Morto Niki Lauda: mondo della Formula 1 in lutto


Morto a 70 anni Niki Lauda: l’ex campione austriaco di Formula 1, tre volte iridato, è deceduto in una clinica svizzera

Morto a 70 anni Niki Lauda: l'ex campione austriaco di Formula 1, tre volte iridato, è deceduto nel sonno nella notte

Niki Lauda, leggendario pilota austriaco di Formula 1, è morto stanotte all’età di 70 anni.

Questa volta non c’è stato Arturo Merzario a salvargli la vita come 46 anni fa. Questa volta, Niki Lauda non è riuscito a superare quest’ultimo ‘incidente’ su quel ‘circuito’ difficile da completare che è la vita.

L’ex pilota austriaco era stato tre volte campione del mondo, due voltecon la Ferrari 1975 e 1977, una con la McLaren, 1984. A darne notizia, riferisce l’Agenzia Dire (www.dire.it) la famiglia con una nota in cui scrive che “con profonda tristezza annunciamo che il nostro amato Niki è morto pacificamente con la sua famiglia accanto lunedì”. L’ultimo anno per l’ex pilota è stato difficilissimo: nell’estate scorsa si è sottoposto ad un trapianto di polmoni, da poco era entrato in una clinica privata in Svizzera per un problema ai reni.

“Oggi è un giorno triste per la F1. La grande famiglia della Ferrari apprende con profonda tristezza la notizia della morte dell’amico Niki Lauda, tre volte campione del mondo, due con la Scuderia (1975-1977). Resterai per sempre nei cuori nostri e in quelli dei tifosi. “. ha scritto la Ferrari sul suo profilo Twitter ufficiale.

Chi era Lauda

Morto a 70 anni Niki Lauda: l'ex campione austriaco di Formula 1, tre volte iridato, è deceduto nel sonno nella notte

Nato a Vienna il 22 febbraio del 1949, in carriera Lauda ha disputato 171 Gran Premi: ne ha vinti 25 e ha messo insieme 24 pole position. La sua era una ricca famiglia di banchieri. Ma l’interesse di Lauda fu subito per l’automobilismo, già da giovane, nonostante i suoi genitori non fossero d’accordo. La passione era talmente forte che una volta abbandonati gli studi universitari, con del denaro avuto in prestito da alcune banche, comprò la sua prima vettura per prendere parte a competizioni automobilistiche. Tra queste, il campionato di Formula Vee e successivamente quello della Formula 3. Poi, grazie a un nuovo grosso prestito bancario riuscì a garantirsi un posto presso il team March in Formula 2.

E’ al volante di una March che si presenta alla partenza del GP d’Austria: ma la ‘prima’ non è di quelle da incorniciare, visto che dopo appena una ventina di giri è costretto al ritiro. La stagione successiva disputò, invece, l’intero campionato ma le vetture erano poco competitive e l’austriaco non riuscì a segnare alcun punto. Nel 1973 decise quindi di stipulare un complesso contratto per poter correre come pilota pagante con la BRM. I risultati migliorano costantemente, al punto che nel 1974 passò alla Ferrari.

Dopo un inizio difficile, ottenne cinque podi di fila, quattro vittorie e un secondo posto. Alla fine furono cinque i successi, che portano al trionfo finale. Le altre vittorie mondiali arrivarono nel 1977, sempre con la Ferrari, e nel 1984 con la McLaren.

L’incidente del 1976

Era l’1 agosto, il Gran Premio quello di Germania, sul circuito del Nuerburgring. Dopo aver perso il controllo della monoposto, prese in pieno una roccia a lato del circuito e fini’ la sua corsa in mezzo alla pista privo del casco finito lontano nell’urto. Lauda rimase intrappolato nella sua vettura in fiamme, a causa della fuoriuscita di benzina: decisivo l’intervento, tra gli altri, del pilota Arturo Merzario che lo estrasse dall’abitacolo in fiamme. Solamente il 5 agosto venne dichiarato fuori pericolo dai medici.

Iniziò così a occuparsi definitivamente della propria compagnia aerea, oltre a commentare le gare per emittenti di lingua tedesca. Invece dal settembre 2012 era presidente onorario non esecutivo della scuderia motoristica Mercedes AMG F1.