Foggia: 8 arresti per estorsioni ai commercianti


La Polizia di Stato ha arrestato esponenti delle famiglie dei Sinesi-Francavilla di Foggia: sono accusati di estorsione ai danni di commercianti e detenzione di materiale esplodente aggravati dal metodo mafioso

La Polizia di Stato ha arrestato esponenti delle famiglie dei Sinesi-Francavilla di Foggia: sono accusati di estorsione ai danni di commercianti e detenzione di materiale esplodente aggravati dal metodo mafioso

Reati di estorsione e detenzione di materiale esplodente aggravati dal metodo mafioso sono le accuse rivolte alle 8 persone arrestate questa mattina dalla Squadra mobile di Foggia nell’ambito di un’attività di indagine coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Bari.

Gli agenti hanno eseguito l’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di diversi appartenenti alle famiglie dei Sinesi-Francavilla di Foggia.

L’indagine ha messo in evidenza una vera e propria attività predatoria che consisteva in estorsioni nei confronti di commercianti della città, costretti a versare mensilmente somme di denaro, ovvero a cedere gratuitamente, senza nessun corrispettivo, prodotti vari.

Gli arrestati reperivano il denaro necessario per il sostentamento dell’organizzazione e degli associati detenuti attraverso la riscossione di somme di denaro estorte ad alcuni imprenditori locali impegnati, per lo più, nel campo dell’autodemolizione e della ristorazione.

Per fiaccare la resistenza delle vittime, come si legge sul sito ufficiale della Polizia di Stato, il gruppo non si faceva scrupolo di utilizzare ordigni esplosivi per danneggiare le attività imprenditoriali avvalendosi, per intimorire gli imprenditori, anche del vincolo con l’associazione mafiosa chiamata “Società Foggiana”.

Molti i casi svelati dall’attività di osservazione e pedinamento degli investigatori del “Gruppo Foggia” della Squadra mobile; i poliziotti hanno accertato che gli indagati, estorcevano denaro anche al titolare di due bar della città. All’uomo avevano intimato di pagare indebitamente 50mila euro attraverso minacce e pesanti ripercussioni per lui e le sue attività commerciali.