Elezioni europee: Lega al 34%, risale il Pd e crolla il M5S


Exploit della Lega di Salvini alle elezioni europee: il Carroccio supera il 34%. Sorpasso del Partito democratico al Movimento 5 Stelle che sprofonda sotto il 20%

Exploit della Lega di Salvini alle elezioni europee: il Carroccio supera il 34%. Sorpasso del Partito democratico al Movimento 5 Stelle che sprofonda sotto il 20%

Boom della Lega alle elezioni europee: il partito del vicepremier e Ministro dell’Interno Matteo Salvini con la quasi totalità delle sezioni scrutinate supera il 34%. Tutto ciò mentre gli alleati di governo del Movimento 5 Stelle crollano al 17%, superati dal Partito Democratico (23%).

Stabile Forza Italia (8,7%) che però ora sente il fiato sul collo di Fratelli d’Italia (6,4%). Gli altri: Piu’ Europa 3,4%, Europa Verde 2,7, la Sinistra 1,7%, altri 3,6%.

Salvini: non cambia nulla

“Per quel che mi riguarda a livello nazionale non cambia nulla. La mia parola vale più dei voti e dei sondaggi. Il mio obiettivo e’ continuare a dare un buon governo agli italiani perché penso e spero che la somma dei due partiti a un anno di distanza valga ancora più del 50 per cento. Questo da’ la spinta ad andare avanti”. Lo dice Matteo Salvini, in una dichiarazione alla stampa, riferisce l’Agenzia Dire (www.dire.it) dopo il voto delle europee.

“Nessun voto – aggiunge il leader della Lega – verrà usato per chiedere mezza poltrona in più, ma per provare a salvare e cambiare l’Europa”. “Io scommetto che tra una settimana arriva la lettera da Bruxelles e allora si può reagire in due modi: disperarsi o invertire l’ordine dei fattori e chiedere all’Europa che l’unico modo è usare i soldi degli italiani per tagliare le tasse”. Infine, a proposito di Di Maio e dei M5s, Salvini spiega: “Io chiederò di avere coraggio e fare una flat tax”.

Silenzio in casa Cinque Stelle

Il fuggi fuggi scatta alle 2 di notte in punto. A quell’ora Matteo Salvini ha già pubblicato un video sui social; ha fatto una conferenza stampa; si è collegato in diretta con La7 e Rai1. Dei Cinque stelle, invece, neanche l’ombra.

Nessuna dichiarazione ufficiale. Nessuna intervista, nessun incontro con la stampa per commentare la discesa sotto il 20% e il boom della Lega. I grillini presenti alla Camera, dove il Movimento aveva scelto (e comunicato) che avrebbe seguito lo spoglio delle europee, abbandonano Montecitorio. Il capo politico Luigi Di Maio, la ministra Trenta, il Guardasigilli Bonafede, il capo della comunicazione Rocco Casalino, uno sparuto gruppo di parlamentari: tutti si precipitano fuori dal palazzo nottetempo, lasciando telecamere e taccuini a bocca asciutta.

Nella bella e grande sala della Lupa, quella dove il 2 giugno 1946 fu proclamata la Repubblica e dove 22 anni prima si erano riuniti i deputati aventiniani, c’erano decine e decine di televisioni. Tutte in attesa di una posizione ufficiale del partito.

“Commenteremo solo i dati reali”, aveva promesso Casalino poco prima della chiusura dei seggi. Promessa non mantenuta. Verso l’una e mezza, mentre Salvini impazza in tv, si diffonde la voce che a incontrare la la stampa sarà Manlio Di Stefano. Si palesa il videomaker di casa Nick il Nero: allora deve essere vero, mormorano i presenti, i Cinque stelle parleranno.

Dura poco. Arriva il contrordine: tocca a Bonafede. Neanche lui però verrà mai nella sala della Lupa. Di Maio non si vede, la sua comunicazione si limita a diffondere veline. Il corridoio che porta agli uffici dei partiti, solitamente aperto, è vietato ai giornalisti. Laggiù, oltre i cordoni rossi che segnano un confine tra giornalisti e parlamentari, porte che si aprono e chiudono. “Per agevolare la fuga”, sibila qualcuno.

Zingaretti sfida Salvini

“Il voto ci consegna una sfida: quella di costruire un’alternativa alla Lega di Matteo Salvini che esce da queste elezioni come il vero leader di un governo immobile e pericoloso e noi vogliamo aprire una stagione di alternativa molto chiara”. Lo dice Nicola Zingaretti commentando il voto delle europee.

“Il bipolarismo- aggiunge Zingaretti- e’ tornato ad essere centrato sulla forza elettorale e sulla presenza del Pd in Italia. Il governo italiano, già paralizzato prima del voto, esce da questa consultazione alle europee ancora più fragile per divisioni interne e in evidenti, grandi, palesi difficoltà. Noi useremo la forza che ci viene da questo risultato per andare avanti sui contenuti e costruire un piano per l’Italia”.