio vanno avanti gli amici degli amici a discapito di noi professionisti sempre meno tutelati”.

Una menzione, ritirata dalla moglie, anche a Sergio Poggi Madarena, apprezzato dirigente sportivo impegnato nelle vesti di responsabile dell’area Accoglienza dell’US Catanzaro 1929, dal 2003 al 2006, morto prematuramente.

Il riconoscimento al personaggio della serata ad una semplice ragazza di “periferia”, vissuta a pane e pallone. Michela Romeo di Botricello è la Bomber della squadra del Catanzaro calcio femminile, un gruppo di ragazze che vivono per il calcio ma che hanno la sfortuna di abitare in un sud dove questo sport femminile è messo al bando. I suoi 37 goal hanno segnato un primato calcistico. Mentre il calcio in rosa in Europa ha raggiunto vette altissime, in Calabria si lesina alcuni diritti sospirati da tempo, in barba alle quote rosa. Hanno anche scritto una pagina di storia che le vede prime in esclusiva: vincere un campionato e andare in serie C con 12 vittorie su 12 e continuare a combattere per realizzare un sogno.