Infermieri: controlli di Opi su esercizio abusivo


Esercizio abusivo della professione infermieristica: in Toscana i controlli di Opi Firenze-Pistoia hanno portato alla scoperta di due casi

Esercizio abusivo della professione infermieristica: in Toscana i controlli di Opi Firenze-Pistoia hanno portato alla scoperta di due casi

Due casi di esercizio abusivo della professione, in assenza di laurea infermieristica, su cui l’Ordine delle professioni infermieristiche interprovinciale Firenze-Pistoia è intervenuto in questi anni segnalando la situazione alle autorità. I fatti risalgono al 2017 e, in parte, al 2016, quando erano ancora in vigore i due collegi Ipasvi di Firenze e Pistoia.

Per il primo, denunciato nel 2017, è già arrivata la condanna con sentenza emessa dal Tribunale di Pistoia il 22 maggio del 2018 (sentenza irrevocabile datata 12 giugno 2018). Si tratta della giovane che nel 2017, era stata assunta in un centro per disabili falsificando il diploma di laurea e il certificato d’iscrizione al Collegio Ipasvi di Pistoia.

Tutto era nato perché il collegio Ipasvi di Pistoia, scorrendo i nominativi del personale in servizio in una struttura locale, aveva notato il nome della ragazza che però non risultava iscritta a nessun albo. Questo aveva fatto scattare i controlli dai quali erano emerse la falsificazione del diploma di laurea all’Università degli studi di Firenze e del certificato di iscrizione all’albo degli infermieri con firma (anche questa falsificata), di David Nucci, allora presidente del collegio Ipasvi di Pistoia e oggi vicepresidente dell’Ordine delle professioni infermieristiche interprovinciale Firenze-Pistoia. La scoperta aveva fatto scattare la denuncia ai Carabinieri di Montecatini.

La ragazza, residente a Pistoia, è stata ritenuta colpevole di falso materiale (aggravato e in concorso di reati), truffa aggravata ed esercizio abusivo della professione. La pena è stata di un anno di reclusione e 400 euro di multa, con sospensione condizionale, istituto previsto per una condanna che non superi i due anni di reclusione.

Il secondo caso, più recente, riguarda Firenze. A seguito di una segnalazione ricevuta da Modena, dove una sedicente infermiera di Firenze lavorava dal dicembre 2018, Opi Firenze Pistoia ha verificato con l’Università di Firenze la posizione della donna che è risultata effettivamente sprovvista del titolo di laurea. Opi ha ricostruito che nel febbraio 2016 la donna si era cancellata dal corso di studi in infermieristica, per poi richiedere l’iscrizione all’Opi (al tempo Collegio Ipasvi Firenze) certificando il falso, ovvero il possesso del titolo di laurea. Convocata dal presidente Danilo Massai la donna si è presentata accompagnata dal proprio legale di fiducia e ha risposto alle domande a lei rivolte. Massai si è accertato, oltre che del fatto che la signora fosse a conoscenza dei propri errori, anche delle possibili conseguenze. La donna ha affermato di non essere mai stata coinvolta in “incidenti” di alcun tipo e ha ammesso le proprie colpe.

A seguito dell’audizione, è stata immediatamente cancellata dall’Albo ad opera del Consiglio Direttivo dell’Opi Firenze Pistoia, riunito in seduta straordinaria (il 25 febbraio 2018) per assenza dei requisiti. Sono stati inoltre informati, come da procedura, il Ministero della Salute e la Federazione Nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche. È stato infine tempestivamente depositato un esposto alla Procura della Repubblica, mettendo in copia i Carabinieri NAS di Firenze.

«L’Ordine – spiega il presidente di Opi Firenze-Pistoia – vigila costantemente per garantire la professionalità di chi esercita la professione infermieristica. Questo a garanzia dei pazienti ma anche della credibilità di tutti i colleghi che operano avendo i titoli richiesti per legge e la necessaria preparazione».