I giovani avvocati da Firenze: “Svolta giustizialista in atto”


L’Associazione italiana dei giovani avvocati in congresso a Firenze: “Svolta giustizialista già in atto e non parte solo dalla politica, ma da un sentimento sociale troppo diffuso”

L'Associazione italiana dei giovani avvocati in congresso a Firenze: "Svolta giustizialista già in atto e non parte solo dalla politica, ma da un sentimento sociale troppo diffuso"

“La svolta giustizialista è già in atto e non parte solo dalla politica, ma da un sentimento sociale troppo diffuso perché evidentemente ai nostri studenti, ai nostri laureati non si sono spiegati bene i principi di diritto sui quali si basa il nostro ordinamento giuridico”. È quanto spiega all’Agenzia Dire (www.dire.it) Alberto Vermiglio, presidente nazionale dell’associazione italiana dei giovani avvocati. A Firenze oggi e domani si tiene la IV conferenza sul tema della “difesa dei non difesi”. Una questione che tocca essenzialmente tre ambiti: la violenza di genere, il carcere e l’accoglienza. E uno dei nodi che maggiormente preoccupano il presidente dell’Associazione dei giovani avvocati sono le pulsioni che serpeggiano nel Paese, espressione di una società spaventata che chiede pene esclusivamente afflittive e non più protese alla rieducazione del condannato. Le garanzie penali tuttavia, prosegue il ragionamento, “non rappresentano solo dei tecnicismi legali. Sono gli stessi principi che stanno alla basa della Costituzione – evidenzia -: il diritto di difesa, il garantismo, una cultura giuridica che abbia veramente le proprie fondamenta negli studi e non solo nell’esigenza temporanea della società perché questa è mutabile, mentre i principi giuridici sono immutabili, sono delle conquiste” alle quali si è giunti “anche col sangue”.

Aiga mette in rilievo gli effetti che già si intravedono a livello legislativo. Nei mesi scorsi ha messo nel mirino la stretta sulla prescrizione imposta dal governo, mentre sulla riforma del processo penale avverte: “Non tenda solo a un miglioramento della procedura – è il messaggio di Vermiglio -, ma anche a ricordare la finalità rieducativa della detenzione”.

L’attualità degli ultimi sette giorni chiama in causa oltre al carcere anche gli altri due temi oggetti dell’appuntamento dell’associazione: “Abbiamo visto l’episodio di violenza di genere su un minore di due anni, appena deceduto a Milano, la rivolta del carcere di Campobasso di neanche 24 ore fa, la questione arcinota della Sea Watch – rammenta -. Toccano in maniera oltremodo tangibile tutti e tre i capisaldi della conferenza e ci obbligano a un profondo approfondimento culturale, perché non siamo ancora in grado di comprendere il reale pericolo di una trattazione così blanda di argomenti, invece, molto importanti per la società”.

In questo contesto in realtà fra i non difesi andrebbero inseriti gli stessi legali, prova a lanciare una provocazione Vermiglio: “Probabilmente ci sono anche gli avvocati, perché proprio ieri abbiamo visto il caso del Comune di Pomezia che ha emesso un regolamento che porta per l’ennesima volta a violare la legge sull’equo compenso”.